Domani nella concattedrale di Tropea alle ore 17:00
Il presunto miracolo che apre le porte alla sua beatificazione
Raccolte dalla commissione preposta le prove documentali sul presunto miracolo ed ascoltati i testimoni, la Curia ed il tribunale diocesano per la prima volta hanno potuto registrare il “presunto miracolo”, avvenuto per intercessione del servo di Dio don Francesco Mottola.
Un giovane sacerdote tropeano infatti è guarito da una grave disfunzione ai reni, dopo aver pregato il venerabile.
Si è trattato di una guarigione che la scienza, con i propri mezzi, non ha potuto spiegare.
Il materiale raccolto sarà inviato in Vaticano alla congregazione delle cause dei Santi.
Qualora gli atti saranno sufficienti a stabilire la veridicità del miracolo toccherà al Papa Francesco firmare il decreto per la beatificazione.
Il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo, senza voler anticipare il giudizio, si augura che al più presto il nostro venerabile possa essere proclamato Beato.
Domani, venerdì 5 aprile, alle ore 17:00, nel giorno che ricorda l’ordinazione sacerdotale del venerabile don Francesco, avvenuta il 5 aprile del 1924, il Vescovo della diocesi presiederà nella concattedrale di Tropea, una solenne concelebrazione eucaristica.
Durante la santa messa, si esibiranno i cori polifonici del comprensorio: Sacra Famiglia e Provinciale (Vibo Valentia), San Sebastiano (Pernocari), San Francesco (Presinaci), Don Giosuè Macrì (Tropea) diretti dai maestri F. Arena, O. Lombardo, A. Romano e V. Laganà. L’accompagnamento sarà affidato, oltre all’organo, ad un ensamble strumentale composto da un gruppo di archi e fiati.
I cori e i professori d’orchestra hanno già preso parte alla sacra rappresentazione dell’Oratorio Francesco Servo di Dio “L’Aquila che raggiunse il Sole” del M° Vincenzo Laganà.
Oltre ai brani liturgici saranno eseguiti alcuni brani tratti dallo stesso oratorio.
Al termine della concelebrazione eucaristica verrà dato l’annuncio ufficiale, a tutta la comunità dei fedeli, inerente la chiusura dell’inchiesta diocesana sul presunto miracolo attribuito al servo di Dio don Francesco Mottola.