Fede e dintorni

Carlo Acutis sarà beato

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Carlo Acutis sarà beato.

– Carlo Acutis sarà beato. Papa Francesco già nel 2019 lo aveva indicato come modello nella Esortazione Apostolica post-sinodale  dedicata ai giovani “Christus vivit”. Morto a 15 anni per una leucemia fulminante, è sepolto al Santuario della Spogliazione di Assisi.
– Scrive il vescovo di Assisi: “Una gioia grande per questa Chiesa particolare che lo ha visto camminare sulle orme di San Francesco verso la santità. Una gioia grande per la Chiesa ambrosiana, che gli ha dato i natali e lo ha accompagnato nel suo incontro con Gesù.
– Una gioia grande per gli ormai tanti devoti di Carlo in tutto il mondo.Una gioia grande soprattutto per i giovani, che trovano in lui un modello di vita”. È stato proposto come patrono di internet.

Sarà beato il giovane Carlo Acutis. Ha dato il via libera Papa Francesco che, ricevendo il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato il Dicastero a promulgare i rispettivi Decreti, riguardanti il miracolo attribuito all’intercessione di Carlo Acutis.
♦ Il venerabile Carlo è sepolto al Santuario della Spogliazione di Assisi, dove Carlo sta già attirando migliaia di giovani e devoti da tutto il mondo. “Mi auguro – dice monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, che la sua beatificazione possa farne ancor più un punto di riferimento e un incoraggiamento alla santità. Essa è vocazione per tutti. Anche per i giovani”.
Acutis è stato uno dei giovani indicati da Papa Francesco come modelli nella Christus vivit, insieme a tre italiani (san Domenico Savio e i beati Piergiorgio Frassati e Chiara Badano) e altre figure, europee ed extraeuropee. In virtù della sua buona frequentazione della Rete è stato proposto come patrono di Internet.

La vita di Carlo Acutis.
♦  Carlo Acutis è morto il 12 ottobre 2006 a Monza; aveva 15 anni ed è spirato a causa di una leucemia fulminante. Una tragedia, umanamente parlando. Una fine assurda per la repentinità e per la parabola che si veniva ad interrompere, così in ascesa, così ricca di prospettive.
♦  Rampollo di una famiglia di primo piano del mondo finanziario italiano, adolescente prestante, dal carattere vivace e particolarmente socievole, Acutis era un ragazzo che, come si suol dire, avrebbe potuto fare di tutto nella vita. Ma Dio aveva su di lui un piano diverso: “La sua fama di santità è esplosa a livello mondiale, in modo misterioso come se Qualcuno, con la “Q” maiuscola, volesse farlo conoscere. Attorno alla sua vita è successo qualcosa di grande, di fronte a cui ci inchiniamo.

♦  Carlo, nato a Londra nel 1991, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro, fu segnato da una pietà profonda quanto precoce. Fece la Prima Comunione, con un permesso speciale, a sette anni.
Fu un adolescente da Messa e Rosario quotidiani. Maturò un amore vivo per i santi, per l’Eucaristia, fino ad allestire una mostra sui miracoli eucaristici che oggi è rimasta online e ha avuto un successo inaspettato, anche all’estero.
Sportivo e appassionato di computer, come tanti coetanei, brillava per la virtù della purezza.

♦  Padre Roberto Gazzaniga, gesuita, incaricato della pastorale dell’Istituto Leone XIII, storica scuola della Compagnia di Gesù a Milano, ha ricordato così l’eccezionale normalità di Acutis, arrivato lì, a liceo classico, nell’anno scolastico 2005-2006: «L’essere presente e far sentire l’altro presente è stata una nota che mi ha presto colpito di lui».
Allo stesso tempo era «così bravo, così dotato da essere riconosciuto tale da tutti, ma senza suscitare invidie, gelosie, risentimenti. La bontà e l’autenticità della persona di Carlo hanno vinto rispetto ai giochi di rivalsa tendenti ad abbassare il profilo di coloro che sono dotati di spiccate qualità».
Carlo inoltre «non ha mai celato la sua scelta di fede e anche in colloqui e incontri-scontri verbali con i compagni di classe si è posto rispettoso delle posizioni altrui, ma senza rinunciare alla chiarezza di dire e testimoniare i principi ispiratori della sua vita cristiana».
Il suo era «il flusso di un’interiorità cristallina e festante che univa l’amore a Dio e alle persone in una scorrevolezza gioiosa e vera.  Lo si poteva additare e dire: ecco un giovane e un cristiano felice e autentico».

Grazie al suo esempio e al suo carisma anche il domestico di casa Acutis, un induista di casta sacerdotale bramina, decise di chiedere il battesimo.
In ospedale, posto di fronte alla morte, nella tenerezza dei suoi 15 anni, Carlo disse: «Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il purgatorio e andare dritto in paradiso».
Scrisse un giorno questa frase: «Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie». Non fu il suo caso.

Molto noti sono alcuni suoi slogan.

1. La vita in Cristo è bella e va vissuta in pienezza
Straordinario è stato il suo amore prima di tutto per i genitori e poi per i poveri, i senzatetto, gli emarginati e gli anziani abbandonati e soli. Usava i risparmi della paghetta settimanale per aiutare i mendicanti e quanti dormivano all’aperto. Organizzava in parrocchia delle fiere per aiutare le missioni con i fondi raccolti.

2. Eucarestia autostrada per il cielo.
Carlo era un ragazzo assolutamente normale. L’unica grande differenza è che aveva messo al centro della sua giornata l’incontro con Gesù Eucarestia attraverso la Messa e l’adorazione che faceva sempre prima o dopo la celebrazione. L’Eucarestia quotidiana divenne una vera e propria esigenza per lui. Celebre la sua frase: “L’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo”.

3. Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie.
Carlo è conosciuto nel mondo intero grazie alle sue straordinarie capacità informatiche che mise al servizio del Vangelo e della Chiesa.
Attraverso internet e i social network portò Gesù tra i suoi coetanei e tra quanti venivano a contatto con lui. Per questa sua innovativa azione, può essere considerato un modello di riferimento per quanti operano nel mondo della comunicazione sociale.
Il suo motto era: “Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie”. Per lui ogni persona nasceva come un essere unico e irripetibile.

(Fonte: da post di Avvenire.it e vaticannews.va).

Carlo Acutis sarà beato. Morì il 12 ottobre 2006 a Monza a 15 anni a causa di una leucemia fulminante. Rampollo di una famiglia di primo piano del mondo finanziario italiano, adolescente prestante, dal carattere vivace e particolarmente socievole, Carlo era un ragazzo che, come si suol dire, avrebbe potuto fare di tutto nella vita. Ma Dio aveva su di lui un piano diverso. Papa Francesco già nel 2019 lo aveva indicato come modello nella Esortazione Apostolica post-sinodale dedicata ai giovani “Christus vivit”. Un suo motto era: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Egli davvero fisse la sua originalità in modo alto. La mamma Antonia Salzano testimonia: “Carlo diceva sempre che voleva diventare santo, un santo semplice”. I giovani possono guardare a lui.

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