Ciano aveva sposato Edda, la figlia prediletta del Duce, il 24 aprile del 1930
Galeazzo Ciano probabilmente non si era reso conto che mettendosi contro Mussolini non si era schierato semplicemente contro il suocero, bensì contro i fascisti e il fascismo
Nella seduta del Gran consiglio del Fascismo del 24/25 luglio 1943, Ciano probabilmente non si era reso conto che mettendosi contro il Duce non si era schierato semplicemente contro il suocero, bensì contro i fascisti. Un uomo come lui, che dal fascismo aveva avuto tutto, aveva tradito il padre della moglie Edda e, soprattutto, aveva tradito i fascisti e il fascismo. Il padre di Galeazzo, Costanzo, era stato un fascista della prima ora, sottosegretario di Stato della Regia Marina già dal 31 ottobre del 1922. Era stato eletto Presidente della Camera dei deputati del Regno d’Italia, poi Camera dei Fasci e delle Corporazioni per pochi mesi, fino alla morte sopraggiunta nel giugno 1939. Costanzo, conte di Cortellazzo e di Buccari, detto Ganascia sia per la mascella pronunciata che per fama di saperci fare negli affari, amico di D’Annunzio, aveva preso parte nel 1918 alla Beffa di Buccari per la quale era stato insignito della medaglia d’oro al valor militare. Costanzo era un uomo potente e ricchissimo, e il figlio Galeazzo aveva in poco tempo conquistato la ribalta anche e soprattutto grazie al matrimonio con la figlia prediletta del Duce, Edda Mussolini, celebrato a Roma il 24 aprile del 1930.
Racconterà Edda Mussolini all’amico Domenico Olivieri: «Papà aveva la mania di far sposare tutti a 15 anni e 16 anni. Se avessi dato retta a mio padre mi sarei sposata a 15 anni e mezzo. Ma per l’amor del cielo! L’idea di sposarmi? Io volevo assolutamente avere un figlio ma senza marito, possibilmente senza maschio. Insomma avrei voluto un figlio e pensavo che lui avrebbe fatto tutte le cose che io non avrei potuto fare, perché io avrei voluto essere maschio. Incontro a un ballo Galeazzo che era rientrato dal Brasile e lì incominciò una vaga simpatia. Ci vedemmo altre due, tre volte; una volta andammo al football insieme, e una volta andammo al cinema, sempre accompagnati da un angelo custode, naturalmente. Davano un film che si chiamava “Ombre bianche”, e Galeazzo si voltò da me e disse: “Mi vuoi sposare?” Io mi voltai e dissi: “Perché no?”. Da lì arrivammo a casa, lui annunciò ai genitori che si era fidanzato con me e io annunciai a mio padre che mi ero fidanzata con Galeazzo. Mio padre subito dopo disse alla mamma che mi sposavo». Sempre nella stessa intervista, Edda dirà del marito: «Galeazzo era di una famiglia borghese, mente noi eravamo dei proletari socialisti di mentalità non borghese, anticonvenzionale».