Suor Dorothy Stang, 73 anni, statunitense di nascita, brasiliana di adozione, uccisa in Amazzonia perché lottava per il diritto alla terra dei contadini: “Il suo corpo è stato “piantato” là, proprio tra gli alberi, che lei difendeva. Il ricordo della sua azione resterà vivo”. – Dal 2005 ogni 12 febbraio, anniversario della sua morte, centinaia di persone si radunano attorno alla sua tomba nella foresta. Fra esse i rappresentanti delle tante comunità di base sorte soprattutto dopo il sacrificio di Dorothy Stang, per condividere il Vangelo e viverlo sul campo, come lei aveva insegnato. – “Querida Amazonia” oggi è frutto anche del suo sacrificio
Fede e dintorni
Musica contro la povertà
Dall’Uganda si va affermando un fenomeno che diventa una storia bella. Un piccolo cantante rapper, Patrick, alias Fresh Kid, a otto anni, canta contro la povertà e la condizione dei bambini come lui. La sorpresa: vince un premio negli USA. Il piccolo rapper ormai spopola su YouTube con il rap “Bambi” ovvero “Per favore”: «Non rimandatemi al villaggio dove non c’è aiuto, ricordo tempi in cui il denaro era scarso e avere soldi e cibo era così difficile..» – Coraggio, Fresk Kid, continua a cantare per rivendicare “per favore” i tuoi diritti.
Miracolo o coincidenza?
Ci sono casi nella vita che fanno gridare al miracolo. Qualcuno dirà: “Sono semplici coincidenze”; ma a chi crede veramente, la semplice coincidenza è la risposta di Dio alla sua fede. Se Dio ha fatto una promessa, niente e nessuno potrà impedire che essa si compia; solo la nostra incredulità e il nostro dubbio sono l’unico ostacolo per impedirci di vedere la gloria di Dio.
Giornata Mondiale del Malato 2020
La XXVIII Giornata Mondiale del Malato ci porta un invito rassicurante di Gesù: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Possiamo accettare, anzi dobbiamo accettare. Andiamo a Lui, noi che siamo affaticati ed oppressi. Se ci avviciniamo con fede saremo consolati da Cristo per essere noi stessi consolazione degli afflitti. Signore, concedi, a quanti soffrono, la salute dell’anima e del corpo, perché ti amino con tutto il cuore e compiano ciò che è gradito alla tua volontà.
Il Santo Patrono dei malati di tumore
Perché avere un Santo Patrono dei malati di tumore? – «Avere un Patrono presso Dio significa che l’uomo nella sua fragilità ha una grande possibilità di sentirsi sostenuto, anche da un intervento che viene da Dio. Significa aprire una finestra di speranza là dove noi e le nostre forze non possono arrivare. Perché dove noi constatiamo il nostro limite, per Dio c’è ancora possibilità e questa è un’esperienza che arricchisce la nostra umanità».
Sale e luce del mondo
Lontano da Dio, l’uomo rischia di diventare sempre più strumento di divisione, di sofferenza e di morte. Insieme a Gesù, mandato dal Padre a guarire l’umanità ferita dal peccato, l’uomo diventa luce del mondo, in grado di portare un sollievo ad ogni sofferenza con la solidarietà, la condivisione e l’amore senza confini di razze, di culture, di condizioni sociali. E Gesù accoglie ognuno che accetta di essere strumento di condivisione e di amore.
Campane a festa: è nato un bambino
A Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, in Sicilia, le campane suonano “a festa” per celebrare l’arrivo di una nuova vita nella comunità. Una vera curiosità per il nostro oggi: se nasce un bambino, le campane suonano «a festa». Come non essere d’accordo con questa iniziativa? In mezzo a tante notizie di morte e violenze, diventa perfino “igienico” il suono festoso delle campane che annunciano la nascita di una nuova vita. In Italia ormai ci sono più decessi che nascite.
