Fede e dintorni

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio

In principio era il Verbo… Da quando il Verbo si è fatto uomo, c’è qualcosa di Dio è in ogni uomo. E c’è santità e luce nella vita di ciascuno di noi. La tenerezza che era Dio è venuta nella nostra carne. E tutti la possiamo dimostrare, questa tenerezza. La ritroveremo perfino nelle pozzanghere della terra e allora ci sarà il riflesso del cielo. Siamo tutti figli di Dio, tutti chiamati ad essere santi e immacolati al suo cospetto. Una bella dignità e una bella missione.

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Un Papa per amico

Papa Francesco è sentoto da tutti come un amico. Amico, maestro, anche confidente. Ma poi anche sostegno, rifugio, conforto. Nelle parole e nei gesti di Papa Francesco si può trovare tutto quello che serve ad un amico, a patto però che non se ne voglia impossessare. La pellegrina in Piazza San Pietro che lo ha strattonato e trattenuto ostinatamente non aveva il rispetto dell’amicizia, ma del possesso. E le scuse er la sua una reazione. fatte da Papa Francesco davanti a tutti i media del mondo, ribadiscono che egli vuole essere amico di tutti, e il possesso di nessuno. Il Papa lo ha testimoniato partecipando alle esequie della sua amica, Maria Grazia Mara, esperta di Padri della Chiesa… E a sera, divincolandosi dalla “presa” della pellegrina di Piazza San Pietro,

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Nato da donna, per una umanità nuova

Nato da donna – Nella solennità di inizio d’anno dedicata al Maria Madre di Dio, Papa Francesco, riferendosi al fatto che ‘Gesù è nato da donna’, ha detto con fermezza: “Se vogliamo umanità dobbiamo ripartire dalla donna. – Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità”.

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Storie di mamme e di figli

Mamme e figli: un feeling oggi perduto? Le cronache dei nostri giorni non è che abbondino molto di storie belle a riguardo… – Dobbiamo sempre riscoprire figure di uomini e donne che hanno seminato gioia e misericordia. E in famiglia queste figure non mancano: molto interessanti le testimonianze di Dom Helder Camara e di Aldo Marcozzi.

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Giornata Mondiale della Pace 2020

1 gennaio 2020 – Il nuovo Anno si apre con la Giornata Mondiale della Pace: “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. Questo è il titolo del messaggio di Papa Francesco per questa che è la 53a Giornata mondiale della Pace. E queso primo giorno dell’Anno la Chiesa lo pone sotto la protezione della Madonna: “Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno”. Gesù è il vero Re della pace e ci invita tutti a godere e promuovere questo grande dono .

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La gioia del Natale raggiunge tutti

Dio ci vuole incontrare tutti e la grotta di Betlemme è il luogo privilegiato del nostro incontro con Lui, dell’incontro di Dio con l’uomo. – Qui l’uomo è invitato silenziosamente a lasciare cadere la cattiveria e l’indifferenza che gli riempie il cuore. – Il bambino adagiato sulla paglia è il Figlio dell’Altissimo, che non ha esitato di abbassarsi al punto da incontrare l’uomo; anzi a diventare egli stesso uomo. Ma ora è l’uomo che deve desiderare e impegnarsi ad essere e vivere come figlio di Dio. – L’anno vecchio sta per finire, un altro inizierà e sarà ancora per tutti l’occasione di incontrare il Dio fatto uomo.  – AUGURI A TUTTI ! –

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Festa della Santa Famiglia

Contempliamo oggi la Santa Famiglia di Nazareth, vero modello da cui le famiglie imparano a vivere nell’amicizia e nella pace con Dio. La famiglia di Gesù, profuga in Egitto, che affronta con pazienza e fiducia in Dio le sofferenze dell’esilio, richiama fortemente i credenti e gli uomini di buona volontà all’accoglienza generosa e ospitale di tante famiglie in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame e in cerca di un futuro “umano” dei propri figli. – oggi, in modo particolare, preghiamo per tutte le nostre famiglie, perché seguano docilmente gli esempi della Famiglia di Nazareth, senza perdersi d’animo nelle prove di questa vita, perché Dio ci è vicino e porta a felice compimento ogni cosa.

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Adeste fideles, canto natalizio in latino

“Adeste fideles” è l’incipit del celebre canto natalizio in latino che invita alla gioia e alla festa. Esso è da sempre patrimonio comune di quanti festeggiano il natale, magari con una versione nella loro lingua. Il canto fu trascritto e armonizzato da John Francis Wade da una melodia gregoriana nel 1743 e poi arricchito di vari elementi. – Il ritornello ripete: “Venite, adoriamo il Signore Gesù!” – Molto diffusa è la versione inglese: O Come All Ye Faithful.

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La storia di Magdeleine, scintilla di Dio

Suor Magdeleine di Gesù (Magdeleine Hutin 1898-1989) è la Fondatrice delle le Piccole Sorelle di Gesù, una fraternità fondata nel 1939: sono ottanta anni nei quali la scintilla accesa da Dio nel suo cuore ha incendiato discretamente, ma in maniera vera, tanti altri cuori con la spiritualità di Charles de Foucauld. Una Piccola Sorella che ha saputo vedere la presenza di Gesù in chiunque incontrasse, riuscendo così a riconoscere l’unicità di ognuno e la sua preziosità. E questo a cominciare dal rapporto privilegiato con il mondo dell’Islam con il quale ha convissuto in Algeria con la sua Fraternità. Una piccola scintilla che ha acceso tanti “buoni incendi”, producendo frutti di vita per un mondo nuovo.

