Fede e dintorni

Quando le domande dei bambini mettono in crisi

San Charles De Foucauld ha vissuto il suo essere cristiano come fratello di tutti, a partire dai più piccoli. Non aveva l’obiettivo di convertire gli altri, ma di vivere l’amore gratuito di Dio, attuando l’apostolato della bontà” nei confronti di tutti: cristiani, musulmani, ebrei e idolatri” considerandosi loro fratello, “il fratello universale”. – Fratello Charles de Foucauld ci insegna ancora oggi l’essenzialità del Vangelo.

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Nel segno della Trinità, la beata Itala Mela

Tra i Santi e beati vissuti nel segno della Trinità, c’è la bella figura della beata Itala Mela, che fece il suo sofferto e poi felice cammino dall’ateismo agli onori degli altari culminati a La Spezia sabato 10 giugno 2017, quando ebbe luogo la sua beatificazione. Itala Mela nata nel 1904 da genitori non credenti, nel 1920 perse un fratello di appena 9 anni, esperienza che la portò alla convinzione dell’ulteriore prova dell’inesistenza di Dio. Ma il Signore le concesse una particolare esperienza della Trinità, conducendola nel cuore del Mistero. E da questa esperienza mistica nascerà in lei il voto di far conoscere la Trinità a tutti.

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Una curiosità su Sant’Antonio di Padova

Non trovi marito? Prega sant’Antonio. La tradizione è nota nei luoghi antoniani e ancor più in Portogallo e America Latina. Una manifestazione di religiosità popolare che incrocia i bisogni e le domande esistenziali dei fedeli. I frati del Santuario di Padova, dove si celebra l’iniziativa, assicurano: “Vogliamo aiutare chi non ha ancora trovato la propria strada, affidandolo all’intercessione di sant’Antonio”. – Da sempre S. Antonio è nella schiera dei Santi “Pronubi”, cioè di quelli che concedono la grazia di un buon matrimonio.

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Immersi nella Santissima Trinità

Il mistero della SS. Trinità è il mistero centrale della nostra fede. Dio, in tre Persone uguali e distinte, è pienezza di vita, di bellezza, di beatitudine, è comunione di amore. Impariamo a relazionarci con Essa dicendo con semplicità e stupore: “Nel nome del Padre che ci ha creati, e del Figlio che ci ha redenti, e dello Spirito Santo che ci santifica e ci guida all’eternità”. – “O santissima Trinità, concedimi che io ti cerchi desiderandoti, che ti desideri cercandoti, che ti trovi amandoti, e che ti ami trovandoti” (Sant’Anselmo d’Aosta).

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Accostarsi al mistero della Santissima Trinità

Unità e Trinità di Dio è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Nell’unico Dio noi adoriamo tre persone, ma non come una addizione (1+1+1 =3), ma come una comunione d’amore (1x1x 1 = 1). – Una famiglia, che vive unita nell’amore, diventa l’icona più visibile del grande Mistero della Santissima Trinità. – «Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo –  Un Dio innamorato degli uomini: il Padre coinvolto profondamente nella storia dei suoi figli, il Figlio che nel sacrificio della sulla croce ci rende la dignità di figli e lo Spirito Santo che ci guida verso l’eternità!

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Salvare due bambini e morire

Rahhal Amarri conosciuto come Said, 42 anni, originario del Marocco e gestore del Lido di Castel Volturno, quando ha visto due bambini in difficoltà in mare, portati via dalla corrente, non ci ha pensato su e si è istintivamente tuffato per salvarli. Miracolosamente ci è riuscito, ma a riva non è più tornato. Un malore lo ha stroncato – Al gesto di Rahhal Amarri, conosciuto anche come Said, non è arrivato nemmeno il grazie dei salvati, poiché i bambini, assieme ai genitori, sono corsi subito via. – Il presidente della Camera Roberto Fico ha definito il gesto «eroico, che non possiamo dimenticare». – Gesù dice che non c’è amore più grande di chi dona la vita per l’altro: anche se si è trattato di un fatto istintivo. Segno di umanità vera e speranza di un buon futuro, come i volontari che espongono la loro vita per visitare e confortare i ricoverati della pandemia del coronavirus che ancora continua a preoccupare.

