Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Domenica di Pasqua 2021.
– Anche questa domenica di Pasqua la viviamo con le restrizioni a causa della pandemia: in presenza, nelle chiese, rispettando gelosamente le indicazioni date per non favorire il contagio; o in famiglia, seguendo una delle tante trasmissioni in TV o in diretta streaming.
– Ci vuole un bel sacrificio, perché la domenica di Pasqua è, normalmente, ricca di gioia, di sorrisi, di auguri e di abbracci. – La crisi del coronavirus costringe a limitare queste manifestazioni interpersonali. Si potrà partecipare al Santo Mistero in famiglia, aiutati dalle tante trasmissioni in TV o in diretta streaming.
– Mancheranno molto le processioni tradizionali con Gesù risorto che incontra la Madonna, che da Addolorata rivestirà il suo manto azzurro di cielo.
– Ma tutto si può recuperare nell’amorosa attesa che passerà la notte del virus e rinascerà una nuova vita, come stiamo già sperimentando con la somministrazione dei vaccini. – Cristo Gesù ha sconfitto la morte: il sepolcro è vuoto! – Questo evento cambia la nostra vita. Dobbiamo vivere da risorti, distruggendo i semi di morte, soprattutto il peccato che distrugge la bellezza della vita. – Il significato della Pasqua è tracciato in sintesi dal gioioso prefazio di questa Messa: è il canto dell’umanità all’«Agnello che ha tolto i peccati del mondo» e che «morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato la vita».
1. Indicazioni ecclesiali per quest’anno.
♦ Diocesi di Mileto: Processioni dell’Affruntata – Restano vietate per evitare contagi, che, purtroppo, si stanno moltiplicando in misura preoccupante anche per le facili imprudenze.
2. Preghiera della famiglia.
O Dio, tu ci hai riuniti in famiglia nel giorno che tu hai fatto affinché ci rallegriamo ed esultiamo davanti a te. All’aurora tu hai rivelato alle donne venute alla tomba il volto splendente di tuo Figlio risorto: dissipa la nostra tristezza davanti alla morte e concedici di guardare tutto il mondo nella luce della risurrezione. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
3. Dal Vangelo di questa domenica (Gv 20,1-9).
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
4. Papa Francesco nella Udienza Generale del 31 marzo 2021.
♦ «Anche quest’anno stiamo vivendo le celebrazioni pasquali nel contesto della pandemia» di covid-19. Ma con la certezza che «in tante situazioni di sofferenza, specialmente quando a patirle sono persone, famiglie e popolazioni già provate da povertà, calamità o conflitti», c’è «un faro che indica il porto alle navi ancora al largo nel mare in tempesta»: la croce di Cristo.
♦ Alla vigilia del Triduo pasquale il Pontefice ha dedicato la catechesi ai riti che lo caratterizzano, rimarcando in particolare come la croce sia «il segno della speranza che non delude… Nemmeno una lacrima, nemmeno un gemito vanno perduti nel disegno di salvezza di Dio».
Ha esortato a chiedere al Signore «la grazia di servirlo e di riconoscerlo sempre e di non dimenticarlo mai» .
♥ In particolare, è importante portare «nella mente e nel cuore le sofferenze» dei «tanti, troppi crocifissi di oggi»: i malati, i poveri, gli «scartati di questo mondo; gli “agnelli immolati” vittime innocenti delle guerre, delle dittature, delle violenze quotidiane, degli aborti».
♥ E in proposito ha raccomandato di fare una sorta di agenda per la preghiera: un «elenco di tutte le guerre che si stanno combattendo; di tutti i bambini che muoiono di fame»; di quelli «che non hanno educazione; di popoli interi distrutti dal terrorismo» e dai conflitti; e di tutta quella «gente che per sentirsi meglio ha bisogno della droga».
