Attualità Fede e dintorni

Come correggere

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

 

Come correggere.

194acorrezioneGli educatori, i genitori, sacerdoti, amici… tutti. Tante volte non si sa cosa e come fare per correggere chi sbaglia.
La correzione fraterna è una pratica di vita cristiana insegnata da Gesù (cf Mt 18,15-17). Secondo Gesù non è segno di carità e di vero amore lasciare che un fratello nella fede viva senza rendersi conto del proprio peccato.
Gli insegnamenti degli scrittori cristiani avvertono che la correzione fraterna è anch’essa soggetta a regole di prudenza, per non correre il rischio di esacerbare l’animo del fratello, che magari in un certo settore della propria vita non riesce – o non ancora – a produrre risultati significativi… E poi Gesù ammonisce quanti vedono la pagliuzza nell’occhio del fratello e non si accorgono della trave che è nel proprio occhio.  

Correzione fraterna con amore
♦ Non si può correggere una persona senza amore e senza carità. Non si può fare un intervento chirurgico senza anestesia: non si può, perché l’ammalato morirà di dolore. E la carità è come una anestesia che aiuta a ricevere la cura e accettare la correzione. Prenderlo da parte, con mitezza, con amore e parlagli.
♦ La correzione fraterna è un atto per guarire il corpo della Chiesa.
C’è un buco, lì, nel tessuto della Chiesa che bisogna ricucire. E come le mamme e le nonne, quando ricuciono, lo fanno con tanta delicatezza, così si deve fare la correzione fraterna.
♦ Se tu non sei capace di farla con amore, con carità, nella verità e con umiltà, tu farai un’offesa, una distruzione al cuore di quella persona, tu farai una chiacchiera in più, che ferisce, e tu diventerai un cieco ipocrita, come dice Gesù. ‘Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio….’. Ipocrita! Riconosci che tu sei più peccatore dell’altro, ma che tu come fratello devi aiutare a correggere l’altro”.
♦ San Paolo dice: ‘Non succeda che dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato’.
Un cristiano che, in comunità, non fa le cose – anche la correzione fraterna – in carità, in verità e con umiltà, è uno squalificato! Non è riuscito a diventare un cristiano maturo.
Il Signore ci aiuti in questo servizio fraterno, tanto bello e tanto doloroso, di aiutare i fratelli e le sorelle ad essere migliori e ci aiuti a farlo sempre con carità, in verità e con umiltà.
Si può e si deve amare il prossimo anche correggendolo: ma è l’amore che lo corregge, è Dio che lo corregge, non io. Chi ama corregge sempre, perché l’amore è luce ai propri passi e ai passi del fratello.
(fonte: Omelie di Papa Francesco).

Non si può correggere una persona senza amore e senza carità. Non si può fare un intervento chirurgico senza anestesia: non si può, perché l’ammalato morirà di dolore. E la carità è come una anestesia che aiuta a ricevere la cura e accettare la correzione.
Non si può correggere una persona senza amore e senza carità. Non si può fare un intervento chirurgico senza anestesia: non si può, perché l’ammalato morirà di dolore. E la carità è come una anestesia che aiuta a ricevere la cura e accettare la correzione.

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