Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Dio, misericordia degli infelici.
«E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi: e noi vedemmo la sua gloria» – La liturgia domenicale di oggi ci invita ad approfondire il significato della festa del Natale. Chi è Gesù nato a Betlemme da Maria? Gesù è il Verbo eterno, il Figlio di Dio che si è fatto uomo. È il volto visibile del Padre, inviato nel mondo come luce e vita per tutti gli uomini. – Chi è infelice può e deve invocare il Dio di misericordia insieme ai fratelli: “Fa’ che riconosciamo il tuo Figlio e lo accogliamo come nostro salvatore e redentore, per essere liberati dalle tenebre dell’errore e dal peccato”.
Il Vangelo di questa domenica (forma breve: Gv 1,1-5.9-14)
♦ In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
♥ E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Dio, misericordia degli infelici: una bella storia.
♦ Dio, che è padre amoroso di tutti, vedendo troppi infelici sulla terra, stabilì una schiera di angeli ausiliari e li esercitò alla consolazione. Poi li spedì nel mondo.
Ad alcuni angeli furono affidati gli orfani e le vedove, che hanno un estremo bisogno di tenero affetto.
Ad altri fu demandata la cura dei vecchi e dei moribondi, la cui solitudine è senza confini
Gli handicappati e i malati ebbero la tutela di angeli, sensibili al loro duro dolore.
Anche i poveri ebbero potenti avvocati e benefattori.
Sembrava così che ogni sorta di sofferenza sulla terra avesse almeno un angelo consolatore.
♦ Era rimasta fuori però una sola, grande categoria di infelici, sia perché nessuno li credeva tali, sia perché tutti stavano alla larga da loro. Ma i loro gemiti non sfuggirono al cuore benevolo del Padre.
Chi mandare a consolare la tristezza immensa dei cattivi, dei peccatori, perché proprio di questi infelici si trattava? Un angelo? Forse non sarebbe bastato e forse sarebbe andato malvolentieri.
♥ – Allora Dio, padre di tutti, disse a suo Figlio:
Nel mondo c’è della gente che nessuno vuol consolare: i peccatori. Va’ tu, Figlio mio, a fasciare le ferite dei loro cuori, a riempire di speranza la loro triste reclusione, a portar loro la gioia d’una nuova vita, d’un nuovo amore.
Il Figlio di Dio non aspettava altro. Con l’aiuto dello Spirito consolatore, scese dal cielo e visse tutta la vita con i peccatori, trattandoli da amici.
Molti uomini “dabbene” si sono scandalizzati; ma chi sa cosa sia il soffrire e il non essere amati, chi è convinto che i peccatori sono suoi fratelli, non cessa di lodare Dio, che è tutta misericordia.