Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Dieci giorni di santa provocazione.
Palermo, gennaio 2018 – L’opinione pubblica ha seguito l’evento della provocazione del missionario laico fra Biagio Conte che per 10 giorni ha digiunato e dormito per strada, al fine di attirare l’attenzione degli amministratori sull’urgente problema della povertà, quella estrema che uccide i senzatetto per strada, quella subdola che logora le famiglie e le condanna alla disperazione. Egli ha detto: «I poveri hanno bisogno di tutti noi, ma anche noi abbiamo bisogno dei poveri, altrimenti saremo infelici». Ma egli stesso alla fine di questa tremenda esperienza, ritornato alla Casa della Missione lo scorso 21 gennaio, non sembra stare bene in salute.
Fra Biagio Conte ha interrotto il digiuno ed è tornato alla sua Missione “Speranza e carità”.
♦ Il missionario laico di Palermo per dieci giorni ha dormito per strada, senza cibo, per risvegliare le coscienze dei cittadini e delle istituzioni verso i poveri e gli ultimi, è tornato a casa.
♦ Ma prima che l’auto lo riportasse alla Missione di “Speranza e Carità”, ha voluto tenere un momento di preghiera e la recita del rosario. Quindi, con le poche e deboli forze, ha salutato il lastricato freddo su cui ha passato le notti gelide riparandosi con le sole coperte arrivate da gesti d’amore. Fratel Biagio non sta bene, il suo corpo ha accusato gli effetti del lungo periodo di prova. Comunque, egli non si ferma: si ferma il suo digiuno, ma non la sua protesta.
♦ Qualche giorno per riprendersi dalla fame e dal freddo che ha scelto per far arrivare a quanta più gente possibile il suo messaggio. Poi il missionario si chiuderà nel silenzio e nella preghiera, tra le montagne della sua Palermo, come ama spesso dire.
♦Intanto la sua “santa” provocazione ha attirato l’attenzione che voleva. I risultati? Il tempo ce li dirà.
Intanto farà bene a tutti leggere alcune testimonianze di persone accorse ad assisterlo e a nom lasciarlo solo nella sua protesta, anche se è rimasto circondato dai suoi volontari.
♥ Sono stati tanti i cittadini, ed anche i rappresentanti delle istituzioni, i sacerdoti, che si si sono inginocchiati sui cartoni accanto a lui, per non lasciarlo solo. C’è stato un fiume di gente che ha salito la scalinata delle Poste dove il frate ha sostato per la notte. La città di Palermo ha risposto aalla santa provocazione a favore dei poveri, dei senzatetto, dei disoccupati.
♥ L’assessore comunale alle Attività sociali, Giuseppe Mattina, è arrivato a sostenere l’iniziativa del fondatore della missione, ribadendo l’impegno dell’amministrazione a utilizzare i 4 milioni del Pon Metro per dare risposte a chi vive ai margini.
♥ Una donna con abiti musulmani e il velo sul capo, stringendogli le mani tra le sue, gli grida: «Che ci fai qui? Non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me, per mio nipote. Mai. Il Signore ti benedica».
♥ Don Cosimo Scordato dell’associazione San Saverio, da sempre attiva all’Albergheria: «Abbiamo proposto di trovare un immobile, una caserma, un bene confiscato, un convento, da affidare a Biagio perché vengano accolte centinaia di persone che vivono in strada. Bisogna esplorare questa possibilità, perché Biagio lo sa fare».
♥ Nello Musumeci (assessore dimessosi subito in polemica con l’amministrazione) è ancora scosso dall’esperienza di aver trovato un senzatetto morto in strada il pomeriggio di Capodanno. «Sono accanto a Biagio, per far sentire la vicinanza di chi dentro le istituzioni non vuole essere indifferente alla povertà, ai disagi, alle sofferenze. Non mi muoverò da qui fino a quando non si prenderà coscienza che a Palermo come in qualsiasi città non si può morire per strada».
♥ Il 15 gennaio l’arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, ha fatto visita a fra Biagio Conte: gli ha portato l’eucarestia ed ha pregato per lui. Poi ha detto: «Le parole custodiamole nel cuore».
♥ L’eco della azione di Fra Biagio è arrivata anche in Belgio ed ha suscitato commozione, tanto da spingere Aldo Carcaci, deputato federale belga, capogruppo del Partito popolare, e Simon Petermann, professore emerito dell’Università de Liège, a salire su un aereo e volare a Palermo per portare la loro solidarietà al missionario laico.
(fonte: varie dal web).