Tropea, sabato 29 giugno presso il Centro Culturale Via Barone alle ore 16:00
Premio don Francesco Mottola a cura della Fondazione. Alle 19:00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Luigi Renzo
Una iniziativa che offre concretezza ai propositi manifestati in campagna elettorale circa la volontà di rendere vivibile il paese anche ininverno. Si tratta di un esperimento interessante perchè si misurerà la volontà della cittadinanza di condividere momenti di socialità, esperimento che ritengo possa essere arricchito dalla organizzazione, in un prossimo futuro, di dibattiti inerenti il tema dei films proposti. Particolare importanza hanno le proiezioni di cartoni animati nelle giornate di domenica, dedicate ai più piccoli, che spero possano sopperire all’assenza di luoghi di ricreazione, comunque difficilmente accessibili nei mesi in cui il clima è più rigido.
La nuova beata Suor Alfonsa Maria Eppinger ha lasciato vive testimonianze della sua carità: l’amore per i poveri, gli emarginati e i senzatetto, ma soprattutto per i malati, a cui consacrò tutta la sua vita. Questo carisma continuò a vivere nelle Suore da lei fondate: nel colera del 1854 vegliavano giorno e notte al capezzale degli ammalati, davano prova di ingegno per salvare vite umane e arginare il contagio, assistevano i morenti, consolavano le famiglie, esortavano a non perdere la speranza. E il nostro mondo di oggi continua ad avere ferite sempre aperte e sanguinanti.
Le cronache quotidiane riportano storie di maleducazione di giovanissimi che, quando sono in gruppo, deridono i più deboli: il barbone, il senza tetto, il povero, l’immigrato. Certamente questi giovani hanno ereditato questo comportamento dagli adulti intolleranti, razzisti e privi di umanità. – Papa Francesco, chiudendo il Sinodo dell’Amazzonia, ha espresso che anche la Chiesa a volte deride i poveri perché scomodi: “Quante volte, anche nella Chiesa, le voci dei poveri non sono ascoltate e magari vengono derise o messe a tacere perché scomode… Preghiamo per chiedere la grazia di saper ascoltare il grido dei poveri: è il grido di speranza della Chiesa”. – Le società occidentali, in cui il cristianesimo, sulla carta, dovrebbe essere molto radicato, sono quelle in cui i poveri non sempre hanno la considerazione che dà loro il vangelo!