Cucina Rubriche

Zeppole semplici, con alici e con l’uvetta

Procedimento:
Zeppole semplici:

Far sciogliere il lievito in un po’ di acqua calda e versarlo sui due tipi di farina, aggiungere il sale e incominciare a impastare, se l’impasto è troppo duro aggiungere altra acqua.
Far lievitare per almeno due ore; formare con l’impasto delle piccole ciambelle e friggerle in abbondante olio.

Zeppole con le alici, e con l’uvetta:

Versare nell’impasto le alici dissalate, e formare delle palline aiutandosi con un cucchiaio; fare la stessa cosa con l’uvetta.

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Lenticchie

Mettere a bagno le lenticchie per almeno due ore; in seguito farle bollire per una quarantina di minuti.
In un tegame mettere a soffriggere, la pancetta con: cipolla, sedano e carote, aggiungere il pomodoro e il peperoncino, salare e pepare; quando gli ingredienti saranno rosolati unire le lenticchie e portare e cuocere per almeno trenta minuti.

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Tiramisù

Con una frusta elettrica sbattere, sbattere i tuorli di uovo con lo zucchero fino a d ottenere un composto spumoso; montare a neve anche i tuorli.
Unire, delicatamente, i tuorli con gli albumi, mescolare, e poco alla volta aggiungere il mascarpone.
A questo punto si potrà iniziare a comporre il dolce: mettere un leggero strato di crema, e poi incominciare a poggiare i savoiardi (in precedenza bagnati nel caffè) e la crema, ripetere la stratificazione fino a riempire il contenitore; terminare con uno strato di crema e con il cacao amaro.
Tenere in frigo per due/tre ore prima di servire.

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Torta rustica funghi e besciamella

Mettere a rosolare in padella, olio e aglio, aggiungere i funghi, sfumare tutto con il vino bianco e portare a cottura.
Quando si saranno freddati, aggiungere la besciamella, il parmigiano, salare e pepare.
In una teglia stendere la pasta sfoglia, bucherellare con una forchetta, e unire il composto di funghi e besciamella,aggiungere il provolone, tagliato a dadini, e ricoprire con l’altra pasta sfoglia. Spennellare con un rosso d’uovo e infornare a 180° per una trentina di minuti.

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Spaghetti al nero di seppia

Pulire le seppie in modo delicato, facendo attenzione a non rompere il sacchetto del nero (che terrete da parte). Mettere a rosolare in un tegame: olio, cipolla tritata e aglio, aggiungere la seppia tagliata a pezzetti, la passata e un po’ di peperoncino; far cuocere a fuoco basso per una quindicina di minuti, poi versare dentro il sugo i sacchetti di nero e cuocere ancora per altri cinque minuti, alla fine insaporire con del prezzemolo tritato.

Cultura e Società Manifesti e locandine

Edizione 2010 del Presepe Vivente

L’Associazione Culturale Eleutherìa e la Comunità parrocchiale di San Costantino presentano l’edizione 2010 del PRESEPE VIVENTE che si terrà lunedì 27 dicembre a partire dalle 18.00.
Reduci dal successo dell’edizione dello scorso anno e compiaciuti della viva partecipazione di tutta la cittadinanza e dei tanti visitatori, il gruppo si è posto come obiettivo quello di migliorare l’aspetto scenico e valorizzare i luoghi incantevoli che fanno da cornice alla rappresentazione.

Lettere Rubriche

“Chi non fa non sbaglia”, ma …

Il recente comunicato stampa del Sindaco Repice: un concentrato di mistificazioni, dissimulazioni ed ambiguità che rende più che doverosa la replica.
Inizierò dalle conclusioni. Auspico che sull’affaire del parcheggio sotterraneo o, per meglio dire, del centro commerciale con pertinenziale parcheggio multipiano, intervenga al più presto la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, tante e tali sono le criticità che emergono coinvolgendo, a mio modo di vedere, oltre all’amministrazione comunale di Tropea (sempreché l’opera fosse approvata dal Consiglio Comunale nei termini prospettati dal Sindaco) anche e soprattutto la SUAP e, più in particolare, la commissione di valutazione che, a mio avviso, non avrebbe dovuto aggiudicare la gara ad un proposta d’intervento difforme dall’oggetto dell’appalto originario e, in quanto tale, da scartare.

Lettere Rubriche

Non è successo niente a Parghelia?