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Vivere degnamente l’ordinario

Nella ordinarietà della vita quotidiana si sviluppa la vocazione fondamentale del cristiano: essere testimone dell’amore concreto, vissuto giorno per giorno nei piccoli gesti. Nell’amore e con l’amore anche le azioni più ordinarie si vestono di straordinarietà, anzi di infinito. Perciò tutti siamo chiamati a vivere degnamente l’ordinarietà quotidiana: è la via di di tutti noi.

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La ricchezza ci isola dagli altri

L’esperienza della vita fa vedere molte persone mettono la loro ragione di vita nell’arricchirsi, e poi finiscono col non vivere bene insieme agli altri: si isolano, si chiudono e diventano sospettosi di tutto e di tutti. La nostra società consumistica e l’attaccamento ai beni materiali non ci aiutano a vivere in maniera vera: perché si finisce per vivere per le cose e non per l’umanità. E allora? Occorre costruire umanità e non accumulare ricchezze!

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Intorno a noi altre presenze?

Tra i doni dello Spirito c’è quello di sperimentare la sua presenza di “consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo; nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto” (sequenza). – Una presenza che lo Spirito può assicurare attraverso “altre presenze” che per noi costituiscono dolci segnali di richiamo. Non tutti li percepiscono. Accogliere il segnale può far bene, a patto di guardare cosa indica il segnale ed evitare il rischio di fermarsi di guardare il dito che indica la luna e non la luna stessa, secondo il noto proverbio. Dio vuole salvezza e la felicità di tutti…. E tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (San Paolo ai Romani 8,28).

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Il beato Lenzini, martire dell’odio politico

Modena 28 maggio 2022. Don Luigi Lenzini è stato duchiarato beato, martire dell’odio politico. Viene così proclamato beato il sacerdote ucciso nel 1945 sull’Appennino emiliano dai comunisti, che soppressero altri ecclesiastici. Uccisi nel triangolo della morte nel 1945 furono il beato Rolando Rivi, don Giovanni Guicciardi, don Umberto Pessina e don Luigi Lenzini, beatificato lo scorso 28 maggio.

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Pentecoste, 50 giorni: il dono dello Spirito

Sono passati 50 giorni dalla risurrezione di Gesù: “Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo, egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio. Alleluia”. – La liturgia ci invita a vivere la solennità odierna con tutta la gioia e lo stupore che provarono gli apostoli con Maria, nel Cenacolo, mentre lo Spirito Santo scendeva su di loro. – Anche per noi e per la Chiesa intera si rinnova il prodigio della Pentecoste, perché ritroviamo coraggio ed entusiasmo nel testimoniare nel mondo le meraviglie del Signore, il suo Amore che ricrea, il suo Spirito che dà la vita. – In questo momento storico il mondo ha tanto bisogno dello Spirito, per curare le ferite della lunga pandemia del coronavirus e della “crudele e sacrilega guerra” in corso tra Russia e Ucraina.

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Facciamo amicizia con gli alberi

Papa Francesco dice spesso che abbiamo un Pianeta da custodire, e un grido ancora da ascoltare. Questo deve diventare anche un impegno di fede! – Si può ripartire dalla situazione in cui ci ha messo la pandemia del coronavirus per il rispetto della natura. Nei mesi di chiusura totale il nostro pianeta ha ripreso a respirare, l’aria si è purificata, le foto satellitari hanno evidenziato il miglioramento sensibile dell’eco sistema nelle zone altamente inquinate. Gli animali selvatici hanno trovato il coraggio di circolare liberamente. E tanti, ma tanti, erano contenti di poter ascoltare il cinguettio degli uccelli e non il sottofondo assordante del traffico. – Papa Francesco nella “Laudato sì” (2015) a suo tempo aveva richiamato fortemente all’impegno per il rispetto del creato, che non è nostro, ma che ci è stato affidato e noi dobbiamo consegnare ai posteri in buona salute.

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Il grano come arma di guerra?

