Un altro manifesto contro l’attuale Amministrazione comunale del Comune di Tropea è apparso ieri un po’ dappertutto. Non una lettera rivolta indirettamente al sindaco e ricolma di invettiva, ma camuffata da appello pubblico, come quella dell’altro giorno a firma di Alfonso Del Vecchio e Pasquale Orfanò, leader di due dei tre gruppi di opposizione, e dei due maggiori esponenti del gruppo di Orfanò, cioè i consiglieri Giuseppe Rodolico e Domenico Tropeano.
Questo manifesto invece parte con una serie di slogan imperniati sui valori della sacralità della vita umana, della tutela del diritto naturale e della persona, di solidarietà, sviluppo, libertà, sicurezza, solidarietà, pace, ma soprattutto i valori della difesa della famiglia e dell’identità cristiana. Tutti quei valori, insomma, che stanno alla base del gruppo consiliare “Identità in progress”. Con il richiamo a questi slogan, ed all’inequivocabile simbolo dello scudo crociato uddiccino col nome di Casini sullo sfondo, scelgono di lanciare un loro messaggio alla cittadinanza anche i due consiglieri di minoranza del Comune di Tropea Giovanni Macrì e Saverio Caracciolo.
La firma dell’ex vicesindaco Giovanni Macrì, fuoriuscito mesi fa dalla maggioranza di Euticchio ha una sua importanza, visto che solo poco più di un anno fa, il segretario locale dell’Udc raccolse il maggior numero di preferenze personali. Quando parla Macrì, dunque, parla a nome del gruppo politico organizzato più nutrito presente nella cittadina tirrenica.
Solo quattro frasi. Dirette, pesanti e chiare. In conclusione un appello che suona come un grido di guerra. «Carissimi Concittadini, molto probabilmente il Sindaco convochèrà per la prossima settimana il Consiglio Comunale con all’ordine del giorno argomenti scottanti e di estremo interesse». Con questa frase si richiama perciò l’attenzione dei lettori e prosegue: «La partecipazione alle sedute del Consiglio Comunale oltre ad essere indice di senso civico, di interesse ed amore per la propria Città, è necessaria per informarsi, direttamente dalla voce degli Amministratori, di quanto accade all’interno della Casa comunale». C’è quindi quasi la volontà di incuriosire il cittadino su cosa ci possa essere di così “scottante e di estremo interesse”, e quindi l’invito ad ascoltarlo proprio dalla bocca degli avversari politici. Il sinuoso messaggio prosegue infatti suggerendo ai cittadini di esserci, in quel consiglio, per capire e giudicare con la propria testa. «Essere presenti – si legge ancora sul comunicato –, alla pubblica seduta del prossimo Consiglio è essenziale per rendersi conto, fra le altre cose, di come vengono spesi i soldi pubblici così da dare a questa Amministrazione la valutazione che merita». Poi l’ultimo richiamo al diritto/dovere di ogni cittadino, ed una battuta che riecheggia neanche tanto vagamente una proverbiale frase degasperiana, che rimanda alla grandezza rintracciabile solo in una salda unità. “Solo se uniti saremo grandi” soleva dire il pilastro della Democrazia Cristiana. E quelle parole compaiono scritte nel manifesto in maiuscolo ed in grassetto, quasi ad invitare il lettore a pronunziarle ad alta voce, ma sono utilizzate, forse con fine ironia, per descrivere il comportamento degli amministratori. «Ognuno di noi può e deve dare il proprio contributo per mandare a casa questa “squadra” di prepotenti, incapaci di risolvere i problemi quotidiani della nostra amata città, ma UNITI E GRANDI nell’AGGIUSTARE meschini problemi personali oltre a quelli degli amici e degli amici degli amici». Infine l’appello del gruppo consiliare “Identità in progress”, semplice e diretto, come si è scritto in apertura. «Manifestiamo il nostro dissenso con la partecipazione consapevole alla prossima seduta del Consiglio Comunale». Se tutti i sostenitori del gruppo di minoranza raccoglieranno l’appello, le larghe sale consiliari di palazzo Sant’Anna potrebbero diventare strette, molto strette al prossimo appuntamento.