Fede e dintorni

Immersi nella Santissima Trinità

Il mistero della SS. Trinità è il mistero centrale della nostra fede. Dio, in tre Persone uguali e distinte, è pienezza di vita, di bellezza, di beatitudine, è comunione di amore. Impariamo a relazionarci con Essa dicendo con semplicità e stupore: “Nel nome del Padre che ci ha creati, e del Figlio che ci ha redenti, e dello Spirito Santo che ci santifica e ci guida all’eternità”. – “O santissima Trinità, concedimi che io ti cerchi desiderandoti, che ti desideri cercandoti, che ti trovi amandoti, e che ti ami trovandoti” (Sant’Anselmo d’Aosta).

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Accostarsi al mistero della Santissima Trinità

Unità e Trinità di Dio è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Nell’unico Dio noi adoriamo tre persone, ma non come una addizione (1+1+1 =3), ma come una comunione d’amore (1x1x 1 = 1). – Una famiglia, che vive unita nell’amore, diventa l’icona più visibile del grande Mistero della Santissima Trinità. – «Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo –  Un Dio innamorato degli uomini: il Padre coinvolto profondamente nella storia dei suoi figli, il Figlio che nel sacrificio della sulla croce ci rende la dignità di figli e lo Spirito Santo che ci guida verso l’eternità!

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Salvare due bambini e morire

Rahhal Amarri conosciuto come Said, 42 anni, originario del Marocco e gestore del Lido di Castel Volturno, quando ha visto due bambini in difficoltà in mare, portati via dalla corrente, non ci ha pensato su e si è istintivamente tuffato per salvarli. Miracolosamente ci è riuscito, ma a riva non è più tornato. Un malore lo ha stroncato – Al gesto di Rahhal Amarri, conosciuto anche come Said, non è arrivato nemmeno il grazie dei salvati, poiché i bambini, assieme ai genitori, sono corsi subito via. – Il presidente della Camera Roberto Fico ha definito il gesto «eroico, che non possiamo dimenticare». – Gesù dice che non c’è amore più grande di chi dona la vita per l’altro: anche se si è trattato di un fatto istintivo. Segno di umanità vera e speranza di un buon futuro, come i volontari che espongono la loro vita per visitare e confortare i ricoverati della pandemia del coronavirus che ancora continua a preoccupare.

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Vivere degnamente l’ordinario

Nella ordinarietà della vita quotidiana si sviluppa la vocazione fondamentale del cristiano: essere testimone dell’amore concreto, vissuto giorno per giorno nei piccoli gesti. Nell’amore e con l’amore anche le azioni più ordinarie si vestono di straordinarietà, anzi di infinito. Perciò tutti siamo chiamati a vivere degnamente l’ordinarietà quotidiana: è la via di di tutti noi.

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La ricchezza ci isola dagli altri

L’esperienza della vita fa vedere molte persone mettono la loro ragione di vita nell’arricchirsi, e poi finiscono col non vivere bene insieme agli altri: si isolano, si chiudono e diventano sospettosi di tutto e di tutti. La nostra società consumistica e l’attaccamento ai beni materiali non ci aiutano a vivere in maniera vera: perché si finisce per vivere per le cose e non per l’umanità. E allora? Occorre costruire umanità e non accumulare ricchezze!

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Intorno a noi altre presenze?

Tra i doni dello Spirito c’è quello di sperimentare la sua presenza di “consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo; nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto” (sequenza). – Una presenza che lo Spirito può assicurare attraverso “altre presenze” che per noi costituiscono dolci segnali di richiamo. Non tutti li percepiscono. Accogliere il segnale può far bene, a patto di guardare cosa indica il segnale ed evitare il rischio di fermarsi di guardare il dito che indica la luna e non la luna stessa, secondo il noto proverbio. Dio vuole salvezza e la felicità di tutti…. E tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (San Paolo ai Romani 8,28).

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Il beato Lenzini, martire dell’odio politico

Modena 28 maggio 2022. Don Luigi Lenzini è stato duchiarato beato, martire dell’odio politico. Viene così proclamato beato il sacerdote ucciso nel 1945 sull’Appennino emiliano dai comunisti, che soppressero altri ecclesiastici. Uccisi nel triangolo della morte nel 1945 furono il beato Rolando Rivi, don Giovanni Guicciardi, don Umberto Pessina e don Luigi Lenzini, beatificato lo scorso 28 maggio.

