“Un ospedale impoverito delle figure umane e professionali”
Come comitato Pro Ospedale di Tropea abbiamo letto con attenzione il contenuto del nuovo atto aziendale predisposto dall’ASP di Vibo Valentia e pubblicato all’Albo Pretorio il 7 aprile u.s. in attesa dell’approvazione della Regione Calabria, in particolare ci siamo interessati di quanto disposto per il presidio costiero
Ad una lettura immediata, l’atto aziendale si pone in una sostanziale continuità con gli analoghi atti predisposti prima del 2020, disegnando un presidio con le competenze ed i reparti propri di un ospedale di primo livello, sono infatti previsti sulla carta: 20 PL di Medicina Generale, 10 PL di Chirurgia, 10 PL di Ortopedia e 10 PL di Geriatria oltre al servizio dialisi, all’Oncologia Medica (come servizio a rilevanza dipartimentale) ed a quasi tutti i servizi di supporto connessi al funzionamento di un presidio di primo livello.
Il dati che registriamo con preoccupazione, e che giustificano l’utilizzo del termine “quasi”, sono relativi alla farmacia ospedaliera ed al laboratorio analisi.
La prima, infatti, risulta letteralmente cancellata dalla tabella riassuntiva allegata all’atto e relativa a tutti i presidi aziendali e, si badi bene, questa decisione sarebbe stata assunta solo per la realtà tropeana, lasciando aperte quelle di Serra e di Vibo; tale decisione non può che destare sconcerto in quanto riesce assai difficile capire come possa efficacemente gestirsi un presidio importante come il nostro, al cui interno è allocata anche una Unità di preparazione per i Farmaci Antiblastici (che l’azienda prepara anche per altre realtà regionali ricavandone un profitto) senza una struttura compiuta di farmacia ospedaliera, che, paradossalmente, viene lasciata esistere in strutture con assai meno esigenze.
Il laboratorio analisi, invece, viene depotenziato a punto prelievi per l’utenza esterna, rimanendo funzionante solo per i ricoverati interni, tale soluzione andrebbe ad ingolfare ulteriormente il laboratorio di Vibo, già oberato di lavoro; non va taciuto, peraltro, che anche in questo caso, la cosa riguarderebbe il solo Ospedale di Tropea.
Non possiamo che esprimere in merito fortissime perplessità per scelte che appaiono incomprensibili e che, come al solito, vedono il nostro presidio come l’unico ad essere sacrificato a dispetto del fatto che è posto in una zona ad alto accesso.
Va registrato, da ultimo, come rispetto all’ultimo atto aziendale datato 2020 si sia cessata quella specializzazione oncologica che era stata ipotizzata e che avrebbe certamente costituito un plus che avrebbe arricchito tutto il panorama dei servizi erogati dall’azienda a livello complessivo.
La valutazione dell’atto aziendale, pertanto, non può che essere insufficiente alla luce di questi ridimensionamenti e del fatto che, uscendo dalla dimensione delle carte, l’unico reparto effettivamente aperto risulta essere quello di Medicina Generale, rimanendo Chirurgia, ortopedia e Geriatria chiusi; un ospedale quindi che viene progressivamente impoverito delle figure umane e professionali e che si appresta a divenire un vero e proprio deserto. Cogliamo l’occasione quindi per sollecitare il management aziendale a rivedere quanto disposto per la farmacia ospedaliera ed il laboratorio analisi che ci appaiono incomprensibili e mortificanti per la struttura, contestualmente sollecitiamo l’azienda, con cui in questi anni abbiamo sempre intrattenuto una rispettosa interlocuzione, ad uscire dalla logica degli annunci ed ad attivare finalmente una serie di azioni volte a sostituire le figure professionali che via via vanno in pensione, convinti come siamo che un ospedale di Tropea efficiente non può che fare il bene dell’azienda nel suo complesso e che quelle che sembrano inutili pastoie burocratiche incidono in maniera drammatica sulla vita delle persone.
Comitato Pro Ospedale di Tropea