♦ Papa Francesco non ha mancato di ammonire severamente: «Chi serve il denaro è contro Dio… Gesù disse: ci sono due signori nel mondo, Dio e il denaro. Chi serve il denaro è contro Dio… I soldati videro Gesù risorto ma tacquero perché pagati!”.
Infatti: «I capi dei sacerdoti allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione» (cf Mt 28,12-15).
5. La Sequenza di Pasqua
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
6. Dalla morte alla risurrezione: si può. La lezione del Coronavirus.
♦ Il mistero pasquale del Cristo morto e risorto si può applicare al coronavirus? Sembrerebbe un insulto, un giocare con la sofferenza e la morte di tanti che non si sono potuto rialzare. La Pasqua insegna che si arriva alla luce attraverso la croce. E allora, con tutto il rispetto dell’immenso dolore che c’è in questi giorni, perché non provare a trovare i germi della risurrezione?
♦ In effetti non sono pochi coloro che traggono elementi di beneficio da questa tremenda crisi, che ha mandato in tilt sistemi sanitari, sistemi economici, sistemi bancari.
Dagli innumerevoli post sul web, ecco alcune sottolineature.
♦ Lo stop per il coronavirus ha riportato la natura in città; la natura si è come riappropriata dei suoi spazi… abbiamo assistito al ritorno di animali selvatici in centri abitati di solito molto popolati, rumorosi ed inquinati .
♦ Questa crisi fatto abbassare di colpo l’inquinamento, ha quasi azzerato i conflitti armati e diminuiti di molto gli atti di terrorismo. Ha quasi eliminato la prostituzione e gli atti criminali dalle strade. Ha azzerato gli incidenti stradali.
♦ Questa crisi sta educando bene a controllare il consumismo sfrenato; sta azzerando le differenze sociali. Sta facendo sperimentare che si può vivere anche senza l’idolo del calcio e di altri sport e facendo sospirare le passeggiate all’aria aperte.
♥ Questa crisi ha ridato dignità ai servitori dello stato, ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari e di volontariato. Ha restituito il valore della Patria. A Napoli in questi giorni partono ancora i rad dei motorini, ma sono quelli dei volontari nei quartieri storici per consegnare a domicilio spese con generi di prima necessità ai più bisognosi: non raid di malaffare, ma di una nuova umanità.
Ma intanto il virus fa… paura, come la morte. E bisogna guardare oltre la morte.
7. Coerenza e creatività: alcuni insegnamenti di Papa Francesco.
“Questo è un tempo di coerenza. O siamo coerenti o perdiamo tutto”.
- 1. “Penso ai santi della porta accanto in questo momento difficile. Sono eroi! Medici, volontari, religiose, sacerdoti, operatori che svolgono i loro doveri affinché questa società funzioni. Quanti medici e infermieri sono morti! Quanti sacerdoti sono morti! Quante religiose sono morte! In servizio, servendo…
Se riconosciamo questo miracolo dei santi accanto a noi, di questi uomini e donne eroici, se sappiamo seguirne le orme, questo miracolo finirà bene, sarà per il bene di tutti. Dio non lascia le cose a metà strada. Siamo noi che le lasciamo e ce ne andiamo”. - 2. La creatività del cristiano deve manifestarsi nell’aprire orizzonti nuovi, nell’aprire finestre, nell’aprire trascendenza verso Dio e verso gli uomini, e deve ridimensionarsi in casa. Non è facile stare chiusi in casa… Preparatevi a tempi migliori, perché quando arriveranno possiamo ricordare le cose che sono successe ora. Abbiate cura di voi per un futuro che verrà. E quanto questo futuro verrà, vi farà bene ricordare ciò che è accaduto“.
- 3. Infine, un’esortazione a tutte le famiglie: “Avere cura dell’oggi, ma per il domani. Tutto questo con creatività. Una creatività semplice, che tutti i giorni inventa qualcosa. In famiglia non è difficile scoprirla. Ma non bisogna fuggire, cercare evasioni alienanti, che in questo momento non sono utili”.