Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo.
Oggi è la domenica dell’Ascensione che porta a compimento il mistero pasquale di Cristo. È il suo trionfo e la sua glorificazione dopo l’apparente disfatta della passione e morte in croce. Cristo però non ci ha abbandonati: è con noi “tutti i giorni, fino alla fine del mondo”, con la sua presenza nella Chiesa.
– Oggi si celebra la 51.ma Giornata delle Comunicazioni sociali: “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”.
♦ Dal Vangelo della domenica (Mt 28,16-20).
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo
♦ È sempre attuale l’aforisma di Lao Tzu (VI secolo a.C.): «Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce».
♦ Concetto reso in termini moderni dalla scuola di giornalismo americana: «bad news are good news», le brutte notizie diventano buone notizie. Raccontare un fatto eclatante o cruento, oppure mettere in bella mostra un’immagine aggressiva, provoca una risposta emotiva ben più forte rispetto alla notizia delle azioni di chi si impegna in una vita di bene.
♥ Il tema suggerito da papa Francesco per l’odierna giornata delle comunicazioni ci chiede di tenere sotto controllo le emozioni, scegliere responsabilmente quel che si può (o non si può) dire o mostrare, attrezzarsi per «comunicare speranza e fiducia».
♥ Persino il silenzio può diventare una forma di comunicazione di enorme potenza: serve a non amplificare fatti irrilevanti o mostrare l’inadeguatezza delle parole ad esprimere l’indicibile.
Le immagini di papa Bergoglio che sosta solitario e in silenzio ad Auschwitz o tra le rovine del terremoto in Italia centrale sono l’emblema di questo modo di comunicare.
♥ Noi uomini e donne di fede sappiamo che di fronte anche alle più inumane tragedie non siamo soli, siamo immersi nell’amore di Dio. Ci dice: «Non temere, io sono con te» (Isaia 41,10).
♥♥ E ci permette di scorgere in ogni situazione la possibilità di una speranza, un ritrovato senso dell’esistenza e un orizzonte di pace.
(fonte: Tarcisio Cesarato, massmediologo in La Domenica).