Cultura e Società

Così festeggiamo l’8 marzo

La strada è ancora lunga

Lucia Monaco e Filippo Lo Torto raccontano le conquiste fatte dalle donne

Lucia Monaco, Bice Lento e Filippo Lo Torto - foto Mazzocca
Lucia Monaco, Bice Lento e Filippo Lo Torto – foto Mazzocca

Nella sala conferenze del liceo scientifico “Fratelli Vianeo” si è svolto martedì 8 marzo l’incontro dedicato alla legge 422 che nel 1981 ha abrogato l’articolo 587 cod.pen., tristemente noto con il nome di ‘delitto d’onore’. Gli studenti hanno avuto la possibilità di ascoltare gli interventi del gip Lucia Monaco e di Filippo Lo Torto, fratello del p.m. Pasquale Lo Torto.
Il Gip Lucia Monaco, esempio lampante di una donna che ha fatto valere la propria identità attraverso la conquista di un ruolo che solo fino a qualche tempo fa era riservato esclusivamente agli uomini, si è soffermata sulla tutela delle donne in ambito legislativo, sottolineando le grandi conquiste che le donne sono riuscite a raggiungere sia sotto l’aspetto giurisprudenziale, con il conseguimento di leggi ad hoc per la difesa delle loro garanzie, sia dal punto di vista socioculturale, con il quasi totale abbattimento degli atavici pregiudizi che hanno per decenni relegato il gentil sesso ad una figura, quella della madre di famiglia soggiogata ai voleri dell’uomo, troppo limitativa e riduttiva della persona e della dignità femminile.

La sala conferenze del liceo scientifico “Fratelli Vianeo” - foto Mazzocca
La sala conferenze del liceo scientifico “Fratelli Vianeo” – foto Mazzocca

L’intervento della Monaco è stato preceduto da un filmato preparato dai ragazzi che ha ripercorso l’iter delle conquiste legislative e culturali ottenute dalle donne italiane, soffermandosi anche sulle ingiustizie e le violenze che vengono ancora perpetrate sulle donne in altri paesi in cui l’8 marzo è ancora lontano. “In Italia, fino al 1996, quindici anni dopo la discriminante del delitto d’onore, –spiega nel suo intervento la Monaco – lo stupro era ancora considerato un reato contro la morale e non contro la dignità della persona. Inoltre, tutto quello che non rientrava propriamente nella “congiunzione carnale”, rientrava invece negli “atti di libidine”, puniti con condanne decisamente blande. Oggi – continua il gip – non è più così: l’articolo 609bis cod.pen. non fa alcuna differenza tra l’atto sessuale e il contatto di qualsiasi altra natura; ciò significa che non ha peso il grado di invasione fisica, ma è importante la misura in cui si lede la dignità altrui.” Il giudice ha continuato ripercorrendo i punti salienti di un percorso che ha portato all’emancipazione femminile e le garanzie che la legge ha creato per tutelare le donne: dalla recente legge sullo stalking, nata nel 2009, alla legge sull’aborto, all’art. 572 cod. pen. sui maltrattamenti in famiglia, alle misure cautelari create appositamente per difendere la sicurezza, l’autodeterminazione e la libertà femminili. Il secondo relatore, il giudice di pace Filippo Lo Torto, ha invece analizzato più da vicino le dinamiche del “delitto d’onore”, soffermandosi in particolar modo sulle battaglie che suo fratello, il giudice Pasquale Lo Torto, aveva intrapreso già negli anni ‘60.
Lo Torto fu tra i primi e tra i pochi che colsero in pieno la lacerazione di un codice che manteneva in essere una norma discriminatoria e antidemocratica, incompatibile con il vivere civile. Egli non smise di battersi durante tutta la sua carriera (breve, purtroppo, a causa della sua prematura morte a soli 47 anni) per fare valere un senso di giustizia che non si poteva, e non si doveva, fondare su un discutibile e riprovevole concetto di onore.
Una scelta considerevole per festeggiare la giornata internazionale dedicata alle donne e un convegno molto sentito e partecipato dai ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore. È stato poi presentato un altro momento curato dagli studenti che ha visto protagonista la giovanissima Adele Di Tocco, applaudita più volte per la sua bravura, in un commovente monologo teatrale intitolato “Tango”, rivolto alle tantissime donne torturate nell’Argentina dei desaparecidos. A conclusione della conferenza gli studenti hanno rivolto molte domande ai due relatori, i quali si sono resi disponibili e pazienti nel rispondere a tutte le istanze studentesche.

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