RedazioneCommenti disabilitati su D’Agostino rinuncia alle deleghe
Istruzione pubblica, Cultura e Spettacolo tornano a Repice
Ora si auspica un incontro in cui risolvere i problemi
Sandro D'AgostinoSandro D’Agostino non è più il delegato alla Pubblica istruzione ed alla Cultura e Spettacolo del Comune di Tropea. Il consigliere non abbandona la maggioranza, ma con questa decisione dimostra di non aver gradito il rimpasto di Giunta operato dal sindaco Adolfo Repice, che recentemente, ha conferito due assessorati ad altrettanti consiglieri con delega, dopo aver incassato le dimissioni da assessore di Francesco Arena. Nonostante in ogni occasione il sindaco affermi di essere al comando di una squadra compatta, quindi, le dimissioni di D’Agostino, associate a quelle di Arena dimostrano il contrario. Sono passaggi cruciali per l’amministrazione in carica, poichè per ben amministrare c’è bisogno di chiarimenti tra i componenti del gruppo di maggioranza.
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La Calabria vuole rinascere grazie alle proprie forze e parte da Tropea. Il movimento CALabria che sta per Calabresi Autonomisti Liberi, fondato un mese fa dopo aver maturato una scissione dal movimento per l’autonomia, ha deciso di dare inizio al tour di presentazione dalla cittadina vibonese considerata perla della Calabria e lo ha fato in una struttura ricettiva di eccellenza del luogo, l’Hotel Villa Antica, alla presenza degli aderenti e dei corrispondenti degli organi di stampa regionali.
In questi ultimi quattro mesi di amministrazione a Tropea notevoli sono stati gli sforzi dell’Assessore all’Ambiente Dott. Tropeano perché passasse nella cittadinanza e nella pubblica opinione la necessità irrinunciabile della raccolta differenziata, anche se non sempre all’immane impegno è venuta una risposta convincente.
Per questo io credo che prima di tutto serve una potente innovazione di mentalità, a Tropea come nel resto della Calabria. Bisogna migliorare l’esistente, e valorizzare le risorse che abbiamo. Per rendere efficiente la rete sanitaria regionale e aumentare il livello qualitativo dei servizi occorre professionalità, rispetto delle regole e onestà intellettuale. Serve forte discontinuità.