Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Dio non ci lascia soli.
– Papa Francesco Francesco, ieri giorno di Pasqua, ha dato la benedizione Urbi et Orbi “in solitudine”, per le restrizioni del coronavirus. Prima di allargare il suo sguardo sui cinque continenti, ha parlato sulla certezza dell’amore che vince sulla morte, del bene che trionfa sul male e che questo è “marchio esclusivo del potere di Dio”.
– Dio non ci ha lasciati soli! Rimanendo uniti nella preghiera, avvertiamo che Egli pone su di noi la sua mano, ripetendoci con forza: non temere!
– Il Papa non ha dimenticato di invocare la resurrezione di Cristo sui medici e gli infermieri, eroi quotidiani, testimonianza di cura e amore fino al sacrificio della vita; sulle forze dell’ordine e quanti lavorano per garantire i servizi essenziali necessari. – All’umanità ferita e afflitta da un virus colpevole di aver fatto già troppe vittime e messo in ginocchio l’economia di intere nazioni fa eco il diritto alla speranza che nasce dalla risurrezione: Dio è misericordioso e nel suo Figlio Gesù, morto e risorto per l’umanità, prepara un futuro di vita. – L’amore misericordioso è la caratteristica eterna di Dio. Egli ama le sue creature e le vuole felici. – Ma tante volte sono le sue creature a non credere al suo amore: i loro occhi si fermano alla croce, alla morte, e si ostinano a non aprirsi alla luce della risurrezione. – Questo tempo di Pasqua, con la pandemia del coronavirus, invita a invocare la sua misericordia: “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?… Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!” (Rm 8,31-34). – Tre brevi testimonianze possono aiutare a capire e ad accettare.
♦ Un ricordo di santa Teresa del Bambino Gesù.
“Anche se io avessi nel mio cuore i peccati di tutto il mondo, non mi perderei di fiducia in Cristo mio Salvatore, ma andrei da lui e sono convinta che tutti i miei peccati scomparirebbero nella sua misericordia come una goccia d’acqua in un grande fuoco”.
♦ Un cuore puro per vedere meglio l’amore di Dio (Santo Curato d’Ars).
Un giorno si presentò al santo curato d’Ars un distinto signore. Gentilmente chiese:
– Padre, vorrei discutere un po’ con lei, perché ho molti dubbi religiosi.
Rispose il santo:
– Prima confèssati; discuteremo poi.
Quell’uomo, che da tanto tempo non si riconciliava con Dio, rimase di stucco, ma cedette alle delicate insistenze del santo prete, s. Giovanni Maria Vianney, e si confessò con grande devozione.
Finito il rito, il santo curato d’Ars gli disse:
– Ora possiamo discutere. Quali dubbi hai intorno all’esistenza e all’amore di Dio?
Quegli però rispose sereno:
– Ora, padre, non ho più bisogno di discutere: quasi per incanto tutti i miei dubbi religiosi sono spariti con la confessione.
♦ Ultime parole di Dostoevskij ai suoi figli.
“Conservate una fede senza riserve in Dio e non disperate mai del suo perdono.
Io vi amo molto, ma il mio amore non è nulla in confronto all’infinito amore di Dio per tutti gli uomini da Lui creati.
Se anche vi accadesse nel corso della vostra vita di compiere un’azione delittuosa, nonostante questo non perdete la speranza in Dio. Voi siete suoi figli: sottomettetevi a Lui come a vostro Padre, implorate il suo perdono ed Egli si rallegrerà del vostro pentimento, così come egli si rallegrò del ritorno del figliol prodigo”.