Cipolla rossa
E’ il settimo sul territorio nazionale
“In Italia ci sono oltre 150 consorzi di tutela ma solo sei di questi funzionano, il nostro sarà il settimo”. E’ questa l’aspirazione di Simone Saturnino, presidente del nascituro Consorzio di tutela della Cipolla rossa di Tropea-Calabria, che ieri sera, a Tropea, è stato presentato al pubblico, e alle istituzioni, nella sala dell’antico sedile. A darne omaggio, sono accorse le massime figure istituzionale del vibonese, come a voler sottolineare l’importanza futura di un lavoro sinergico, per la tutela e la promozione della locale cipolla rossa. Circondati, infatti, dai numerosi produttori, che negli anni hanno lavorato affinché si potesse oggi festeggiare, il presidente della Provincia, Francesco De Nisi, il sottosegretario alla Regione Calabria Gaetano Bruni, la giunta del Comune di Tropea e numerosi sindaci della Costa degli Dei. Da tutti i presenti è stata sottolineata l’esigenza di supportarsi reciprocamente per dare giusta voce alla Calabria, anche, attraverso un prodotto che entra, così, a pieno titolo tra quelli di nicchia a livello internazionale. “Saremo vicini a tutti produttori – ha garantito il presidente De Nisi – per tutelare la cipolla rossa contro le numerose contraffazioni”, perché, come ha aggiunto Bruni “l’economia del vibonese si basa sul turismo e sulla sua produzione agroalimentare”. Un pericolo costante, quello dei falsi, visto che, da un milione di quintali di cipolla, spacciata per rossa di Tropea, solo centomila ne è originale. Tra i primi obiettivi del Consorzio quello di ottenere la certificazione per tutta la produzione della Costa Tirrenica. Insieme al logo della cipolla rossa di Tropea-Calabria, che riproduce la Madonna dell’Isola, sarà posto, anche, quello dell’Unione Europea, che ne ha concesso il marchio Igp, indicazione geografica protetta. Oggi, dopo aver ricevuto, finalmente, i dovuti riconoscimenti istituzionali, le aspirazioni sono, naturalmente, tante. Tra queste, magari, grazie ad un futuro lavoro d’equipe, anche un sogno: creare a Tropea il Salone del Gusto per inserire, così, la cipolla nel suo contesto storico e culturale.