E’ iniziata la
tradizionale festa in maschera del Pollino
<<Il Carnevale di Castrovillari è un trampolino
per il rilancio del turismo>>
Per la città calabrese questa è la 45° edizione di un evento folkloristico tra i più collaudati e riusciti di tutta la Regione. Migliaia sono, come sempre, i visitatori attesi.
di Bruna Fiorentino
foto archivio Trophaeum
Tropea – In Calabria il titolo di “Città del folklore”, lo sanno tutti, spetta a Castrovillari, per l’ampia eco data alle tradizioni popolari della regione e d’oltre Pollino.
La città calabrese ha già ufficialmente presentato la 45° edizione del “Carnevale del Pollino e Festival Internazionale del Folklore” che, per il 2003, si tiene dal 1° febbraio al 4 marzo.
Riparte, così, ai piedi del gruppo montuoso definito come la “Bella Addormentata”, una manifestazione nata nel 1959 ma che affonda le sue radici nella notte dei tempi, in quell’humus culturale, contadino e popolare, proprio della zona di cui ripropone tradizioni ed usanze.
Infatti, oltre alle sfilate di carri allegorici ed alla partecipazione di gruppi folkloristici italiani e stranieri, si organizzano balli e canti davanti alle porte delle case del centro storico, accompagnandosi con il tamburello e chiedendo la savuzizza (la salsiccia) ed il vino per festeggiare il “re burlone”. Del resto lo spirito di goliardia e divertimento che anima il Carnevale ha una marcata origine agricola e si ricollega ai riti dionisiaci greci o ai saturnali e lupercali romani. Non è, inoltre, un mistero che questa festa, caratterizzata da singolari cerimonie rituali ed esplosioni di gioia ed allegria, intendeva essere un segno, fin dai suoi albori, di buon augurio per l’anno appena iniziato.
Il termine “Carnevale” sembra derivare da carnem e levare, ossia togliere la carne, chiaro riferimento all’astinenza della Quaresima cristiana. In alcuni paesi il martedì grasso si bruciano addirittura gli utensili usati per cucinare la carne.
Queste occasioni, in
qualsiasi parte del mondo, assumono una connotazione fortemente trasgressiva e
burlona. In Calabria, sono un ulteriore motivo per riunioni di famiglia e di
amici, spesso per gustare la carne del maiale appena macellato ed annaffiato da
robusto vino rosso che si concludono con delle mascherate improvvisate in piazza
in cui, quasi immancabilmente, l’uomo si veste con abiti femminili e la donna fa
il contrario. La regione ha un’unica maschera carnevalesca, Giangurgolo, il cui
nome significa Giovanni dalla gola piena o Giovanni ingordo, risalente al
‘600/’700, ricordata da Benedetto Croce.
Il Carnevale di Castrovillari è annoverato tra i primi dieci più importanti
d’Italia e l’anno passato ha visto la partecipazione di circa 45.000 visitatori
provenienti da tutta la Calabria e da altri Paesi.
Per questa 45° edizione sono in programma oltre 120 eventi, tra concerti, rassegne, concorsi e sfilate. L’organizzazione è della Pro Loco del Pollino, con il contributo dell’Amministrazione comunale e di altri Enti regionali e nazionali, che vedono in questo appuntamento un trampolino di lancio per uno sviluppo ed un decollo turistico della zona e della Regione intera. Il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta, non nasconde che, nonostante la Calabria sia troppo spesso lontana dai grandi circuiti, il Carnevale del Pollino “rappresenta il fiore all’occhiello di una città proiettata in una dimensione che varca i confini regionali”. Insomma: “Il Carnevale, a Castrovillari, è una cosa seria”, parola di Sindaco.
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