Fede e dintorni

I beni terreni possono impoverire o arricchire

La ricchezza può impoverire o arricchire – La vita ci fa conoscere tante persone che accumulano ricchezze per mettere in mostra la propria sete di potere sugli altri, suscitando invidia e divisioni. La vita ci fa conoscere anche persone che i beni ricevuti da Dio li condividono con i meno fortunati, suscitando amore e riconoscenza. Bisogna arricchirsi davanti a Dio per non restare schiavi delle cose del mondo. Perciò occorre sforzarsi di condividere i propri beni, per arricchire davanti a Dio: le opportunità ci saranno sempre.

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Il Santo che vinse l’ignoranza

Dallo sperduto villaggio di Ars il sacerdote Giovanni Maria Vianney, il santo Curato d’Ars, ha movimentato la religiosità dei cattolici del suo tempo come ai nostri giorni ha fatto San Pio da Pietrelcina. – Cosa spingeva la folla ad arrivare fino ad Ars per ascoltare le prediche di un parroco poco acculturato? La gente andava volentieri ad ascoltare le omelie del curato perché erano credibili, convincenti, passionali. Vedeva Dio in un uomo, come dicevano in molti. – Era umilissimo, ma consapevole, in quanto prete, d’essere un dono immenso per la sua gente».

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Il Perdono di Assisi per tutti e per sempre

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco chiese al Signore: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”. E Gesù: “Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.

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S. Alfonso Maria de Liguori

S. Alfonso Maria de Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa; fondatore della Congregazione del Ss. Redentore. Missionario, vescovo, scrittore di oltre 120 opere, cantore del Natale, dell’Eucaristia e della Madonna con le sue numerose composizioni. La sua vita fu lunga, 91 anni: i passaggi significativi della sua vita li chiamava ”conversioni”: conversioni alla volontà di Dio che egli ha mostrato nella sua vita e nei suoi scritti. – Gregorio XVI il 26 maggio 1839 lo proclamò Santo. Il 23 marzo 1871 Pio IX lo dichiarò Dottore della Chiesa, e il 26 aprile del 1950 Pio XII lo proclamò Patrono dei confessori e dei moralisti.

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Quando si guarda in casa degli altri

L’abitudine di guardare in casa d’altri può avere diverse ragioni: una ragione buona è quella di un termine di paragone per potersi migliorare in senso buono: modi, urbanità, relazioni di vicinato; le ragioni cattive sono quelle di giudicare le loro vite, finendo col “farsi gli affari degli altri”. La tentazione di guardare e giudicare gli altri è sempre in agguato e bisogna stare attenti per non cadervi. Gesù avverte: “Non giudicate, per non essere giudicati voi stessi!” (cf Mt 7,1).

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Il paziente senza gambe

«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto». Eppure le cose non stanno sempre così. Questa promessa non sembra trovare riscontro nella vita d’ogni giorno. Quante volte chiediamo a Dio qualcosa, che di fatto ci viene negata. Cosa ne è di questa promessa quando, ad esempio, si domanda con insistenza la guarigione di un figlio ammalato e poi sopraggiunge la morte, nonostante l’aver tanto bussato, tanto pregato? Così, l’estrema fiducia con la quale ci si è rivolti a Dio, può trasformarsi in rivolta contro di lui, perché non ha esaudito la preghiera sincera. – Spesso ci immaginiamo la preghiera come un modo per piegare Dio al nostro volere, e invece la preghiera ci vuole condurre alla piena fiducia in Dio, che aprirà strade che noi non pensavamo. – “Signore, guarisci questo malato!” e il Signore susciterà l’uomo diventerà strumento di guarigione.

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Il bisogno di samaritani oggi

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano Storie belle… per vivere meglio Il bisogno di samaritani oggi. I tanti fatti di cronaca riportati da media e le relative reazioni ci mostrano in che direzione sta andando la nostra umanità. – In particolare, un fatto successo a Crotone nei giorni scorsi ci pone la severa domanda: […]

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Signore Gesù insegnaci a pregare

Il “Padre nostro”: la splendida e unica preghiera che Gesù ci ha lasciato dovrebbe essere la preghiera sempre presente sulle nostre labbra, a cui attingere, preghiera piena di buon senso e di concretezza, di affetto e di gioia, di fiducia e di realismo, ci permette di rimettere al centro la nostra giornata. E alla fine essa ci metterà in una relazione diretta col Padre, non fermandosi più alle richieste di ciò che serve, ma sarà una preghiera fatta “gratis”, cioè per la sola gioia di entrare in relazione gratuita di amore col Padre.

