Ritrovata antica ancora di epoca romana
Il luogo del ritrovamento del reperto si trova in località “I preti”, di fronte allo scoglio dell’Isola.
Ritrovata antica ancora a Tropea, forse di epoca romana.
A scoprirla gli escursionisti del Diving Center “Tropeasub” il gruppo di escursionisti del Diving Center “Tropea Sub” ha compiuto una scoperta straordinaria. Nella notte di Domenica, infatti, nel corso di un’immersione i subacquei si sono accorti della presenza nei fondali del mare di Tropea di un’ancora antica, probabilmente di epoca romana, anche se spetterà agli esperti della Soprintendenza stabilirne la datazione precisa.
Il luogo del ritrovamento del reperto si trova in località “I preti”, di fronte allo scoglio dell’Isola, ad una profondità di 45 metri circa, in una secca. Qui i divers hanno individuato il reperto di interesse archeologico, riscontrando un fatto anomalo che ha destato sospetti.
Infatti, l’ancora era legata ad un fusto, circostanza che sembrava indicare la preparazione ad un successivo recupero clandestino, quindi ad un tentativo di sciacallaggio archeologico. Trovatisi di fronte all’urgenza di tutelare il bene archeologico ritrovato da eventuali furti, gli escursionisti hanno dovuto provvedere al recupero dell’ancora, allertando le autorità portuali.
Le operazioni sono state compiute nella notte con l’ausilio di un pallone di sollevamento ed il reperto è stato trasportato verso il Porto cittadino dal motopeschereccio “Sant’Antonio” del pescatore Francesco Marchese che ha gentilmente prestato la sua collaborazione. Attualmente l’ancora di interesse archeologico, avente una lunghezza di 2 metri e 70, giace in attesa che nella mattina di Martedì l’Ispettrice di Zona della Soprintendenza, Maria Teresa Iannelli, giunga all’interno del Porto per incontrare il gruppo di subacquei e visionare il reperto, per poi decidere l’intervento di tutela più idoneo da adottare. Lo staff che ha ritrovato e recuperato l’ancora è composto dai giovani Divers: Paolo Di Bella, Chiara Di Bella, Simone Schettino, Michela Suriano e Giuseppe Cristiano. I ragazzi si sono rivelati molto entusiasti di aver ritrovato e recuperato il reperto archeologico, anche se non è la prima volta che operano in tal senso. Infatti, nel corso delle operazioni di immersione capita spesso che si possano scoprire relitti di barche oppure che si debbano aiutare animali acquatici in pericolo come le tartarughe. Segno ulteriore di come la passione dei Divers per il mare e per le immersioni possa unirsi ad un impegno di indubbia utilità sociale