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Pentecoste, 50 giorni: il dono dello Spirito

Sono passati 50 giorni dalla risurrezione di Gesù: “Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo, egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio. Alleluia”. – La liturgia ci invita a vivere la solennità odierna con tutta la gioia e lo stupore che provarono gli apostoli con Maria, nel Cenacolo, mentre lo Spirito Santo scendeva su di loro. – Anche per noi e per la Chiesa intera si rinnova il prodigio della Pentecoste, perché ritroviamo coraggio ed entusiasmo nel testimoniare nel mondo le meraviglie del Signore, il suo Amore che ricrea, il suo Spirito che dà la vita. – In questo momento storico il mondo ha tanto bisogno dello Spirito, per curare le ferite della lunga pandemia del coronavirus e della “crudele e sacrilega guerra” in corso tra Russia e Ucraina.

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Facciamo amicizia con gli alberi

Papa Francesco dice spesso che abbiamo un Pianeta da custodire, e un grido ancora da ascoltare. Questo deve diventare anche un impegno di fede! – Si può ripartire dalla situazione in cui ci ha messo la pandemia del coronavirus per il rispetto della natura. Nei mesi di chiusura totale il nostro pianeta ha ripreso a respirare, l’aria si è purificata, le foto satellitari hanno evidenziato il miglioramento sensibile dell’eco sistema nelle zone altamente inquinate. Gli animali selvatici hanno trovato il coraggio di circolare liberamente. E tanti, ma tanti, erano contenti di poter ascoltare il cinguettio degli uccelli e non il sottofondo assordante del traffico. – Papa Francesco nella “Laudato sì” (2015) a suo tempo aveva richiamato fortemente all’impegno per il rispetto del creato, che non è nostro, ma che ci è stato affidato e noi dobbiamo consegnare ai posteri in buona salute.

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Il grano come arma di guerra?

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano…” E il pane si fa normalmente con il grano. Papa Francesco ha rivolto un accorato appello: “Non si usi il grano dell’Ucraina come arma di guerra!”. – Tempestivo è stato l’appello del Papa, affinché il conflitto in corso non affami le popolazioni più povere a causa del blocco delle esportazioni di grano dal Paese est europeo, uno dei maggiori produttori al mondo di questo bene alimentare primario. Grazie, Papa Francesco! Anche in questo ci dai l’esempio di come pensare alle persone più deboli.

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Concedi il grande dono della pace

31 maggio 2022, ore 18,00: il mondo ha vissuto una straordinaria esperienza di preghiera. Papa Francesco ha presieduto il Rosario per la Pace, a conclusione del mese mariano: “Questa sera, al termine del mese a Te particolarmente consacrato, eccoci di nuovo dinnanzi a Te, Regina della pace, per supplicarti: concedi il grande dono della pace, cessi presto la guerra, che ormai da decenni imperversa in varie parti del mondo, e che ora ha invaso anche il continente europeo”.

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Vescovo italiano in Mongolia sarà il cardinale più giovane, a 47 anni.

Una grande sorpresa: il vescovo Giorgio Marengo, tra i prossimi nuovi cardinali, ha 47 anni, italiano della provincia di Cuneo, ma vive in Mongolia: sarà il cardinale più giovane di tutti i prossimi nuovi cardinali che Papa Francesco creerà il 27 agosto. – Un evento che sarà come un riflettore acceso sulle periferie del mondo, dove la Chiesa cattolica è in minoranza e conta solo sul Vangelo vissuto e su un servizio umile e dialogante – Mons. Giorgio Marengo ha rivelato sorpresa e gratitudine e impegno: “E’ un servizio che vivrò con gioia, umiltà e in dialogo con tutti gli uomini di buona volontà”.

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31 maggio: il Rosario per la Pace

Invocare l’intercessione di Maria contro la follia della guerra, perché “nulla è impossibile a Dio”. Ancora una volta Papa Francesco lo farà, sgranando il Rosario insieme ai fedeli del mondo e in collegamento con alcuni dei Santuari che si trovano in scenari di guerra. – Sarà la conclusione del mese mariano di maggio, che lo stesso Papa Francesco aveva aperto proprio chiedendo, durante il Regina Coeli, di pregare ogni giorno il Rosario per la fine della guerra. Regina della pace, prega per noi.

Fede e dintorni

Quale risposta alla forza del prepotente

Di fronte allo strapotere di organizzazioni ingiuste e oppressive, i deboli possono sentirsi insignificanti e fuori gioco; ma… l’unione fa la forza. Nel mondo di oggi la testimonianza che le comunità cristiane sono chiamate a dare al Vangelo di Cristo è quella dell’unione. Cristiani uniti, avendo Cristo al centro, possono confrontarsi fiduciosi ogni potere che tende a schiacciare l’uomo, soprattutto quello più debole.