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Un ladro bussò al paradiso

Tutti vogliamo andare in paradiso, ma molti trovano che è difficile. – Ma chi va in paradiso? … E quelli che ci sono, sono stati tutti dei santi? La storia dice che ci sono stati tanti che l’hanno “rubato” all’ultimo momento! – Sì, Il Paradiso è questione di misericordia. Fidiamo nella misericordia di Dio: egli ci farà entrare… Ma intanto facciamo tutto il possibile per meritarcelo! Dio guarda alla nostra fede e al nostro amore più che ai risultati delle nostre opere, perché le opere devono essere il segno della fede e dell’amore. Il risultato lo giudica Dio.

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Monasteri disponibili ad accogliere

Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la semplice e chiara lettera aperta delle Suore claustrali di 62 monasteri italiani al Presidente Mattarella sul tema dell’accoglienza dei migranti che si presentano alle nostre frontiere. Dopo discussioni senza fine, scontri politici e giudiziari che stanno mettendo a rischio anche l’idea stessa dell’umanità che accoglie chi soffre, occorre fare passi concreti, partendo magari anche dal basso col mettere a disposizione spazi di monasteri per l’accoglienza. Solo la paziente arte dell’accoglienza reciproca può mantenerci umani e realizzarci come persone.

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Suore e preti pro migranti arrestati

Nei giorni scorsi hanno vivamente colpito l’attenzione pubblica mondiale le immagini dell’arresto di suore e preti che protestavano contro le politiche migratorie del presidente USA Trump a Washington, dinanzi alla sede del Senato. Tutti avevano in mani foto di migranti, soprattutto bambini, che sono morti o soffrono per le condizioni di restrizione a cui sono sottoposti. Fermata anche una religiosa 90enne mentre recitava il Rosario. «Il trattamento inumano dei migranti, soprattutto i bambini al confine con il Messico, dovrebbe oltraggiare tutte le persone di fede… Questo trattamento non può continuare nel nostro nome».

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Famiglia e problemi

Non bisogna aver paura dei problemi che scaturiscono dal vivere insieme in famiglia. Tutti noi che siamo nati alla vita siamo coscienti che ciò è stato possibile perché i nostri genitori hanno dimostrato amore e sacrificio per noi. Oggi non si pensa più che è proprio l’unità dei membri della famiglia a garantire il superamento delle problematicità della vita: meno egoismo e più comunione. E Gesù è dentro la nostra casa.

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Un luogo dove curare le ferite della vita

Rodengo Saiano (Brescia) – I monaci dell’antica abbazia offrono un luogo e un tempo dove curare le ferite della vita. Essi si fanno un dovere accogliere e aiutare donne vittime di violenza in famiglia; ospitare e affiancare coppie di sposi in crisi; dialogare, faccia a faccia e tramite i social, con adolescenti immersi nella grande avventura di diventare grandi. E infine dare ascolto a cuori affaticati, feriti, d’ogni età, offrendo la pace che nasce da una vita nella quale si intrecciano Parola di Dio, liturgia, silenzio, fraternità, lavoro. Si può rinascere.

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50 anni fa anche la comunione sulla Luna

L’astronauta Buzz Aldrin con la borsa che conteneva il calice lunare durante il viaggio sulla Luna. Fu lo stesso pastore della sua parrocchia, Dean Woodruff della Webster Presbyterian Church, a concedergli una speciale dispensa per poter portare con sé l’eucaristia e comunicarsi da solo. – L’astronauta Aldrin fece la comunione sulla Luna, ringraziando Dio pochi minuti prima di scendere sul suolo lunare. Ancora oggi la Chiesa presbiteriana di Webster celebra annualmente la Domenica della comunione lunare.

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Insieme per costruire la vita

Il bene fatto insieme agli altri è preferibile a quello, ottimo, fatto da solo. La nostra forza sta nella nostra unione e questo comporta che a volte la propria idea, che si crede la migliore, la si rinunci a favore del lavoro di gruppo, a favore della vita in comunità. – Vivere in comunità è difficile, ma è la cosa migliore del mondo.

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Federer, la meraviglia del tennis

Il gioco del tennis si rivela sempre di più come un gioco che forma e forgia il carattere degli stessi giocatori. Solo raramente qualcuno trascende, per scusarsi subito. Dal gioco del tennis c’è tanto da imparare: stile di comportamento, correttezza, sportività, pazienza e sorriso anche dinanzi alla sconfitta. Al termine della Finale di Wimbledon 2019 vinta per la quinta volta da Novak Djokovic, n. 1 del mondo, la stampa ha voluto indicare come icona di meraviglia soprattutto il tennis di Roger Federer (38 anni!), e l’Osservatore Romano aggiunge: “quasi un’esperienza religiosa anche nella sconfitta”. Sembra una sorta di panegirico… ma il contenuto ci sta tutto.