La collina dei martiri crocifissi
Celebrata ieri 6 febbraio la memoria liturgica di San Paolo Miki e compagni martiri del Giappone, 26 in tutto: sacerdoti, missionari, semplici laici cristiani, alcuni di 12 e 13 anni. Furono crocifissi su di un’altura alle porte di Nagasaki che da allora è chiamata dai cristiani “la Santa Collina”. I martiri sbalordirono i presenti, perché mentre erano appesi alle croci pregavano, cantavano e Paolo Miki fece la sua ultima predica, perdonando i carnefici che li stavano uccidendo. Dal sacrificio di questi martiri nacque una “santità missionaria”, che contagiò tante altre persone che diventarono cristiani.
Guardare il cielo aiuta il viaggio
Quante volte nella via dello spirito facciamo da soli e magari ci illudiamo di farcela. E poi dobbiamo registrare puntualmente la nostra sconfitta. – «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8, 12). Gesù lo ha detto a chiare lettere; e senza di Lui non andremo lontano. – L’umiltà ci salverà dai nostri fallimenti. – Chi segue il Signore, avrà la luce della vita.
La forza dei piccoli e dei deboli
A Genova una suora (verrebbe da dire “una suorina”) viene accoltellata in chiesa per difendere la vita al sacerdote. Infatti, uno squilibrato, Dario Mornaghino, genovese di 57 anni residente a pochi passi dalla chiesa e già seguito dalla comunità parrocchiale, è entrato durante la funzione urlando di essere il diavolo. Poi si è avventato contro il sacerdote, ma la religiosa è corsa a difenderlo rimanendo colpita. E’ grave, ma è fuori pericolo. Il Cardinale Bagnasco si recato in ospedale a confortare la suora e a ringraziarla del gesto d’amore.
La vecchiaia: un privilegio
“La vecchiaia non è una malattia ma un privilegio” così ha detto Papa Francesco. Parole che sanno di gioia e speranza: la vecchiaia non è «una malattia», perché «la vita è un dono, e quando è lunga è un privilegio, per sé stessi e per gli altri». Sul piano della fede gli anziani, soprattutto i nonni, «sono l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli e i giovani». Allora vale la pena includerli negli nostri orizzonti pastorali delle nostre comunità.
Alla conoscenza aggiungere saggezza
Pregava S. Francesco d’Assisi: “Dio dammi l’umiltà di sopportare le cose che non posso cambiare; dammi il coraggio per cambiare le cose che posso cambiare; e dammi l’intelligenza per distinguere i due tipi di cose”. – Certe sofferenze non le possiamo evitare, perché viviamo in un mondo ferito dal peccato. Ma certamente dovremmo essere aperti a godere le gioie della vita che il Signore ci dona. Non fidarsi della sola conoscenza che non sia accompagnata dalla saggezza. Saremo felici se amiamo ciò che abbiamo e non se abbiamo ciò che ci piace.
Vita: gioia per tutti e consacrazione per i chiamati
Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore, una festa così vicina ancora al Natale, eppure già colma della luce della Pasqua, perché il Bambino Gesù che viene presentato al tempio è il Figlio Unigenito di Dio venuto a salvare l’umanità. – Oggi è la 42ma edizione della Giornata nazionale per la vita: “Aprite le porte alla vita!” Un accorato invito a desiderare un’esistenza piena di senso e di accoglienza: spalancare le porte a nuove forme di fraternità solidale. – Oggi ancora è la giornata della Vita consacrata nella XXIV edizione: “Gesù non ci ha scelti e mandati perché diventassimo i più numerosi! Ci ha chiamati per una missione!”
Il dolore rende sacre le persone che lo vivono
Tutto il mondo è rimasto ammutolito dinanzi al terribile incidente dell’elicottero in cui hanno perso la vita la stella del basket internazionale Kobe Bryant, la figlia Gianna e altre sette persone. Ma hanno parlato i gesti della pietà, del rispetto e del grato ricordo: dappertutto una solidarietà piena verso che è stato colpito da così grande dolore. La moglie del campione di basket scomparso, Vanessa confida : «Mi conforta il pensiero che Kobe e Gianna sapessero di essere amati profondamente. Condividiamo intimamente anche il dolore delle altre famiglie coinvolte».
