Porto di Tropea
Il vicesindaco contro le designazioni politiche nel CdA
Le nomine per la partecipazione pubblica del Cda del “Porto di Tropea S.p.a”, espresse nell’ultimo Consiglio comunale dal primo cittadino di Tropea Antonio Euticchio, hanno mandato su tutte le furie il suo vice Sandro Cortese. Già in quella occasione la reazione di Cortese è stata abbastanza drastica e, vista anche l’assenza della minoranza tra gli scranni di palazzo Sant’Anna, la sua scelta di abbandonare l’assise ha determinato un momento di forte imbarazzo, paventando l’impossibilità di proseguire i lavori dell’assemblea a causa della mancanza del numero legale dei componenti del Consiglio. Euticchio, quindi, ha dovuto sospendere la seduta per cercare di risolvere la situazione. Per fortuna, a metterci una pezza in quell’occasione è intervenuta Dina Ruffa, che sino a quel momento era assente e che, con il suo arrivo durante la pausa, ha permesso di risolvere lo stato di impasse. Ma a fornire delle precisazioni sul gesto così estremo dell’altro ieri è lo stesso Cortese: «In quel momento – afferma il vicesindaco – non esisteva opposizione, quindi ho fatto opposizione come democrazia insegna». Subito dopo l’esordio sarcastico, Cortese ha proseguito dicendo che «le scelte delle nomine per il porto sono ingiustificate per il metodo adottato. Avrei preferito – spiega – un avviso pubblico per giovani disoccupati e con requisiti descritti in una delibera di Giunta». Che la causa del dissenso di Cortese fosse questa si vociferava già da ieri, ma questo tipo di considerazioni doveva avvenire prima del Consiglio e all’interno di un confronto tra il sindaco ed i suoi consiglieri e, nello specifico, con il suo braccio destro. Per rendere tutti partecipi di ciò che sta succedendo a palazzo Sant’Anna, però, Cortese ci tiene a puntualizzare alcune cose. «Innanzitutto – afferma – non mi sento il braccio destro di nessuno, resto il collaboratore del sindaco ma in una posizione differente, cioè un oppositore attento a non accettare limitazioni non definite dalle regole del confronto democratico». Insomma, «il dialogo c’è stato, ma niente era deciso e definito», perciò il vicesindaco pare «stanco delle Giunte dell’ultimo momento e di consigli comunali senza opposizione», anzi rincara la dose spiegando che: «se non ci sarà opposizione delle forze di minoranza non parteciperò più ai prossimi consigli».
Eppure uno spiraglio di riconciliazione sembrava a portata di mano, viste le parole di Euticchio che, dopo le richieste di Cortese circa le nomine per il CdA del “Porto di Tropea S.p.a”, aveva dichiarato di voler approfondire la questione. Ma è lo stesso vicesindaco a mantenere le distanze, affermando che «non ci sarà punto di incontro se non quello di disciplinare, secondo norma, il conferimento degli incarichi». La norma, appunto, dovrebbe prevedere un requisito chiaro. «Servirà la priorità della disoccupazione – chiosa Cortese – relativamente agli aventi diritto». Sulle nomine, comunque, secondo Cortese «nessuno dei consiglieri ha proposto nomi, ma solo indicazioni trasparenti. Io ho tentato di chiedere al dottor Romano di rinunciare all’incarico a favore di giovani disoccupati, ma non me ne hanno concesso il tempo».
Dopo queste parole il dottor Sandro Cortese conclude rivolgendosi direttamente al primo cittadino, al quale chiarirà «direttamente, da parte di minoranza» la propria posizione che, comunque, «resta ferma sulla necessità di coinvolgere la cittadinanza e, naturalmente, i disoccupati aventi diritto».