Cortese: «Sbagliato il metodo»
La Fials non accetta le dimissioni dell’ RSU
Le dimissioni di Antonio Messina dall’organo di Rappresentanza Sindacale Unitaria, datate 19 agosto, sono state duramente contestate dalla segreteria Fials. Alla base delle dimissioni di Messina è la deliberazione adottata dalla Struttura Sanitaria sulle posizioni organizzative, a seguito della quale egli dice di «non sentirsi più rappresentativo dei lavoratori». In risposta alle pesanti accuse ed alle continue allusioni sul presunto cattivo comportamento di alcuni interessati del provvedimento contenute nel documento di dimissioni inviato da Messina, arriva la dura risposta del dottor Sandro Cortese, della segreteria del sindacato Fials, che attacca innanzitutto «il metodo con cui le dimissioni sono state avviate».
«Questa segreteria – scrive Cortese – ha sempre voluto che le decisioni si prendessero dopo un serio confronto, quindi le dimissioni non trovano fondamento nel principio di questo sindacato». Secondo Cortese, infatti, prima di tutto «deve venire il confronto nel contraddittorio e poi la sintesi, perciò il Messina sarà contestato dalla segreteria, se e quando verrà deciso dall’organo costituzionale della Fials, per un semplice principio: l’ordine democratico».
Passando poi alla vicenda che sta all’origine di ogni cosa, Cortese lancia un chiaro messaggio ai dirigenti di struttura: «Adesso non avranno più alibi, le difficoltà sull’efficienza di tante unità, sanitarie e amministrative, dovute alla carenza di posizioni organizzative, sono state superate».
Sempre secondo Cortese «Ora spetterà ai dirigenti assumersi l’onere della conferma attraverso una valutazione annuale seria dei titolari delle posizioni organizzative».
Il problema, quindi, potrebbe nascere qualora i dirigenti di dipartimento non fossero capaci di curare gli assetti gestionali e organizzativi dei titolari di posizioni organizzativa.
«Oggi – spiega ancora Cortese – occorre riportare quella serenità, che già esisteva, tra i lavoratori e per questo è opportuno un confronto, almeno mensile, tra Dg, Da, Dsa e Direttori di struttura, sia amministrativa che sanitaria, per raggiungere attraverso un contraddittorio la giusta sintesi costruttiva, finalizzata all’utilità dell’ammalato».
Rispondendo ad alcune esternazioni fatte da Soriano, Cortese afferma: «In questo momento fare campagna elettorale per distruggere le strategie del management non serve certo a creare il recupero dell’immagine all’esterno».
Alle dichiarazioni di Cortese fanno eco quelle contenute in un comunicato congiunto dell’associazione Tropea Sprint, l’associazione Apolist e Agorà liberale, diramate da un rappresentante di quest’ultima, Vincenzo Angiò: «Sulla vicenda delle strategie aziendali inerenti le posizioni organizzative la nostra linea è identica a quella del sindacato Fials. Riteniamo infatti che in questo momento fare politica o campagna elettorale non contribuisca certo a fortificare nell’utenza esterna un sentimento di fiducia. Chi opera nella sanità dovrebbe prefiggersi sempre come unico obiettivo la salute del cittadino».