Cultura e Società Fede e dintorni

Museo Diocesano di Tropea, i “tesori” della famiglia ecclesiale

In mostra dal 28 maggio al 30 settembre 2019 «Documenta vetera Ecclesiae nostrae» secc. XIII-XVIII Il progetto DOCUMENTA VETERA ECCLESIAE NOSTRAE secc. XIII-XVIII si propone di promuovere una mostra per la valorizzazione del patrimonio artistico, storico, documentale e bibliografico presente negli istituti culturali della Diocesi. Dal 28 maggio al 30 settembre 2019, presso il Museo […]

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Santa Rita e l’impossibile che ritorna

Di segni “impossibili” i devoti di Santa Rita ne hanno molti da raccontare. L’ultimo, proprio a Roccaporena, luogo natale di Rita. La Santa «ferma» il bus senza freni che stava scendendo addosso ai pellegrini che facevamo la processione i suo onore. Il bus finisce in un giardino. Rimasti tutti illesi la cinquantina di pellegrini. Il vescovo ha ordinato una Messa di ringraziamento alla Santa.

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L’amore familiare vocazione e via di santità

L’amore familiare vocazione e via di santità – Matrimonio e famiglia sono un’occasione per vivere in maniera concreta il comandamento dell’amore, manifestano il valore delle relazioni nella condivisione di gioie e fatiche nella vita quotidiana, e aiutano ognuno di noi a incontrare Dio. – Tutti in famiglia sono chiamati alla santità e possono diventare i santi… della porta accanto.

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Il miracolo del bene anche a Roma

Don Filippo Tucci prova a raccontare il “miracolo” della chiesa dei poveri, a San Rocco all’Augusteo. «Qui tutto è complicato. Le bollette, i pasti, i lavori di manutenzione… Ma la Provvidenza ci ha sempre dato una mano. Penso a quanto sia bello donare e direi a tutti: “sperimentate la gioia che si prova a dare”». Siamo sempre alla ricerca di aiuto. C’è fiducia nella Provvidenza. C’è stata per 40 anni e ci sarà anche quando non ci sarò più».

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Sposa e madre, santa nella quotidianità

La nuova Beata del maggio 2019, María Concepción Cabrera, nota come Conchita, fu una donna in gamba, dalla vita assolutamente ordinaria. Sposa e madre, poi vedova, fondatrice e scrittrice. – Anche se laica sentì forte la sua vocazione:«La tua missione è salvare anime»… Si unì stretta a Cristo: «Gesù Salvatore degli uomini, salvali tutti!» 

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Raduno diocesano dei ministranti

Tropea 12 giugno 2019 Sui passi di don Mottola, testimone dell’Invisibile Sui passi di don Mottola, testimone dell’Invisibile Programma: Ore 9:00 Arrivi e visita dei luoghi mottoliani Ore 12:00 Santa Messa con il Vescovo nella Concattedrale Ore 13:30 Pranzo a sacco a Villa Felice – Sant’Angelo di Drapia Ore 14:30 Giochi e premiazioni

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Tropea al Santo Patrono della gente di mare

Gente di mare, gente di Dio! – La gioia di questo Patronato viene vissuta dai devoti del Santo nel ricordo della tenerezza con cui lo stesso Gesù predilesse i suoi discepoli, uomini delle barche e delle reti, vivendo in mezzo a loro ed eleggendoli alla dignità di «pescatori di uomini» (Mt. 4, 19). Anche a Tropea la gente di mare, devota del Santo, offre ogni anno l’omaggio della sua fervida devozione al caro Protettore. Il mare eleva dolcemente alla contemplazione delle cose eterne e invita anche ad accogliere, adorare, amare e servire Dio e i propri fratelli.

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Vi do un comandamento nuovo

Gesù ci ha lasciato un comandamento nuovo: «Amatevi gli uni gli altri… Come io ho amato voi». Questo amore fa «nuove tutte le cose» e rivela il vero volto di Dio. L’amore rivela la forza della resurrezione. Perciò bisogna scambiarselo con le parole, con i gesti, con la gioia. Perciò bisogna portare questo amore anche a quei popoli che vivono emarginati e derubati dei loro diritti. Nessuno deve più sentirsi straniero nel mondo.

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Festa dei Giovani “Avanti Tutta”

Oggi,18 maggio, presso la parrocchia “Gesù Salvatore”, Vena di Ionadi Appuntamento promosso dal “Servizio diocesano per la Pastorale giovanile” Si è tenuta oggi, 18 maggio, la giornata dedicata ai giovani impegnati nelle attività di Agorà diocesana, promossa dal “Servizio diocesano per la Pastorale giovanile”. L’incontro si è svolto ed articolato in più momenti dedicati ai […]

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Cicatrici, ferite e solidarietà

Nell’udienza di mercoledì 15 maggio 2019 Papa Francesco ha incontrati i migranti arrivati con un corridoio umanitario e accarezzato, dando grade sollievo, le cicatrici dell’anima di chi ha tremendamente sofferto, come Fatima Ahmed, una giovane di 22 anni arrivata in Italia il 29 aprile attraverso il corridoio umanitario e dal giorno dopo accolta nel Centro Mondo Migliore alle porte di Roma. L’abbraccio con Papa Francesco è stato per lei «una svolta di speranza, una carica di fiducia nel domani proprio quando tutto sembrava perduto».

