La candidata della lista “Rinascita per Tropea” con Romano sindaco ha risposto alle nostre domande
«La mia candidatura nasce da qui: dall’esigenza di restituire al mio Paese quella luce che lo contraddistingue nel mondo! Ci vuole un po’ di pazzia per voler prendere le redini della Perla del Tirreno, ma ci vogliono soprattutto cuore e volontà da vendere per affrontare i problemi di questo Paese e tirarlo finalmente fuori dal baratro in cui è caduto»
Domenica De Vita (detta Dominga) è nata a Tropea e, come molti tropeani, ha lavorato sia nel campo della ristorazione sia nei villaggi turistici della Costa degli Dei. È impegnata nel sociale e dà una mano per la mensa scolastica dei bambini.
Perché ha scelto di candidarsi alle comunali del 21 ottobre prossimo?
«Ho scelto di candidarmi alle comunali di questo prossimo 21 ottobre per cercare di dare il mio contributo per la rinascita di questo Paese. Sono tropeana, nata e cresciuta qui e ho sempre vissuto con la gente e tra la gente e ho assistito e vissuto personalmente quelli che sono stati gli anni d’oro della mia Tropea, e anche quelli bui. La mia candidatura nasce da qui: dall’esigenza di restituire al mio Paese quella luce che lo contraddistingue nel mondo! Ci vuole un po’ di pazzia per voler prendere le redini della Perla del Tirreno, ma ci vogliono soprattutto cuore e volontà da vendere per affrontare i problemi di questo Paese e tirarlo finalmente fuori dal baratro in cui è caduto».
In caso di vittoria alle elezioni del 21 ottobre, in quale ambito pensa di poter dare il suo contributo alla nuova Amministrazione in base alla sua competenza-professionalità?
«Sono mamma di tre figli che frequentano le scuole elementari e una in età preadolescenziale, e vorrei che anche loro avessero la possibilità di vivere con spensieratezza e consapevolezza la loro età più bella. È questo il contributo che vorrei dare alla mia squadra. Ho individuato con il mio candidato sindaco Peppino Romano due possibili edifici comunali in cui vorremmo realizzare un centro culturale, a titolo rigorosamente gratuito, indirizzato ai bambini e ai ragazzi in modo tale che finalmente possano avere un posto in cui recarsi nel pomeriggio. Questo centro avrà regole chiare da rispettare: ci saranno adulti responsabili che lo gestiranno cosicché i nostri figli impareranno a giocare in modo sano e scopriranno il piacere dello stare assieme e condividere idee e pensieri. Ci saranno tavoli da gioco di ping pong e tanto altro e sarà compito dei ragazzi stessi tenere pulito il posto avendo rispetto per le cose e le persone. Una volta al mese organizzeremo il mercatino dell’usato e ogni 15 giorni un incontro mirato a incoraggiare i ragazzi ad esternare le proprie difficoltà e i dubbi e perché no, a condividere le gioie o ciò che loro preferiscono. I ragazzi, ormai “incollati” al pc e al cellulare, conoscono poco. Non si parla più di rispetto, non basta più dare la propria parola come garanzia. Ormai si sentono solo storie di bullismo e noi genitori siamo stanchi e spaventati di questo deserto di sentimenti veri. Aiutiamo i figli di Tropea, Aiutiamo i figli di Tropea a diventare adulti umani e consapevoli!»
Sono sicuramente tanti i problemi della città. Quali, secondo lei, i primi tre problemi più urgenti da affrontare?
«È vero, i problemi sono molti ma cosi, su due piedi, mi vengono in mente questi problemi più urgenti da affrontare:
– Strade d’accesso al Paese (vedi voragine Carmine e buca al parcheggio di Rocca Nettuno che a breve sarà voragine anch’essa);
– ordine, pulizia del paese e decoro urbano;
– sistemazione della macchina burocratica comunale».