Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Don Mattia chiede scusa per la Messa in mare.
– Dopo il grande clamore suscitato dalle immagini della messa celebrata in mare su di un materassino usato come altare e le considerazioni affatto benevoli dell’evento, Don Mattia Bernasconi, il prete milanese che ha celebrato questa insolita messa nelle acque di Capo Colonna a Crotone, scrive una lettera di sincere scuse alla comunità ecclesiale: “Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia. Mi è sembrato significativo, nel contesto del campo appena vissuto, celebrare in acqua, immersi nella “terra” che ci ha accolto per lavorare e riflettere”.
– La nostra rubrica pensa che bisogna accogliere con lealtà e con un sorriso queste scuse, guardando a quanto c’è da fare ancora per avvicinare alla fede coloro che ne vivono ai margini.
MILANO – “Vi scrivo poche ma sentite righe per chiedere scusa per la celebrazione di domenica 24 mattina nelle acque del mare di Capo Colonna”.
♦ Lo scrive in una lettera indirizzata all’arcivescovo ed ai fedeli, pubblicata sul sito della parrocchia di San Luigi diGonzaga di Milano, don Mattia Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani, indagato dalla Procura di Crotone con l’ipotesi di reato di ‘offesa a una confessione religiosa’ dopo la messa celebrata su un materassino nel mare antistante la spiaggia cittadina della località Alfieri a Crotone e le cui immagini hanno fatto il giro del web.
♦ Don Mattia spiegando i motivi per i quali si è deciso di fare la celebrazione in mare, sottolinea:
♥ “Mi è sembrato significativo, nel contesto del campo appena vissuto, celebrare in acqua, immersi nella “terra” che ci ha accolto per lavorare e riflettere nei giorni che avevamo appena trascorsi. Quando una famiglia che si trovava nei paraggi ci ha sentiti ci ha offerto il suo materassino come altare e io ho deciso di accettare”.
♥ Don Mattia ribadisce: “Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo. Si trattava semplicemente della Messa a conclusione di una settimana di lavoro con i ragazzi che hanno partecipato al Campo e il contesto del gruppo (ragazzi che per una settimana hanno celebrato e lavorato con me) mi è sembrato sufficientemente preparato per custodire la sacralità del Sacramento anche nella semplicità e nella povertà dei mezzi”.
♦ Il prete riconosce l’errore: “I simboli sono forti, è vero, e parlano, a volte anche in maniera diversa da come vorremmo.
♥ È stato ingenuo da parte mia non dare loro il giusto peso. Vi assicuro che non sono mancate l’attenzione e la custodia alla Parola e all’Eucarestia, ma fuori contesto la forma è più eloquente della sostanza e un momento di preghiera vissuto con intensità e significato dai ragazzi lì presenti ha urtato la fede di molti: ne sono profondamente amareggiato”.
♥ “Leggendo il bellissimo comunicato della Diocesi di Crotone e Santa Severina, rilanciato anche dalla nostra (Riscoprire la bellezza dei simboli liturgici), riconosco di aver mancato nell’attenzione necessaria alla valorizzazione di un Mistero così grande e così indegnamente affidato alle nostre umili mani.
♥ Ho sempre vissuto la celebrazione eucaristica con profonda consapevolezza dell’immenso Mistero di amore che esso ce la veicola e in otto anni di ordinazione quella è stata la prima volta che non ho indossato almeno camice e stola. Ma mi rendo conto che anche solo una volta è di troppo”.
♦ Don Mattia Bernasconi chiede “umilmente scusa dal profondo del cuore anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini: non era assolutamente mia intenzione che avesse tale risalto, tanto che per la celebrazione avevamo scelto un luogo inizialmente isolato e lontano dagli ombrelloni (anche se poi qualche persona, avendoci visti da lontano, si è aggiunta alla celebrazione).
♦ Nella Messa che lunedì pomeriggio ho celebrato in chiesa in parrocchia a San Luigi ho chiesto perdono al Signore per la mia superficialità che ha fatto soffrire tanti.
Spero che possiate comprendere le mie buone intenzioni, macchiate da troppa ingenuità, e accettare la mia sincera richiesta di perdono”.
(fonte: Il Crotonese, 27 luglio 2022).