Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Conferenza dei Missionari italiani nel Mondo 2021.
– Quasi a conclusione del mese di ottobre, che la Chiesa universale celebra come “mese missionario”, lo scorso 28 ottobre alla Farnesina dal ministero degli Affari esteri, è stata organizzata la “Conferenza dei Missionari italiani nel Mondo (Farnesina 28 ottobre 2021)”.
– Il ministro Di Maio si è impegnato in prima persona: “Tra i settemila missionari italiani registrati presso le ambasciate in tutto mondo, quattromila sono consacrati in ordini religiosi, mentre altri tremila sono volontari laici”.
– Una bella sorpresa: oltre ai sacerdoti, religiosi, suore ci sono anche laici, giovani e famiglie sparse «fino agli estremi confini della terra» per offrire una testimonianza cristiana.
– Questa testimonianza viene accolta perché autentica, in quanto fatta del dono della propria vita fino in fondo, a volte anche fino al martirio: con il sacrificio della propria vita.
Più di settemila missionari sparsi nei cinque continenti,
con il sacrificio anche della propria vita
♥ Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, ha espresso la profonda gratitudine ai missionari e alle missionarie italiani riuniti per la conferenza a loro dedicata. “Grazie per il vostro coraggioso esempio e per la vostra testimonianza di fede”
♦ C’è padre Livio Maggi, missionario del Pontificio istituto missioni estere, che dona la sua vita alle popolazioni indigene in Thailandia, Cambogia e Myanmar.
♦ C’è padre Luca Bergamaschi che da trent’anni vive in America Latina, nella regione brasiliana del Mato Grosso, e poi in Perú.
♦ C’è suor Anna Molinari, canossiana che dal 1979 svolge la sua opera missionaria in varie realtà australiane.
♦ Accanto a lei, nel sari bianco delle seguaci di Madre Teresa di Calcutta, Benedetta Carugati che, religiosa ma anche medico, ha assistito bambini orfani prima in Libano, poi in Giordania, ora in Armenia.
♦ E la scalabriniana Maria de Lourdes Lodi Rossini, dopo il servizio educativo nelle Filippine, è ora tornata nella tormentata realtà del Sudafrica.
Sono tra gli oltre settemila missionari italiani che, sparsi nei cinque continenti, continuano ad annunciare il Vangelo contribuendo, senza risparmiarsi, a opere di carità, assistenza umanitaria, istruzione, promozione umana in favore di popoli abbandonati e persone povere e vulnerabili.
♥ Sono stati loro, i missionari italiani, i protagonisti della speciale conferenza organizzata il 28 ottobre, alla Farnesina dal ministero degli Affari esteri, nel corso di quello che la Chiesa universale celebra come “mese missionario”.
♥ Tra i settemila missionari italiani registrati presso le ambasciate in tutto mondo, ha riferito il ministro Luigi Di Maio, quattromila sono consacrati in ordini religiosi, mentre altri tremila sono volontari laici.
E secondo Missio, organismo della Conferenza episcopale italiana dedicato alle missioni, il numero cresce considerando i fidei donum, sacerdoti diocesani inviati dal proprio vescovo, per un determinato periodo, in aiuto di Chiese lontane.
♥ I missionari italiani nel mondo sono presbiteri, religiosi, suore ma anche laici, giovani e famiglie sparse «fino agli estremi confini della terra» per offrire una testimonianza cristiana che viene accolta perché autentica, in quanto fatta del dono della propria vita fino in fondo, a volte anche fino al martirio.
♦ Sono in Africa, Asia, America Latina, Oceania, ma anche nella vicina Europa, divenuta anch’essa, soprattutto a causa di un processo di progressiva secolarizzazione, “terra di missione”.
♦ A tutti costoro è giunta la profonda gratitudine del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio letto in apertura di conferenza, e del direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie, Luigi Maria Vignali, che ha moderato la giornata.
♥♥ L’opera dei missionari, intrisa di annuncio evangelico, di preghiera e carità, spesso si incontra anche con quella di istituzioni governative e di organizzazioni non governative, impegnate in progetti di cooperazione.
♦ L’auspicio espresso dai presenti è stato quello di valorizzare il contributo di uomini e donne che non sono “operatori a contratto” ma che, immersi nelle realtà dove sono inviati, entrano in profonda relazione con le popolazioni locali.
♦ La loro opera gratuita, il loro sguardo caritatevole e inclusivo, la loro credibilità possono beneficiare anche il lavoro di funzionari civili e progetti istituzionali.
(fonte: L’Osservatore Romano, 29 ottobre 2021).