Fede e dintorni

Convertirsi è portare frutti di bene

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Convertirsi è portare frutti di bene.

– Non ha senso angosciarci in preoccupazioni per il futuro. Non ci è dato di sapere quanto tempo ci resta. Una cosa possiamo fare: lasciarci convertire da Dio.
– Dio vuole rivelarsi a noi come salvezza. Egli lascia a noi il decidere di donare a lui il nostro cuore, ma il convertirlo resta a Lui.
– Il tempo della Quaresima è tempo di misericordia, ma tocca a noi aprire il cuore ai richiami di Dio e agli inviti che ci raggiungono attraverso gli eventi della nostra vita, come la insensata guerra scoppiata tra Russia e Ucraina.
– La pazienza del Signore trovi in noi il terreno propizio perché possa raccogliere i frutti che attende e possa così donarci la gioia di essere un albero rigoglioso nel giardino di Dio. – Non perdiamo tempo e approfittiamo di ogni istante per essere graditi a Dio, che è infinita bontà e giustizia.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 13,1-9).
♦ «In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.
♦ Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
♦ Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”.
Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai».

Convertirsi è portare frutti graditi a Dio.
♦ Il Vangelo ci presenta due fatti di cronaca con molti morti. Gesù, a differenza dei farisei, li legge non come un castigo per i presunti peccati delle vittime, ma come un ammonimento e un invito alla conversione per tutti.
Convertirsi significa «portare frutti» buoni, oggi. Un albero nella vigna deve portare frutti, altrimenti viene tagliato. Non basta essere “piantati” nella vigna del Signore, non basta essere stati “battezzati”, non basta mangiare «lo stesso cibo spirituale» o bere «la stessa bevanda spirituale» per salvarsi. La storia degli Ebrei nel deserto è un duro esempio per noi. Essi con le loro mormorazioni e infedeltà non furono graditi a Dio (II Lettura).
♦ La Quaresima è giunta ormai a metà del suo cammino. L’albero della nostra vita sta portando frutti o è ancora sterile? Làsciamoci “zappare” e “fertilizzare” dalla Parola di Dio e dalla fede della Chiesa.
Anche a noi, come a Mosè (I Lettura), Dio può presentarsi nel modo più impensato e nel luogo più imprevedibile per affidarci la grande missione di liberare il nostro cuore dalla schiavitù del peccato.
E così potremo aiutare anche il nostro prossimo in questo cammino di libertà.
(padre Giovanni Crisci,frate cappuccino, in la domenica.it).

In cerca di una piena umanità.
L’uomo non è stato creato per rovinarsi la vita. Non si può neanche immaginare che, fornito di ragione, egli lo desideri.
E tuttavia tutto sembra svolgersi in modo che ciò avvenga, a tale punto che si arriva a dubitare dei propri desideri di pienezza. Ad esempio la guerra è una pazzia, ci disumanizza al punto di restare schiavi dei propri limiti.
Con Gesù è accaduto un fatto nuovo nella storia, che “molti profeti e re hanno voluto vedere e non hanno visto, e udire e non hanno udito”. La sua presenza, fino ad allora sconosciuta, ha il potere di risvegliare nel cuore dell’uomo i suoi desideri più veri.
Egli si presenta come la Via, la Verità e la Vita per raggiungere la propria completezza.
Il momento è quindi decisivo, grave. Bisogna decidere. Egli chiama tutti quelli che sono con lui a definire la propria vita davanti a lui.
Ma c’è un’ultima e misteriosa resistenza dell’uomo proprio davanti a Colui di cui ha più bisogno. Bisogna quindi ingaggiare una battaglia definitiva perché l’uomo ritrovi il gusto della libertà.
E Cristo lotterà fino alla morte, per dare una dolce speranza e per concedere, dopo i peccati, la possibilità di pentirsi e di ritornare.
Quando mostrerò la mia santità in voi, vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati da tutte le vostre impurità e metterò dentro di voi uno spirito nuovo.
(Cf. Ez 36,23-26).

Per la preghiera.
* O Dio dei nostri padri, che ascolti il grido degli oppressi, concedi ai tuoi fedeli di riconoscere nelle vicende della storia il tuo invito alla conversione, per aderire sempre più saldamente a Cristo, roccia della nostra salvezza.
* O Dio donaci un cuore che si volge a te, un cuore che impara ad amare, un cuore che diviene di carne e si lascia trasformare dallo Spirito.
* Signore, convertici a te, perché nella fedeltà alla tua Parola, possiamo essere di richiamo alla conversione che dona agli uomini la vera libertà dei figli di Dio.
* Signore, conforta coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Il tuo amore lenisca ogni pena e doni serenità e pace.
∗ Spirito Santo, guidaci nelle vicende della vita affinché non restiamo come infruttuosi come il fico della parabola, ma corrispondiamo alle tue illuminazioni interiori.
* Trinità santissima, accogli nella tua pace coloro che ci hanno preceduto nell’incontro con te. I frutti che hanno arricchito la loro esistenza terrena, li facciano pervenire a gustare la gioia che non ha fine.
* Dio misericordioso e fedele, che hai inviato il tuo Figlio nel mondo per la nostra salvezza, perdona le nostre infedeltà al tuo amore e conservaci nell’obbedienza al tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore .
Amen.

La insensata guerra tra Russia e Ucraina, le tante tragedie naturali e sociali che avvengono in tutto il mondo ci richiamano all’urgenza di convertirci, perché non sprechiamo il tempo che Dio ci dona. Dio vuole la nostra salvezza finale. Lasciamoci salvare: facciamo quaresima lasciandoci riconciliare con Dio e con tutti i fratelli. – Si avvicina la XXX Giornata dei Missionari Martiri: “Non abbiate paura” è l’invito che ripete Gesù Risorto tutte le volte che si mostra ai suoi discepoli. Un invito che aiuta ad affrontare momenti bui, difficili, di persecuzione, sapendo che il Signore è sempre accanto ad ognuno di noi: è l’invito che Gesù ripete ai martiri nei momenti prima del loro martirio.

 

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