Seguo sempre le vicende politiche a Reggio c’era Berlusconi personaggio che ritengo molto carismatico
Lei è Dalila Nesci, 20 anni, liceo classico “P. Galluppi” alle spalle, oggi studentessa presso l’Università di Reggio Calabria dove frequenta la facoltà di Giurisprudenza
Sul Messaggero, sull’Unità e su altre testate nazionali, la visita a Reggio Calabria di Silvio Berlusconi ha trovato la sua chicca nel tentativo di gossip da parte dei giornalisti ai quali non è sfuggito il momento in cui il Cavaliere ha scambiato qualche parola con Dalila, “graziosa brunetta, di 20 anni, di Tropea” sussurrandole “Hai mai pensato di fare politica? Chiamami quando vuoi… ” Un’esperienza del tutto particolare per la giovane tropeana che noi abbiamo rintracciato per sentire dalla sua voce quali sensazioni ha provato soprattutto nei momenti in cui è stata raggiunta dalla body gard di Berlusconi per chiederle il suo numero di telefono e particolarmente dai giornalisti in preda alla più forte curiosità.
“Se cercavano lo scandalo – ci dice – questo non c’è stato. Volevano farmi dire cose non vere. Ed io mi sono guardata bene dal fare dichiarazioni”.
Lei è Dalila Nesci, 20 anni, liceo classico “P. Galluppi” alle spalle, oggi studentessa presso l’Università di Reggio Calabria dove frequenta la facoltà di Giurisprudenza. Ci racconta che vivendo il suo tempo universitario nella città dello stretto, ha trovato giusto andare ad assistere al comizio dell’ex Presidente del Consiglio.
“Il mio intento era quello di partecipare all’evento. Di esserci. Poi c’era Berlusconi, personaggio che ritengo molto carismatico, al di là delle sue idee. E volevo solo scoprire il Berlusconi come uomo politico”.
Nell’ambito della sua città, Tropea, Dalila segue sempre le vicende politiche dove si sente più informata che non a livello nazionale. Come ogni giovane coscienzioso, dice che ancora non ha un’idea politica precisa e che sta lentamente informandosi per avere orizzonti più chiari in merito.
“Per me non esiste una destra o una sinistra, perché il confine è labilissimo. Penso che bisogna fare affidamento sugli ideali che si hanno e cercare di raggiungerli. Per raggiungerli bisogna conoscere anche la realtà del proprio territorio. Sono ancora alla ricerca di un partito nel quale si rispecchiano le mie idee. Oggi come oggi, io, come pure i miei colleghi, siamo disgustati dalla politica. Ciò che abbiamo è un forte senso negativo”. Sulla base di questa affermazione, Dalila prosegue evidenziando l’importanza della partecipazione ad incontri come quello di Reggio Calabria, proprio come punto d’inizio per cominciare a formarsi una coscienza e poter discernere una propria strada nell’intricato mondo dei partiti.
“Se io quel giorno mi trovavo lì – dice infatti – sono andata perché volevo capire, per non continuare sul sentito dire. Berlusconi, poi, attira, perché è un personaggio che segna e segnerà la storia nella vicenda politica italiana”.
Si dice che ti abbia dato un biglietto
“Non c’è stato alcun biglietto. Ribadisco che è stato un incontro fortuito. Io ero là ad ascoltarlo, lui si è avvicinato”.
Cosa ti ha sussurrato nell’orecchio.
“Mi ha domandato se facevo politica. Probabilmente perché ha notato la mia attenzione al suo discorso. Io non ho niente da nascondere, ho ricevuto l’attenzione di Berlusconi che, sicuramente, mi lusinga, ma al di là di questo…”
E’ vero che ha voluto da te il numero di telefono?
“Si, ha mandato la sua guardia del corpo per chiedermelo”.
Aspetti una sua telefonata?
“Non l’aspetto proprio. Ho i miei interessi, studio, frequento giurisprudenza e seguo la mia strada. Sono molto razionale e ho già messo da parte l’euforia del momento, con il gossip, con l’assalto dei giornalisti. Dopo l’evento, invece, mi rimprovero per non aver sfruttato meglio l’occasione. Avendo avuto la sua attenzione, avrei potuto aprire il discorso su alcune problematiche giovanili. L’università, per esempio. Se le nostre università in Calabria non funzionano come dovrebbero, ecco la famosa fuga dei cervelli, una cosa che mi tocca profondamente. Io non ho voluto andare da nessuna parte per gli studi universitari, né a Roma, né altrove, perché ho voluto restare nella mia terra. I politici dicono tanto d’interessarsi a noi giovani ma poi non tengono nella giusta considerazione l’importanza delle Università”.
In futuro, comunque, la giovane Dalila vorrà far parte del mondo politico interessandosi del sociale in generale. Già quando militava negli scout, ha portato avanti un’interessante inchiesta sul fenomeno mafioso nella zona. Con quale partito si schiererà ancora non si sa perché dichiara di non averne scelto nessuno. Entrerà in politica quando si sentirà abbastanza preparata.
Così, una giovane universitaria, che cercava solo di capire qualcosa di più del mondo della politica, si è trovata coinvolta, suo malgrado, in un’avventura dalla quale, comunque, lei non si è lasciata travolgere; testa sulle spalle e occhio vigile verso il suo futuro.