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Ascensione e Missione

In Cristo che oggi sale al cielo la Chiesa festeggia anche l’umanità redenta, che entra con lui nella gloria del Padre. L’Ascensione di Gesù ci proietta quindi all’interno di una nuova umanità inaugurata da Cristo per noi. Una umanità elevata dalla grazia e liberata dal peccato. Cristo ci dona la forza del suo Spirito per andare ovunque tra le genti «fino ai confini della terra», per testimoniarlo e riconoscerlo soprattutto nei più bisognosi. Bisogna annunziare Gesù e il suo Vangelo, ma soprattutto testimoniarlo. – Oggi si celebra la 56ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali: «Ascoltare la realtà è servire la verità». Lo Spirito Santo darà ai discepoli di Cristo la sapienza di annunciare il Vangelo anche attraverso i social media.

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Verso l’Ascensione

Verso l’Ascensione, già celebrata nel calendario universale. Infatti la solennità si celebra il quarantesimo giorno dopo la Pasqua di Resurrezione. – Ma, dato che questo giorno cade di giovedì (in quest’anno è caduto il 26 maggio, giorno di San Filippo Neri), in molti Paesi la solennità è stata trasferita alla domenica successiva. – Con l’Ascensione al cielo si conclude la presenza del “Cristo storico” (sulla terra) e si inaugura il tempo della Chiesa. – La presenza di Gesù dopo la sua Ascensione rivela un nuovo modo di esserci: è presente attraverso la sua Chiesa.

Attualità Fede e dintorni

La Grotta della Madonna di Lourdes

L’intera struttura sta sorgendo grazie all’impegno di Irene Gaeta, figlia spirituale di Padre Pio e fondatrice de i Discepoli di Padre Pio Sabato 28 maggio 2022 verrà benedetta la Grotta della Madonna di Lourdes, un monumento spirituale edificato nel ricordo dell’Ing. Glauco Dei, devoto del Santo di Pietrelcina La Cittadella di Padre Pio a Drapia […]

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Denaro in paradiso?

“Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Matteo 6,19-21). – Gesù disse: ‘Si è più beati nel dare che nel ricevere!” – E proprio quando gli altri non ci ricambiano, sul piano spirituale guadagniamo di più, perché diventiamo più credibili.

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Quando l’ascolto si fa difficile

Ecco un luogo comune: i ragazzi “non ascoltano”…Ma l’esperienza di tutti i giorni ci dimostra che non si tratta solo dei ragazzi, ma dei giovani e di uomini e donne alle prese con un ritorno di “adolescenza ribelle”. – Ma quale verbo di complemento possiamo premettere a quello di ascoltare?: “non vogliono”, “non sanno”, “non riescono”… ad ascoltare? – Nelle prime ore “di libertà”dalle stretture dettate dal coronavirus, il comportamento di molti ha impensierito seriamente l’opinione pubblica e le autorità. Niente mascherina, niente distanza sociale, preoccupanti assembramenti, anzi ammucchiate da movida che rischiano di mandare all’aria i sacrifici finora fatti. – E’ bastato vincere uno scudetto per dare sfogo ad istinti incontrollati e a gesti offensivi verso tifosi di altra sponda con parole e gesti che ci lasciano increduli. – C’è tanto da ascoltare: e siccome diciamo di “essere cristiani” perché non guardare ai valori proposti dal Vangelo. Il mese di maggio in corso è una buona occasione per darsi una regolata. E la Madonna, regina della famiglia, custodisca la salute e la santità di figli e genitori.

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Finalmente Santo l’apostolo degli emigranti

Finalmente Santo l’apostolo degli emigranti: il beato Giovanni Battista Scalabrini, l’apostolo dei migranti. Via libera, senza riconoscimento del miracolo, alla canonizzazione del fondatore degli Scalabriniani. Sul finire dell’Ottocento fondò le Congregazioni dei Missionari e delle Missionarie di San Carlo con la specifica missione di servire i migranti. Le sue parole: “Erano vecchi curvati dall’età e dalle fatiche, erano uomini nel fiore della virilità, erano donne che si traevano dietro o portavano in collo i loro bambini, erano fanciulli e giovanette, tutti affratellati da un solo pensiero, tutti indirizzati ad una meta comune. Erano emigranti”.