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Bambini in papamobile con il Papa

Prima dell’udienza generale del 15 maggio, papa Francesco ha fatto salire sulla papamobile 8 bambini arrivati dalla Libia con il corridoio umanitario del 29 aprile scorso e su un barcone alcuni mesi fa. Questi bambini, di diverse nazionalità – tra cui Siria, Nigeria e Congo – sono attualmente ospitati con le loro famiglie nel Centro “Mondo Migliore” di Rocca di Papa e seguiti dalla Cooperativa “Auxilium”.

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San Francesco Patrone e Protettore della gente di mare

Al borgo dei pescatori al porto di Tropea, domenica 19 maggio dalle ore 18:30 La tradizione tropeana ogni anno festeggia Francesco come Santo Patrono della Gente di Mare Stimati Fedeli, come ogni anno la Comunità cristiana di Tropea festeggia il nostro amato Santo, domenica 19 maggio 2019. Invitiamo tutti devoti di San Francesco di Paola […]

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Jean Vanier, il profeta dell’incontro

Il 7 maggio 2019 è morto a 90 anni Jean Vanier, sconosciuto a molti, ma noto a molti altri: franco-canadese, filosofo, filantropo, scrittore e fondatore cattolico, un gigante dell’umanità a 360 gradi. Uomo di pace e intelligenza, fondatore della comunità L’Arche (Arca); l’uomo dell’incontro a prescindere dalle differenze genetiche, razziali, culturali, religiose e politiche e soprattutto della disabilità. Senza ombra di dubbio, uno dei più grandi testimoni contemporanei della carità e della pace. Ha vissuto sulla sua pelle il rifiuto di molti e le benedizioni dei più emarginati. La sofferenza e il dolore hanno segnato la sua vita, ma non gli hanno tolto la fede e la gioia.

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La fede mariana a Medjugorje

Milioni di pellegrini in questi anni hanno vissuto una significativa esperienza di fede recandosi a Medjugorje: lo attestano le lunghe file ai confessionali e le adorazioni eucaristiche serali nella grande chiesa parrocchiale senza un metro quadrato libero da fedeli inginocchiati. «Credo…a Medjugorje ci sia la grazia. Non si può negare. C’è gente che si converte», aveva detto il Papa, che però ha messo in guardia dal protagonismo dei veggenti e dal moltiplicarsi di messaggi e segreti. – I pellegrinaggi finora sono stati considerati e organizzati in maniera privata. D’ora i poi le diocesi potranno organizzare e guidare quei pellegrinaggi espressione della pietà mariana del popolo di Dio.

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Visitare gli infermi

Visitare gli infermi è un’opera di bene sempre a portata di mano. Tra le sette opere di misericordia corporale, “visitare gli infermi” assume un rilievo particolare, dal momento che farsi prossimo a chi soffre rappresenta un modo profondo ed emblematico di avvicinarsi, secondo l’espressione di Papa Francesco, alla carne viva e dolente di Cristo Gesù. Fare la visita “insieme” diventa anche una magnifica testimonianza di solidarietà.

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Liberati ancora bambini soldato

In Nigeria altri 900 bambini soldato sono stati lasciati liberi: così fino ad oggi, il totale dei bambini liberati è salito a 1.700. – «Non possiamo rinunciare a batterci per i bambini, finché saranno coinvolti in combattimenti. Continueremo finché non rimarrà nessun bambino tra le fila di gruppi armati in Nigeria» (Mohamed Fall, rappresentante dell’Unicef in Nigeria).

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Il Buon Pastore fa vedere l’invisibile

La vocazione è la chiamata di Dio a guardare attraverso le apparenze per riconoscere che la storia, i fatti, gli incontri, le persone, e anche la marea un po’ caotica che è la vita, sono il luogo nel quale cercare e vedere il compiersi del Regno di Dio. – Guardando la nostra famiglia, la nostra comunità, entrando in un ospedale, in una classe scolastica, camminando per le vie della città vediamo la possibilità del nuovo, se guardiamo con lo sguardo del Buon Pastore che in tutti vede -nonostante la zizzania permanente- il bene fecondo capace di dare la vita. Il Buon Pastore ci fa vedere l’invisibile.

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Figlio di ’ndrangheta salvato da un sacerdote

A soli 17 anni Giosué D’Agostino finì nel carcere minorile di Reggio Calabria. Lì fece un incontro che gli cambiò la vita: l’incontro con don Italo Calabrò (1925-1990), allora vicario generale della Chiesa Reggina, che venne in visitarlo in carcere. Poi anche le assistenti sociali lo aiutarono molto. – Quando uscì di carcere col condono di pena fu affidato ai servizi sociali. Di Don Italo dice: “Anche se era un prete “importante” non si dimenticava di nessuno”. – Quando Don Italo stava per morire Giosuè andò da lui insieme ad un amico, Francesco. E Don Italo, che era in pessimo stato fisico, ma disse: «Ti affido Giosuè». Si preoccupò di lui anche sul letto di morte.