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Una rosa è sbocciata, antico canto natalizio

“Una rosa è sbocciata”: un antico canto natalizio nato dallo stupore di un monaco nel contemplare una rosa sbocciata nel cuore dell’inverno. Un canto diventato patrimonio spirituale dei cattolici e dei protestanti, che fecero fatica ad accettarla per il suo forte carattere mariano, dopo aver apportato qualche modifica.- Un canto che con semplici versi fa una efficace sintesi di due dogmi: la verginità di Maria e la duplice natura di Gesù, Dio e insieme uomo: un vero incanto della nostra fede.

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Natale, Dio diventa bambino per noi

E’ Natale… Per sperimentare la bellezza di questa festa bisogna innanzitutto considerare la grandezza del farsi piccolo, accogliere l’invito a crescere insieme al Salvatore nato Bambino. Colui che era l’onnipotente è venuto al mondo assumendo la fragilità di un bambino adagiato nella mangiatoia. Ma non ha perduto la sua potenza: egli assunse ciò che non era, ma rimase ciò che era e sarà sempre. Ecco, abbiamo davanti il Cristo bambino: cresciamo insieme con lui.

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Annunciare il vero Natale non è facile

Annunciare il vero Natale non è facile: ce ne rendiamo conto dall’accoglienza che il mondo riserva alla Parola che lo rivela. Riesce decisamente più facile annunciare l’evento commerciale natalizio, come infatti avviene per la tambureggiante pubblicità che comincia un mese prima e più. Papa Francesco ha ragione se fa notare: «Oggi l’Occidente non è più cristiano». E davvero, in Europa, ma anche in gran parte dell’Occidente, la fede non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata. Ma la fede fa spettacolo! e allora che lo spettacolo continui!

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Giuseppe, Maria e il Bimbo che nascerà

Quando Babbo Natale piange. Alcuni anni fa Eric Schmitt-Matzen, un babbo Natale di professione, fu chiamato ad esaudire l’ultimo desiderio di un bambino di 5 anni, malato terminale che voleva vedere Babbo Natale. Ed egli si presentò in ospedale vestito da Babbo Natale. Il bambino gli chiese dove sarebbe andato, visto che gli era stato detto che stava per morire. “In Paradiso. E quando vi arriverai devi dire di essere l’elfo numero uno di Babbo Natale, e ti faranno entrare subito». A questo punto il bambino lo abbracciò, morendo tra le sue braccia. «Ho pianto per tutto il tragitto di ritorno – concluse Babbo Natale – per tre giorni sono stato uno straccio, e per settimane non sono riuscito a pensare ad altro. Così ho capito quanto tutto ciò sia importante per i bambini».

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O Tannenbaum, o Albero di Natale

L’albero di Natale è invocato in tedesco “O Tannenbaum”, ed è l’albero dalle foglie sempre verdi; è inserito nel contesto religioso delle festività natalizie come segno di pace e di speranza. L’abete sempreverde i simbolicamente ci riconduce al Figlio dell’uomo, “il Vivente”. Gesù è l’autentico “Albero della vita”: egli rafforza e rinsalda la comunione tra Dio e l’uomo infranta da Adamo ed Eva nell’Eden, per aver mangiato i frutti dell’albero proibito.  – Anche oggi Gesù continua a dissipare le tenebre dell’errore e del peccato, per recare all’umanità la gioia della sfolgorante luce divina, di cui l’albero natalizio è segno e richiamo» (Papa Francesco).

Fede e dintorni

La Perdonanza Celestiniana patrimonio dell’umanità

L’Aquila. La Perdonanza Celestiniana è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. La comunità aquilana è custode dal 1294 di questo rito annuale di riconciliazione che si svolge tra il 28 e il 29 agosto nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a ricordo della elezione a Papa dell’eremita Pietro Angeleri, che prese il nome di Celestino V e concesse la Perdonanza. – La gioia del cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo della città: «Il perdono è una chiave necessaria per aprire la porta della pace: a livello comunitario e personale». Aggiunge il sindaco Pierluigi Biondi: «Ora grazie all’Unesco lo spirito di riconciliazione e la rinascita si fondono e sostengono, attraverso la Festa del Perdono, in una rinnovata dimensione di città di pace, aperta e solidale, pronta ad accogliere le comunità che vorranno con noi partecipare al bene dell’umanità».

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Dediche al ragazzo morto con la pagella cucita sul cuore

Ultimamente abbiamo assistito poi a una serie di dediche al triste evento del ragazzo annegato con la pagella cucita sul cuore: come la poesia del filosofo Aldo Masullo, vari murales, dediche scolastiche, ed anche una promessa di dedica di una scuola. Intanto si assiste al pellegrinaggio di mamme in cerca dei corpi dei propri figli annegati. – – Domani, venerdì 20 dicembre 2019, a Parabiago (MI) l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), insieme al liceo Cavalleri, ha ricorda questo ragazzo con una pietra d’inciampo, come invito al dialogo e all’accoglienza.

Cultura e Società Fede e dintorni

La correzione fraterna

Papa Francesco ammonisce: «Non si può correggere una persona senza amore e senza carità. Non si può fare un intervento chirurgico senza anestesia: non si può, perché l’ammalato morirà di dolore». La correzione è un atto di carità, perché ha lo scopo di togliere il male che c’è nel fratello e portarlo a trovare il bene. In questo Avvento, se dobbiamo correggere qualcuno, facciamolo con tutta carità.

Fede e dintorni

Prepararsi bene al Natale

Arriva il Natale! E noi, i beneficiari del Natale, abbiamo un vero e proprio obbligo di festeggiare Lui, Gesù, nostro Signore, che ha lasciato il suo regno per venire a nascere in mezzo a noi, in una capanna, tra animali, povero tra i poveri, il più umile di tutti. Rallegriamoci e facciamo vera festa: questa è l’ora della sua grazia.