Fabio Conocchiella avrà il prestigioso compito di direttore
Il giovane compositore al centro dell’evento musicale
L’orchestra di stato Bielorussa sarà diretta da un compositore vibonese. Sarà il giovane briaticese Fabio Conocchiella, infatti, a dirigere la prestigiosa “Belarusian State Orchestra”, in un concerto con i famosi solisti Mario Stefano Pietrodarchi al bandoneon e Luca Lucini alla chitarra. L’evento musicale, che si terrà il 14 giugno nella capitale bielorussa Minsk, prevede due prime esecuzioni assolute di Conocchiella, che oltre all’importante incarico di direttore d’orchestra, potrà anche essere apprezzato come compositore. Il programma sarà completato da due brani di Astor Piazzolla e da uno di Roberto Molinelli. Il brano di apertura sarà quello per orchestra dal titolo “Morricone suite”, di Fabio Conocchiella, seguito dal “Tres Tangos Sinfonicos” per bandeon e orchestra del grande compositore Astori Piazzolla, dalla seconda composizione di Conocchiella intitolata “Variazioni Visuali”, per chitarra e orchestra, dal “Trittico” per bandoneon e orchestra di Molinelli e dal doppio concerto per chitarra, bandoneon e orchestra “Hommage a Liege” di Piazzolla.
Il primo brano composto da Conocchiella è stato appositamente commissionato al compositore calabrese per questo evento e consisterà in una suite su temi di colonne sonore del grande Ennio Morricone (come “Il Pianista sull’Oceano”, “Nuovo Cinema Paradiso”, “C’era una volta il West” e “Mission”). Per quanto riguarda “Variazioni Visuali”, invece, si tratta di un brano commissionatogli dal solista Luca Lucini, al quale Conocchiella l’ha voluto dedicare. «L’opera – spiega l’artista – è il frutto della volontà di sintetizzare due sfere sensoriali apparentemente distanti tra loro, cioè il senso dell’udito con quello della vista, ma una vista interiore, quella rivolta al mondo delle immagini della nostra memoria». Un brano che va quindi vissuto come esperienza sensoriale in cui il compositore diviene il filtro specifico tra le immagini che egli riesce ad evocare nella mente dell’ascoltatore «e – aggiunge Conocchiella – un filtro che ne riesca a far cogliere punti di vista, spero, nuovi e profondi».