L’appuntamento letterario, un contenitore per esaltare scrittori vicini al palazzo
Non andrò al Premio Tropea, anche se sono stata invitata
![Dalila Nesci Cittadina 5 stelle - vicepresidente della commissione delle Politiche Ue . Commissione di Vigilanza Rai- foto Libertino](https://www.tropeaedintorni.it/FotoVarie//DalilaNesci0948995.jpg)
Non andrò al Premio Tropea, anche se sono stata invitata. L’ho deciso per coerenza: non mi piacciono le finzioni, non riesco a essere ipocrita.
L’appuntamento letterario è ormai un contenitore per esaltare scrittori vicini al palazzo o politici compensati illegittimamente come Santo Gioffrè, nominato fuori legge a dirigere l’Asp di Reggio Calabria, come ripeto da mesi, prima del giudizio dell’Autorità nazionale anticorruzione, che mi ha dato ragione sull’inconferibilità della nomina.
La manifestazione culturale tropeana è scaduta nel tempo, con una progressiva, evidente calabresizzazione. Già nel 2013 avevo contestato in maniera articolata i gravi condizionamenti politici sull’evento. Rilevai come le stesse logiche della Calabria peggiore, degli accordi e dell’opportunismo, avessero inquinato il Premio, rinomato per l’apertura culturale, il rilievo nazionale e la capacità di coniugare cura organizzativa, profondità di contenuti e bellezza del territorio.
Il Premio Tropea, successivamente assorbito dal Festival di Tropea, aveva rappresentato un riferimento forte per la Calabria, nel tempo devastata dall’ignoranza e dalla prepotenza del potere. Innovativo, il Premio aveva dimostrato le potenzialità crescenti della regione italiana più complessa, troppo spesso bloccata da rapporti di forza e dinamiche di dominio tipiche dell’antropologia mafiosa, entrate prepotentemente anche nell’industria e nell’offerta culturale.
Alla città e alla Calabria l’iniziativa aveva portato luce positiva e speranze di riscatto. Oggi, l’appuntamento è sprofondato in una triste apparenza e nell’autoreferenzialità, diventando simbolo del ridicolo del potere, cieco, sordo e incapace di progetto.
Mi auguro che la città di Tropea sappia insorgere, per restituire dignità al suo Premio, anche con una reazione degli intellettuali della Calabria e del resto d’Italia. Io sento d’aver fatto la mia piccola parte, con la parola e con le azioni.
Deputato M5s