Maria Rosaria TumeoCommenti disabilitati su C’era una volta… la leggendaria classe IVa del 1989
C’era una volta… la leggendaria classe IVa del 1989
Incontro previsto per il 30 luglio alle 21:00 in piazza Municipio a Vibo Valentia
Un momento di festa per gli ex alunni che si ritrovano 26 anni dopo
Momenti di vita scolasticaDopo ben ventisei anni la mitica classe IV A, dell’Istituto Magistrale Statale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, si ritroverà a festeggiare la tanto sognata reunion. Dopo anni di battute buttate qua e là, tipo sarebbe bello incontrarsi di nuovo tutti, ritrovarsi, ecc… il tanto atteso momento sembra finalmente arrivato! Merito di ciò va a Francesca e Pamela, che si sono attivate per realizzare questa incredibile serata. Grazie a loro, e con la complicità di whatsapp, nel giro di pochi giorni è stato possibile ritrovare i “vecchi” compagni di studio. Non siamo ancora al completo, ne mancano all’appello diversi: Giuliana e Vittoria Barbieri, Silvio Albanese, Enzo Sorrenti, Enza …, Maria Crudo.
Allegate all’articolo vengono pubblicate alcune foto di classe, chi si dovesse riconoscere può contattare Pamela al numero 3478488135.
Prepariamoci per una “rimpatriata” straordinaria! Ci riconosceremo? Sono gradite foto dell’epoca, ah ah ah!
Il servizio civile volontario consiste nella possibilità per giovani dai 18 a 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno di solidarietà inteso valore di coesione sociale.
Nel trattare questo argomento, si consiglia assolutamente gli interessati ad approfondire le varie tematiche presso i siti ufficiali e gli enti competenti, non assumendoci in alcun modo alcuna responsabilità.
Al momento in cui scriviamo, ancora non si sa se e quali modifiche verranno apportate alla norma “stangata casa” e ancora i Comuni sono in alto mare per la determinazione delle aliquote cui assoggettare la “prima casa” e le altre abitazioni.
Nella ricostruzione post-terremoto inevitabilmente ci saranno cose che andranno perdute, ma l’importante sarà conservare e tramandare “quel fuoco” che ha permesso a generazioni di fare arrivare ai nostri giorni tesori di umanità, di arte, di cultura che il terremoto non può e non deve seppellire.