Un lungo viaggio in treno per promuovere il «no»
48 le tappe in altrettante città, ci sarà anche Beppe Grillo, insieme ad attivisti e parlamentari del Movimento, tra cui Nesci
Dal prossimo 10 novembre la deputata calabrese Dalila Nesci parteciperà a “#iodicono TreNo Tour”, del Movimento 5 stelle nazionale. Si tratta di un lungo viaggio in treno per promuovere il «no» alla riforma costituzionale in tutta l’Italia, per «un totale di oltre 6.000 chilometri su treni regionali e traghetti, Sicilia e Sardegna incluse, con 48 tappe in altrettante città». Ci sarà anche Beppe Grillo, insieme ad attivisti e parlamentari del Movimento, tra cui Nesci.
Nell’annunciare la notizia, la deputata calabrese ha scritto sul suo blog: «Tutti dobbiamo impegnarci senza sosta, per impedire che con questa riforma diritti e servizi fondamentali vengano sepolti. Dall’eventuale approvazione avrebbero vantaggi soltanto gli usurai delle banche e gli imprenditori di palazzo, quelli che appoggiano sempre il potere, che partecipano alle cene elettorali e poi aspettano le tragedie collettive per avere appalti e festeggiare alla grande». «Ho denunciato – ha proseguito la deputata – lo smantellamento (in atto) della sanità pubblica. Nella mia regione è rischioso perfino partorire. In Calabria ho visto da vicino come i governi hanno chiuso reparti e ospedali, grazie a finzioni coperte da media di regime e alla complicità di rettori e accademici, nonché degli amministratori locali del Pd e del partito di Alfano, che per amore di poltrona benedicono la scellerata riforma costituzionale dei loro capi». «Nella sanità e negli altri settori pubblici – ha sottolineato la parlamentare sul suo blog – non ci sono più assunzioni perché mancano i soldi, a causa del sistema truffaldino dell’euro. Nel caos derivante, vi sono spazi per affidare consulenze da oltre mille euro al giorno e per regalare terreno alla sanità privata, spesso famelica e spietata. Ecco perché ho sentito il dovere di girare per l’Italia e raccontare dappertutto che cosa è questa riforma e quali danni porterà, se dovesse passare, al servizio sanitario e al futuro comune».