Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Continua la missione del Venerale redentorista Di Netta.
Il nome del Venerabile missionario redentorista P. Vito Michele di Netta (1787-1849) è legato ormai indissolubilmente alla storia di Tropea per il grande apostolato svolto da lui per 37 anni ha fatto nella città e nel resto della Calabria ed anche per l’influsso che egli ha lasciato sulla vita religiosa e sociale dopo la sua morte, avvenuta il 3 dicembre 1849 a Tropea, nella stanza dell’attuale Municipio che si appoggia alla chiesa del Gesù, un tempo facente parte del Convento liguorino.
– In questi primi tre giorni di dicembre 2018 i Redentoristi di Tropea ne ripropongono figura e missione nel 169° Memoriale della sua morte.
– La città natale del P. Di Netta, Vallata (AV) è stata presente il primo dicembre con una nutrita delegazione di cittadini guidati dal sindaco e dal parroco.
– Si va verso un gemellaggio delle due città: la missione del P. Di Netta continua.
Due città si incontrano
♦ 1 dicembre: due città si incontrano nel ricordo del Venerabile P. Vito Michele di Netta.
La pioggia del primo pomeriggio sembrava provocare uno scoraggiamento; anche l’anno scorso ha piovuto. Ma alle 16,00 la pioggia è finita, il vento ha porta via le nuvole e l’accesso alla chiesa del Gesù è potuto avvenire con normalità.
♦ Dopo le preghiere della novena alla Immacolata e quelle per la beatificazione del P. Di Netta in chiesa si sono incontrate le due delegazioni civiche di Tropea e di Vallata, portando ciascuna il gonfalone del loro Comune.
♦ Per Tropea c’era il vice-sindaco Roberto Scalfari e l’assessore donna Greta Trecate; ad essi si unirà più tardi il sindaco Giovanni Macrì impegnato frattanto al concomitante convegno del Rotary Club.
♦ Per Vallata era presente il sindaco Giuseppe Leone, il capo dei vigili urbani con il gonfalone, il parroco don Gerardo Ruperto e 40 fedeli in tutto.
♦ La messa è stata presieduta da don Battista Morello, parroco di San Leucio (CE) e sincero amico di Vallata dove, essendo scultore nel bronzo, ha realizzato diverse opere, tra cui alcune dedicate al nostro P. Vito Michele Di Netta.
♦ Alle 18,00 è iniziata la tavola rotonda che ha visto gli interventi del prof. Luciano Meligrana col tema “P. Vito Michele Di Netta e le feste a Tropea per la Canonizzazione di S. Alfonso” e poi del P. Superiore redentorista Francesco La Ruffa col tema “Breve storia dei Redentoristi in Tropea”, il cui quaderno, preparato da P. Brugnano è stato distribuito a tutti gli intervenuti.
Il sindaco di Tropea, sopraggiunto, ha salutato i partecipanti e così ha fatto anche il sindaco di Vallata, che ha consegnato all’amministrazione di Tropea due belle targhe con lo stemma di Vallata, inizio di un gemellaggio che getta le basi per il prossimo futuro.
♦ Dopo la tavola rotonda tutti hanno potuto visitare i ricordi del P. Di Netta nella Cappella di S. Anna e nel corridoio di ingresso, dove è esposto il Terno dei paramenti solenni con piviale, tutti laminati in oro e argento.
Un fraterno buffet ha dato l’occasione di scambiare saluti e ricordi. Gioia e soddisfazione sul volto di tutti.
Il Venerabile P. Di Netta diventa garante di un’amicizia tra le due città.
Il tema di fondo del Memoriale 2018
Il tema è riportato su un grande pannello esposto in chiesa: “P. Vito Michele Di Netta e le feste a Tropea per la Canonizzazione di S. Alfonso nel 1840″.
Il 26 maggio 1839 fu giorno memorabile per tutta la Congregazione Redentorista: la Chiesa coronò dell’aureola di Santo il fondatore di essa, Alfonso de Liguori. L’anno seguente, 1840, solenni festeggiamenti furono organizzati nei vari Collegi dell’Istituto.
- “Siamo stati occupatissimi per le Feste del nostro Santo [Alfonso] , e Monsignor Vicario vi può dire che faccende e che affari si sono affollati in questi giorni”. (Lettera del P. Di Netta alla Signora Donna Carolina Gallucci, Mileto, 1 agosto 1840).
- “La canonizzazione di S. Alfonso fu come una scintilla che suscitò nel cuore del P. Di Netta un grandissimo incendio d’more al suo Padre santo, al quale si sentiva legato di tanto affetto e che egli imitava così da vicino. Volle perciò offrire in Tropea feste grandiose e munificentissime.
Invitò vari Vescovi, oltre al Vescovo locale, invitò oratori celebri, fece venire da fuori scelta musica, fece eseguire luminarie ed apparati splendidi in Chiesa. Tali festeggiamenti costituirono un avvenimento per Tropea cattolica. Quasi tutti i testimoni infatti ne parlano nei di lui Processi di beatificazione e tutti con parola enfatica”. (P. Antonio Di Coste, L’apostolo delle Calabrie). - “Essendo egli Rettore, dispose solenni feste quando fu definita la Santificazione di S. Alfonso nel 1839, e per render più solenni tali feste invitò diversi Vescovi, oltre al Vescovo locale. Fece costruire la cappella in marmo dedicata al Santo Fondatore della Congregazione e arricchì la Chiesa di preziosissimi arredi, come il prezioso terno di paramenti, e il ricco ostensorio d’argento” (Dai Processi: testimonianza del Sac. Giuseppe Toraldo, Canonico onorario, 87 anni di Tropea)
Gli altri contenuti del memoriale 2018
♥ Vengono proposti motivi spirituali: vivere la santità nel proprio stato e pregare per le vocazioni redentoriste.
Memoria del Transito del P. Di Netta e offerta della lampada votiva.
A conclusione dei momenti spirituali è stato possibile visitare ancora i ricordi del Venerabile P. Di Netta.
Missionari con P. Di Netta.
♥ Di P. Di Netta non sono passate alla storia presunte, straordinarie qualità personali o un particolare ingegno.
Non aveva una voce tuonante né una figura imponente. Egli attirava le masse e convertiva i cuori, semplicemente a partire dal suo cuore. Un cuore zelante, desideroso di trasmettere agli altri ciò che lui in prima persona aveva sperimentato: l’amore di Dio in Gesù Cristo. Un cuore sereno e disponibile, che molto lo aiutò quando dovette vivere – in pratica da laico – in un ambiente antireligioso.
Anche noi oggi, sacerdoti, religiosi o laici che siamo, abbiamo una missione da compiere nella nostra vita quotidiana. Non aspettiamo di essere ricchi per poter donare: non lo faremmo mai. Riusciremo a trasformare la realtà che ci circonda facendo leva su ciò che di più prezioso abbiamo: il nostro cuore, lì dove abita Dio.
La pace si decide nella coscienza.
♥ Un grande ruolo fu svolto dal P. Di Netta nel campo della pace sociale: faide familiari e conflitti tra le persone furono sanati con la sua predicazione, con la sua presenza nei focolari e soprattutto attraverso il sacramento della Riconciliazione. Le ore da lui spese al confessionale sono un monito ancora urgente per il per il nostro tempo, quando facilmente si cerca la soluzione alla guerra e all’odio nelle strategie sociali, negli accordi politici o in una semplice stretta di mano.
Solo un cuore convertito dalla misericordia di Dio può costruire ponti duraturi di pace.
Solo l’esperienza di chi si scopre perdonato da Dio può riversare sugli altri clemenza e compassione.