Uffici chiusi
Numerose le proteste dei cittadini per mancanza del servizio.
Uffici in tilt nel Municipio di Tropea per la mancanza di dipendenti assenti per malattia. Da due giorni si assiste alle file dei cittadini che non trovano, nell’Ufficio Anagrafe, Stato Civile ed Elettorale, gli impiegati che diano loro delle risposte e, soprattutto, che riescano a fornire i documenti richiesti. Una coincidenza che, in contemporanea, ha visto i quattro impiegati degli uffici presentare un certificato medico, che li costringe a stare a casa per i successivi dieci giorni, a cui, però, non è seguita la richiesta di supplenza con l’impiego di altrettanti dipendenti di eguale competenza. Dalla segreteria comunale chiariscono che si tratta di un momento di emergenza, con i naturali disagi del caso, comunque gestito al meglio e con la massima celerità, per garantire alla popolazione i servizi richiesti. Da ieri, infatti, è stato inviato, nei tre uffici, un impiegato comunale, che da quattro anni ha altre mansioni, ed ora, invece, si ritrova alle prese con l’emissione di atti che, però, non può firmare, dato che per legge è competente solo l’Ufficiale di Stato Civile, che, ovviamente, è tra i malati assenti. “Smettiamola con inutili allarmismi – spiega il sindaco Antonio Euticchio – Nei tempi tecnici di un’ora e mezza ci siamo attivati e abbiamo risposto, al meglio, all’emergenza. E’ stato, infatti, spostato in questi uffici un dipendente, con un regolare ordine di servizio, per risolvere il problema e dare risposte alla cittadinanza. Del resto – continua Euticchio – i dipendenti di un ente non, necessariamente, sono legati ad un unico servizio ma all’istituzione presso cui lavorano. E’ normale, quindi, che vengano spostati laddove sorge il disagio”. E di disagi, secondo Nino Macrì, consigliere d’opposizione, ce ne sono stati: “Ho inviato una comunicazione in Prefettura per segnalare che di fatto manca l’Ufficiale di Stato Civile, a cui spetta, per legge, la firma degli atti. Sostituirlo con un qualunque dipendente significa, esclusivamente, garantire la porta aperta degli uffici e non il servizio”.