Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Da architetta a monaca.
– Certe scelte di vita sorprendono la pubblica opinione. Così la storia e la scelta di Maria Chiara Pieri: da architetta a monaca nel Monastero di Valserena.
– Prima del lockdown la religiosa ha fatto la professione solenne nelle trappiste del monastero cistercense di Valserena nella diocesi di Volterra.
– Laureata al Politecnico di Milano era giunta nel convento per un progetto di lavoro. Allora ha iniziato un cammino che, nel tempo, l’ha portata a chiedere di poter verificare meglio, vivendo un tempo di esperienza dentro la clausura.
– Dice Maria Chiara: “La vera decisione non è stata quella di diventare suora, ma di dare fiducia a Dio, che offriva al mio cuore una modalità più profonda di amare. Dio mi stava indicando la verginità come possibilità di abbracciare tutto e tutti».
Un evento non ordinario.
♦ Da architetta a monaca trappista. Sembra il titolo di un romanzo. Invece, è la storia vera di suor Maria Chiara Pieri, 33 anni, che prima del lockdown ha fatto la professione solenne nelle trappiste del monastero cistercense di Valserena, comune e parrocchia di Guardistallo, in provincia di Pisa e diocesi di Volterra, a 30 chilometri da Livorno.
♦ Alla solenne liturgia ha partecipato una trentina di monache (in gran parte giovani), i genitori Letizia e Piero e la sorella Federica e proveniente da Forlì – città natale di suor Maria Chiara – un folto gruppo della parrocchia della Pianta, dov’è cresciuta, guidato dal parroco don Felice Brognoli (da camionista a prete) e oltre settanta compagni del Politecnico di Milano, dove Chiara si è laureata in architettura nel 2009.
Come è maturata la decisione vocazionale.
♦ Appena laureata, aveva trovato lavoro in uno studio associato di Varese, che le assegnò un incarico proprio presso il monastero di Valserena, come racconta l’interessata:
♥ «Il mio capo mi aveva chiesto di venire ad incontrare una delle sorelle della Siria, perché volevano iniziare la costruzione di un monastero laggiù.
♥ Quella volta, tra i libri della foresteria, mi sono imbattuta nella vita della beata Maria Gabriella di Vitorchiano, che ho letto tutta d’un fiato. Ho pensato tra me: ‘Che strano modo di dare la vita, così semplice eppure così totale’.
♥ Sono ritornata dopo qualche mese invitata da un’amica, che conosceva alcune sorelle della comunità. L’intuizione che ho avuto nell’incontro con il monastero, vedendo la comunità pregare in chiesa, è stata quella di una vita vissuta sotto lo sguardo di Qualcuno che ti ama, di una vita che è tutta desiderio di piacerGli.
♥ Non ho subito pensato: ‘Voglio farmi monaca’, piuttosto da quel momento è iniziato un cammino che, nel tempo, mi ha portato a chiedere di poter verificare meglio, vivendo un tempo di esperienza dentro la clausura.
♥ Di quel periodo la cosa che più mi ha colpito è stata l’intensità del mio rapporto con Cristo, il fatto di poter rimanere sempre in Sua compagnia, di poter ritornare sempre a Lui».
♦ Nel 2014 entra in monastero e si prepara fino alla recente professione solenne.
Un amore più grande.
♥ Racconta suor Maria Chiara: «Ho ricevuto la fede dalla mia famiglia, nella parrocchia forlivese della Pianta e negli scout di S. Maria del Fiore. Decisivi sono stati lo studio, le amicizie in cui la fede c’entrava con tutto, l’incontro con Cl, le parole di don Giussani e le testimonianze di tanti che mi hanno fatto intuire la bellezza di un vita donata totalmente a Dio.
♥ La vera decisione non è stata quella di diventare suora, ma di dare fiducia a Dio, che offriva al mio cuore una modalità più profonda di amare. La mia decisione è stata cioè essere disponibile al fatto che Dio mi stava indicando la verginità come possibilità di abbracciare tutto e tutti».
Potrebbe capitare a tutti.
♦ Un consiglio a un giovane che sta cercando la sua vocazione?
♥ «Preoccupati solo di essere disponibile a tutto, di non mettere a tacere le urgenze del suo cuore.
Non aver paura di rischiare una risposta totale, che sia per sempre.
♥ Dio vuole donarti molto più di quello che immagini. Aprirti all’amore che comporta sempre un sacrificio, un uscire da se stessi, un donarsi che non ammette calcoli e riserve. Nel seguire ciò che di vero si è intravisto, questa fatica è necessaria. Chi la scansa, in fondo in fondo non ama veramente».
(fonte: Avvenire.it, 31 luglio 2020).
La storia e la scelta di Maria Chiara sono di quelle che sorprendono: da architetta a monaca nel Monastero di Valserena. – Prima del lockdown la religiosa ha fatto la professione solenne nelle trappiste del monastero cistercense di Valserena nella diocesi di Volterra. – Laureata al Politecnico di Milano era giunta nel convento per un progetto di lavoro. E da allora ha iniziato un cammino che, nel tempo, l’ha portata a verificare meglio, vivendo un tempo di esperienza dentro la clausura. Confida Maria Chiara: “La vera decisione non è stata quella di diventare suora, ma di dare fiducia a Dio, che offriva al mio cuore una modalità più profonda di amare. Dio mi stava indicando la verginità come possibilità di abbracciare tutto e tutti».