Permangono le perplessità del vicesindaco
Empasse per le nomine al Porto di Tropea Spa
Sulla questione delle nomine per il Consiglio di amministrazione della società Porto di Tropea S.p.a., per il quale il Comune di Tropea può esprimere due nominativi, rimangono da sciogliere ancora alcuni nodi. Il dottor Sandro Cortese, che ricopre la carica di vicesindaco e di assessore alle Politiche sociali, durante l’ultimo Consiglio comunale aveva espresso il suo pieno disappunto sui nomi e sui metodi scelti dal sindaco Antonio Euticchio per il conferimento di tali nomine. Dopo una paventata rottura tra i due, che sembò imminente e fu accompagnata dal rischio di dimissioni da parte di Cortese, questi si era espresso lanciando un ultimatum al primo cittadino. Tra i due vi era certamente un accordo e qualcosa non è andata come previsto. Le richieste di Cortese furono quelle di considerare, per la scelta dei consiglieri nel CdA del Porto Spa, “lo stato di disoccupazione come un valore aggiunto”. Tale segnalazione era stata fatta “conoscendo – ha spiegato Cortese – lo spirito culturale del sindaco legato al problema della disoccupazione, che purtroppo è venuto a mancare in tale circostanza”. Dopo un primo momento di tensione, secondo quanto riferito dallo stesso Cortese, il sindaco avrebbe preso tempo per ripensare alla situazione. Ma il vicesindaco lascia intendere che il tempo, però, sta per scadere, visto che “la preoccupazione del momento – prosegue Cortese – mia e di molti è l’incompatibilità di alcuni componenti e la scarsità dei requisiti richiesti che non sono rappresentati”.
Cortese fa quindi sapere che le sue dimissioni da vice sindaco e da assessore alle politiche sociali “sono in itinere e diverranno esecutive il giorno dopo che avrò la certezza che i rilievi mossi non sono stati recepiti per come è giusto e doveroso”. Proprio considerata questa affermazione, quindi, la risposta del sindaco a Cortese non dovrebbe tardare. Se così non fosse “dopo le elezioni – conclude il vicesindaco – probabilmente invierò la missiva delle dimissioni, fermo restando che se l’opposizione non dovesse partecipare ai Consigli comunali io non parteciperò nelle vesti di consigliere alle sedute”.
Ora la palla passa ad Euticchio, che dopo gli ultimi giorni di relativa quiete deve riuscire a dipanare anche questa matassa.