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano…” E il pane si fa normalmente con il grano. Papa Francesco ha rivolto un accorato appello: “Non si usi il grano dell’Ucraina come arma di guerra!”. – Tempestivo è stato l’appello del Papa, affinché il conflitto in corso non affami le popolazioni più povere a causa del blocco delle esportazioni di grano dal Paese est europeo, uno dei maggiori produttori al mondo di questo bene alimentare primario. Grazie, Papa Francesco! Anche in questo ci dai l’esempio di come pensare alle persone più deboli.

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Concedi il grande dono della pace

31 maggio 2022, ore 18,00: il mondo ha vissuto una straordinaria esperienza di preghiera. Papa Francesco ha presieduto il Rosario per la Pace, a conclusione del mese mariano: “Questa sera, al termine del mese a Te particolarmente consacrato, eccoci di nuovo dinnanzi a Te, Regina della pace, per supplicarti: concedi il grande dono della pace, cessi presto la guerra, che ormai da decenni imperversa in varie parti del mondo, e che ora ha invaso anche il continente europeo”.

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Vescovo italiano in Mongolia sarà il cardinale più giovane, a 47 anni.

Una grande sorpresa: il vescovo Giorgio Marengo, tra i prossimi nuovi cardinali, ha 47 anni, italiano della provincia di Cuneo, ma vive in Mongolia: sarà il cardinale più giovane di tutti i prossimi nuovi cardinali che Papa Francesco creerà il 27 agosto. – Un evento che sarà come un riflettore acceso sulle periferie del mondo, dove la Chiesa cattolica è in minoranza e conta solo sul Vangelo vissuto e su un servizio umile e dialogante – Mons. Giorgio Marengo ha rivelato sorpresa e gratitudine e impegno: “E’ un servizio che vivrò con gioia, umiltà e in dialogo con tutti gli uomini di buona volontà”.

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31 maggio: il Rosario per la Pace

Invocare l’intercessione di Maria contro la follia della guerra, perché “nulla è impossibile a Dio”. Ancora una volta Papa Francesco lo farà, sgranando il Rosario insieme ai fedeli del mondo e in collegamento con alcuni dei Santuari che si trovano in scenari di guerra. – Sarà la conclusione del mese mariano di maggio, che lo stesso Papa Francesco aveva aperto proprio chiedendo, durante il Regina Coeli, di pregare ogni giorno il Rosario per la fine della guerra. Regina della pace, prega per noi.

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Quale risposta alla forza del prepotente

Di fronte allo strapotere di organizzazioni ingiuste e oppressive, i deboli possono sentirsi insignificanti e fuori gioco; ma… l’unione fa la forza. Nel mondo di oggi la testimonianza che le comunità cristiane sono chiamate a dare al Vangelo di Cristo è quella dell’unione. Cristiani uniti, avendo Cristo al centro, possono confrontarsi fiduciosi ogni potere che tende a schiacciare l’uomo, soprattutto quello più debole.

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Ascensione e Missione

In Cristo che oggi sale al cielo la Chiesa festeggia anche l’umanità redenta, che entra con lui nella gloria del Padre. L’Ascensione di Gesù ci proietta quindi all’interno di una nuova umanità inaugurata da Cristo per noi. Una umanità elevata dalla grazia e liberata dal peccato. Cristo ci dona la forza del suo Spirito per andare ovunque tra le genti «fino ai confini della terra», per testimoniarlo e riconoscerlo soprattutto nei più bisognosi. Bisogna annunziare Gesù e il suo Vangelo, ma soprattutto testimoniarlo. – Oggi si celebra la 56ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali: «Ascoltare la realtà è servire la verità». Lo Spirito Santo darà ai discepoli di Cristo la sapienza di annunciare il Vangelo anche attraverso i social media.

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Verso l’Ascensione

Verso l’Ascensione, già celebrata nel calendario universale. Infatti la solennità si celebra il quarantesimo giorno dopo la Pasqua di Resurrezione. – Ma, dato che questo giorno cade di giovedì (in quest’anno è caduto il 26 maggio, giorno di San Filippo Neri), in molti Paesi la solennità è stata trasferita alla domenica successiva. – Con l’Ascensione al cielo si conclude la presenza del “Cristo storico” (sulla terra) e si inaugura il tempo della Chiesa. – La presenza di Gesù dopo la sua Ascensione rivela un nuovo modo di esserci: è presente attraverso la sua Chiesa.