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Comunali 2018: l’intervista a Giuseppe Laganà

Il candidato della lista “L’Altra Tropea” con L’Andolina sindaco ha risposto alle nostre domande

«Se dovessi avere delle responsabilità mi piacerebbe occuparmi delle problematiche che riguardano i giovani ed il loro inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore turistico che è la principale risorsa economica della nostra Città»

Laganà Giuseppe

Giuseppe Laganà è nato a Tropea il 04/05/1984 ed ha conseguito il diploma di maturità presso il Liceo Classico di Tropea. Ha avuto esperienze di studio nelle seguenti discipline: “Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura – Gestione dei rischi naturali“ attraverso cui ha acquisito conoscenze sulle problematiche ecologico – ambientali. Successivamente ha conseguito il diploma di “Ottico”. Attualmente esercita la professione a Tropea.

Perché ha scelto di candidarsi alle comunali del 21 ottobre prossimo?
«Ho scelto di candidarmi perché amo la mia Città, la quale ha bisogno di risollevarsi da una condizione di degrado amministrativo in cui è precipitata negli ultimi anni, e vorrei dedicare parte del mio tempo, delle mie energie e delle mie capacità alla realizzazione di un progetto politico messo a punto dalla mia lista guidata dal Dott. Massimo L’Andolina candidato a sindaco – capace di risollevarla e proiettarla verso traguardi turistico/economici/culturali consoni alla sua storia e adeguati alle sue bellezze naturali ed alle sue potenzialità».

In caso di vittoria alle elezioni del 21 ottobre, in quale ambito pensa di poter dare il suo contributo alla nuova Amministrazione in base alla sua competenza-professionalità?
«Se dovessi avere delle responsabilità mi piacerebbe occuparmi delle problematiche che riguardano i giovani ed il loro inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore turistico che è la principale risorsa economica della nostra Città. In particolare, secondo me, vanno studiate ed attuate tutte le leggi regionali, statali ed europee che consentono di creare imprenditorialità giovanile con appositi finanziamenti, al fine di consentire a tutti quelli che lo desiderano di restare nel proprio Paese. “Resto al Sud” non deve essere soltanto uno slogan ma un obiettivo possibile perché ci sono tanti giovani, anche miei amici, che per trovare lavoro sono stati costretti ad emigrare e questo, oltre che ad impoverire la nostra terra, è molto triste. A tal fine anche la nuova Amministrazione comunale dovrebbe farsi parte attiva con circuiti informativi e progetti mirati».


Sono sicuramente tanti i problemi della città. Quali, secondo lei, i primi tre problemi più urgenti da affrontare?

«Occorrerebbe recuperare e rivalutare il “Centro Storico”, secondo me uno tra i più belli di tutto il meridione, ricco di storia e di Beni culturali. Vanno individuati percorsi normativi che consentano di attingere a finanziamenti – per esempio quelli mirati alla rivalutazione degli “Antichi Borghi” – capaci di riportarlo agli antichi splendori, rivalutando anche per questa via il nostro passato e la nostra storia.
Bisognerebbe migliorare tutti i servizi esistenti: viabilità, trasporti, rete idrica, condotti idonei alla raccolta e smaltimento delle acque nere e relativi allacciamenti alla rete principale urbana, impianti di depurazione, arredo urbano, servizi alla persona, biblioteca ecc, con contestuale potenziamento e riqualificazione dell’apparato burocratico – amministrativo del Comune, il quale deve essere al servizio dei cittadini e non di ostacolo alle loro esigenze ed alle loro iniziative ed il cui operato deve essere improntato alla massima trasparenza ed imparzialità. A tale scopo, a mio modesto avviso, un rappresentante dell’Amministrazione – a turno – deve essere sempre presente tutti i giorni al Comune durante le ore d’ufficio per ricevere i cittadini, registrare e farsi carico di tutti i loro problemi e delle loro esigenze, superando procedure e formalismi – cui abbiamo recentemente assistito – francamente fuori tempo e fuori luogo per un piccolo comune, capaci soltanto di allontanare i cittadini dalle Istituzioni.
Sarebbe oltremodo necessario procedere all’urbanizzazione primaria e secondaria mancante in tutte le periferie (rete stradale, fognaria, idrica etc.. in località Campo di Sotto – Campo di sopra – zona Carmine ) contestualmente sbloccando e disciplinando lo sviluppo edilizio della Città attraverso la predisposizione e l’approvazione di un valido PSC (Piano Regolatore) che oltre ad individuare le direttrici e le modalità di espansione del tessuto urbano – rispettando le peculiarità dell’esiguo territorio comunale e le sue caratteristiche morfologiche ed architettoniche – sia all’altezza della bellezza e della dignità del vecchio nucleo urbano e sia riferimento certo per equità ed imparzialità per tutti coloro che vogliono investire o più modestamente costruire la propria casa».

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Redazione
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