Il cuore è per me, il volto per gli altri
Si dice che il volto è lo specchio fedele dell’anima, perché rivela il moto che c’è nel cuore. Ma tra cuore e volto non sempre c’è (o ci può essere) somiglianza: molti dissimulano, e abbastanza bene. “Se a ciascun l’interno affanno si leggesse in fronte scritto, quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà!”, come i farisei al tempo di Gesù. L’esperienza, però, ci fa capire che tante volte è necessario creare discontinuità tra cuore e volto quando siamo a contatto con gli altri, e soprattutto con i più piccoli. Allora si può dire: Il cuore è per me: e posso piangere. Il volto è per gli altri e allora devo sorridere.
“Padre Nostro” e “Gloria a Dio”, nuova versione
“Padre Nostro” e “Gloria a Dio” – Queste due preghiere sono inserite nel Messale Romano, che è rimasto in cantiere per migliorare i testi per diversi anni. – Tra i miglioramenti c’è la nuova versione CEI del Padre Nostro e del Gloria che andrà in uso dal 29 novembre prossimo, prima domenica di Avvento quando diventerà esecutiva la nuova versione del Messale Romano. Il cammino di miglioramento dei testi è durato 16 anni. – Ora arriva il tempo di pregare, e in piena comunione con tutti.
O re o cuoco, quello è lo stipendio.
La stessa paga = E’ possibile che Dio ricompensi allo stesso modo chi ha lavorato l’intera giornata e chi ha lavorato un’ora soltanto? Ed ecco il dato nuovo: ciò che conta per Dio non è quanto o cosa facciamo, ma l’amore con cui facciamo le cose. Chi ama, già vive già il proprio premio, ed è contento di condividerlo con tutti gli altri. E’ la logica del Paradiso, che il “buon” ladrone rubò all’ultimo! Una cosa tutta nuova.
I cento anni di Chiara Lubich 1920-2020
Quest’anno ricorrono 100 anni della nascita della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich (1920-2008): un’occasione per conoscerne meglio il carisma e la testimonianza di fede. Infatti il suo messaggio è ancora forte ed attuale. Un Centenario dal tema “Celebrare per incontrare”, per riscoprire una donna di grande statura spirituale e umana, che nella sua ha incontrato persone eccezionali e giovani in ogni parte del mondo. Rimane un vero esempio di donna, che, per la sua profondità, la sua polivalenza è come un tesoro che si porta in vasi di creta: bisogna affidarsi alla grazia di Dio per comprenderla e imitare.
Salvati e salvatori: una memoria da conservare.
P. Antonio Dréssino redentorista, parroco della chiesa di S. Gioacchino in Roma durante la seconda guerra mondiale. Guidò l’operazione salvataggio di alcuni perseguitati dai nazisti, salvandoli nella cupola
di San Gioacchino. – Lì dentro, fra indicibili disagi e privazioni, vissero, ogni giorno, dalla dieci alle quindici persone, avendo come unico mezzo di contatto col mondo esterno, e soltanto di notte, una finestra rotonda apribile al centro del timpano, a 50 metri da terra. Attraverso quella finestra passavano uomini e cose: cibo, vestiti, lettere, giornali, passatempi e anche rifiuti organici. – Il Governo israeliano ha insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni” il redentorista p. Antonio Dréssino, una suora, un ingegnere e una studentessa che rischiarono la loro vita in questa operazione.
Il nuovo popolo di Dio
Se il popolo d’Israele è sempre rivolto al futuro, alle promesse, con Gesù il futuro è diventato presente. Egli è la luce per noi. A dei semplici pescatori disse: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono». – E il mondo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, la luce di Dio nel suo Figlio Gesù.