Il capogruppo di “Identità in progress”
Contestate alcune note inviate dal Comune
Quando a Tropea si parla di alloggi popolari c’è sempre qualche problema in vista. Recentemente, infatti, il Comune di Tropea ha indirizzato agli assegnatari di alcuni alloggi rientranti nel piano di vendita una comunicazione firmata dal sindaco con la quale si richedeva di allegare all’eventuale domanda di acquisto alcuni documenti. Il gruppo consiliare di opposizione in orbita Pdl “Identità in progress”, però, avverte i cittadini interessati di procedere cautamente nell’adempimento di tale richeste e, contestualmente, invita l’Ente a verificare i termini delle richieste, per porre fine a «tale attività illegittima e vessatoria nei confronti degli assegnatari». Secondo la denuncia del gruppo di minoranza, tale comunicazione viola innanzitutto le disposizioni del testo unico in materia di documentazione amministrativa, che recita: «Le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi non possono chiedere atti o certificati concernenti stati, qualità personali e fatti che risultino elencati nell’articolo 46, che siano attestati in documenti già in loro possesso o che comunque esse stesse siano tenute a certificare». Per capire i termini dell’annosa questione bisogna procedere con ordine. La richiesta in questione ha raggiunto nel mese scorso gli assegnatari aventi diritto di riscatto, imponendo ad alcuni di loro, tra le altre cose, di allegare alla domanda di acquisto il pagamento al Comune dei canoni relativi al terzo trimestre del 2006. Tali quote, però, sono state pagate dai cittadini all’Aterp di Vibo Valentia prima che il Comune di Tropea li avesse avvisati dell’avvenuta cessione. Gli assegnatari, quindi, continuarono a pagare i dovuti canoni all’Aterp, corrispondendo le cifre dovute all’Ente che in quel momento era il creditore cedente e non, come invece avrebbero dovuto fare, se messi a conoscenza della cosa, al Comune di Tropea, cioè all’Ente cessionario. Per questo motivo, quindi, con il sostegno del gruppo “Identità in progress”, la richiesta «di corrispondere nuovamente tali somme salvo ripetizione nei confronti dell’Aterp» viene contestata dagli assegnatari, fin quando il Comune non dimostri «che i debitori fossero a conoscenza dell’avvenuta cessione».
La richiesta di documentazione inviata dal Comune, inoltre, prevede che gli assegnatari dimostrino di aver pagato «ogni altra spesa dovuta al Comune di Tropea sino alla data del 31.10.2008». Il consigliere comunale e provinciale Giovanni Macrì, esponente dei Popolari Europei, invita gli assegnatari ad attendere la risposta del Comune alla domanda presentata dal suo gruppo di opposizione, in quanto «la legge numero 530 del 24 dicembre 1993, che disciplina la materia, alla quale bisogna integralmente ed esclusivamente attenersi, statuisce all’articolo 1, comma 6, che hanno titolo di acquisto gli assegnatari i quali non siano in mora con il pagamento dei canoni e delle spese all’atto della presentazione della domanda di acquisto». Continuando nella sua opera di informazione verso i cittadini, l’avvocato spiega che: «Per come ovvio, le spese alle quali la predetta norma si riferisce non possono essere che quelle strettamente connesse all’immobile in vendita», quindi «la richiesta di procedere al saldo di pregresse morosità indipendenti dall’immobile», ivi comprese, ad esempio, le somme dovute all’Ente «a titolo di sanzioni amministrative per violazione delle norme del codice della strada», è da intendersi «senz’altro illegittima».
I centristi chiedono inoltre all’Ente che venga istituito un ufficio per supportare gli assegnatari nella compilazione delle domande e di concedere loro, «tenuto conto della particolare debolezza e fragilità della categoria interessata», la stessa «possibilità accordata poco tempo fa da codesta amministrazione ai commercianti, ovverosia la facoltà di procedere al pagamento rateale delle morosità».