Dopo l’ultima convocazione tenutasi il 28 Settembre, il Presidente del Consiglio convoca nuovamente il Consiglio Comunale per giorno 26 novembre, avente ad oggetto soltanto due punti all’ordine del giorno: l’approvazione dei verbali precedenti e l’assestamento di Bilancio.
Credo sia doveroso e responsabile da parte del Presidente del Consiglio e del Sindaco, inserire all’ordine del giorno il punto “Frane ed Emergenza a Parghelia: Discussione”, per rispetto ai cittadini ed al civico consesso. Dopo le settimane di emergenza, dopo la visita del Presidente della Regione Scopelliti, era necessario conoscere e aprire una discussione su quello che è accaduto, perché è accaduto, quali sono le azioni messe in campo dall’Amministrazione, quali impegni ha preso il Presidente Scopelliti, quali l’Amministrazione Provinciale per le proprie competenze? Ecc….

Lettere Rubriche

Una bonaccia micidiale

A Parghelia, una volta finito lo stato di emergenza determinato dall’improvviso e disastroso nubifragio dell’ottobre scorso, la politica, come nulla fosse accaduto, ha ripreso a scorrere lenta, tra gli argini della solita routine amministrativa.
É un gran bonaccia quella che avvolge la vita della comunità cittadina e, quel che è grave, l’attività della giunta e del Consiglio comunale. Una bonaccia micidiale, che persiste per mancanza di vento e stringe tutti in un’immobilità totale, rassegnata, asfissiante, mentre l’intera classe politica locale – la maggioranza con il gruppo-partito “Scopelliti Presidente” e l’opposizione – guarda altrove e tira a campare. Di certo, la strada è in salita e gli scogli in mezzo ai quali il governo comunale naviga sono tutt’altro che rassicuranti.

Lettere Rubriche

Siamo alle comiche finali

I recenti convegni organizzati dall’amministrazione Repice per informare la cittadinanza sullo stato dell’arte delle iniziative intraprese e sui frutti raccolti, offrono un’occasione d’intervento nel dibattito politico troppo ghiotta da lasciarla sfuggire.
Per motivi di spazio, non mi soffermerò sulla particolare ambiguità politica caratterizzante l’attuale compagine amministrativa tropeana che vede il Sindaco, indiscussa personalità del PD – tessera in tasca – strizzare l’occhio all’UDC e al contempo bussare alla porta del Pdl guardandosi però molto bene dal richiedere la tessera.

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La nostra Provincia seguirà l’esempio?

L’1 di novembre un nostro collaboratore (G. A.) ci ha proposto l’articolo “I rischi di un federalismo poco ragionato”, che abbiamo pubblicato a questo indirizzo. Dopo qualche giorno apprendiamo con piacere proprio dall’ufficio stampa della provincia di Milano che la delibera al centro di quell’articolo è stata sospesa. Qualcuno si starà chiedendo come mai ci siamo occupati di una ordinanza della provincia lombarda di Milano e, soprattutto, come mai torniamo ad occuparcene oggi. Ebbene, nella comunicazione della provincia di Milano che abbiamo appena citato vi sono i nomi di alcune altre province d’Italia che adottavano lo stesso, identico, assurdo provvedimento. Qui si arriva al dunque, perché – udite udite! – tra queste c’è anche la provincia di Vibo Valentia.

Rubriche

La replica di Carmine De Vita

Ritengo opportuno esprimere il mio punto di vista nell’interrogativo posto dal sig. Locane, tramite il Vostro sito, agli amministratori del comune di Parghelia, cioè se la lista che ha vinto le elezioni sia o no una lista civica.
Intanto, andando altre la definizione puntuale dei dizionari, una lista civica è un movimento politico che si presenta alla prova elettorale senza essere, almeno ufficialmente, espressione diretta di un partito nazionale.

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Parghelia uniti per il futuro

A distanza di quasi un anno dalla vittoria alle elezioni amministrative dei giovani senza partito, rappresentanti della cosiddetta società civile, confluiti nella coalizione “PARGHELIA UNITA PER IL FUTURO”, ritengo che sia opportuno e utile domandarsi se tale formazione politica si possa ancora considerare una lista civica e, quindi, se questa espressione possa ancora avere un significato dal punto di vista politico.
Questo è l’interrogativo al quale è doveroso dare una risposta. Sono consapevole che, ponendo la domanda in termini così netti, si rischia di essere guardati con sospetto soprattutto dai consiglieri comunali di maggioranza, che si considerano buoni amministratori, a cominciare dal sindaco e dal presidente del Consiglio.

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I rischi di un federalismo poco ragionato

Dal 15 novembre i veicoli, transitanti lungo le strade gestite dalla provincia di Milano, dovranno circolare muniti di pneumatici invernali o catene da neve a bordo fino al al 31 marzo anche senza l’effettiva presenza di neve sul manto stradale. La novità è contenuta in un’ordinanza emessa dalla Provincia di Milano, prendendo spunto dal rinnovato Codice della Strada (legge del 29 luglio numero 120), che per la prima volta in assoluto applica una fondamentale distinzione tra “pneumatici invernali” e “pneumatici da neve”.
Premettendo che non vi è alcun dubbio che l’ordinanza sia stata effettivamente messa in opera per la tutela degli automobilisti e per maggiore sicurezza di tutti, ma d’altro canto semplici cittadini, automobilisti, centauri e camionisti potrebbero avere dei dubbi sulle modalità di applicazione di tale ordinanza.

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Una lapide per i nostri padri‏

Gentile Direttore,
questo ottobre 2010 vede il gemellaggio tra due comuni del Sud, Melito Porto Salvo (RC) e San Marco in Lamis (FG), un legame che nasce dalla casuale presenza di un tal Centola di San Marco in Lamis, a Melito durante lo sbarco di Garibaldi. Centola, fedele fino a quel momento servitore dello Stato borbonico e che si scopre solo allora unitarista e patriota risorgimentale. Ma aldilà di oscure figure locali e della deferenza prestata al “negriero dei due mondi”, il motivo del gemellaggio tra questi due comuni è da ricercare nella secolare blasfema mistificazione che viene fatta dalla storia.

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Riflessioni sulla legalità

Non intendo soffermarmi sui problemi che affliggono la città (disordine edilizio, pessimo stato di salute del mare, scarsa pulizia delle strade, ecc.).
Voglio fare alcune “semplici” considerazioni, traendo spunto dal convegno sulla legalità, organizzato dall’Amministrazione comunale e dai numerosi incontri che alcuni magistrati di fama nazionale hanno tenuto sullo stesso tema, in estate.
Più volte il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, dott. Spagnuolo, ha affermato la necessità che la legalità non sia demandata esclusivamente alle istituzioni.

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Il commissario Asp sulla lite in ospedale

Desidero, quale Commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, rendere noto l’orientamento che intendo seguire in merito ad un litigio intercorso tra due medici del presidio ospedaliero di Tropea, evento del quale la stampa ha dato notizia.

I fatti accaduti hanno una indubbia gravità ancorché abbiano concorso a determinarli le obiettive difficoltà in cui operano i sanitari dell’Ospedale di Tropea per via della ormai cronica carenza di personale medico ed infermieristico.
Carenza non superabile, peraltro, mediante l’innesto di nuovo personale perché, come oramai noto, il Piano di rientro dai debiti del comparto sanitario calabrese non consente – e non consentirà nel breve periodo – nuove assunzioni.

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La madre Patria è al nord, siamo una colonia

Diffusamente e in forme più o meno esplicite,molti media riportano dichiarazioni di politici,storici che invitano a considerare nel bene e nel male l’esistenza di una Patria che accomuna le varie parti d’Italia.Inutile recriminare su ciò che è stato, guardiamo al presente e ad un comune “prospero”futuro. Abbiamo una Patria e quindi teniamocela ben stretta anche se questa Patria,quasi una madre snaturata presta poca attenzione ai suoi figli che hanno avuto la sventura di nascere oltre il Garigliano. Molto bene ha scritto Veneziani accusando di supponenza e infingardaggine la pletora di storici di regime incollati alle loro cattedre e che continuano a produrre senza mai sfiorare il nocciolo del problema.

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Un eroe ammuffito

Egr. Direttore
il 7 settembre del 1860,un corteo di dieci carrozze partiva dalla stazione di Napoli e si dirigeva verso il centro,la prima era occupata da Garibaldi e Liborio Romano,massoni entrambi,il secondo in più voltagabbana. La seconda era occupata da Tore ‘e Crescenzo capintesta della camorra elevato a ben più alte responsabilità da don Liborio,il controllo e la sicurezza sua e del Garibaldi,nella terza la Sangiovannara, cugina del Crescenzo e sodale camorrista. Quest’ultima,forse per meriti d’alcova ebbe da Garibaldi un vitalizio di ben 12 ducati al mese. Era il biglietto da visita presentato dai “liberatori” e dai loro ascari ad un popolaccio di “affricani”.Per 150 anni,storici prezzolati e infingardi,hanno tessuto e ritessuto le lodi di un soggetto cui vanno ascritti pochi meriti e troppe nefandezze.