“Tutti abbiamo bisogno di misericordia, della consolazione che viene dal Signore… E’ la nostra povertà ma anche la nostra grandezza: invocare la consolazione di Dio che con la sua tenerezza viene ad asciugare le lacrime sul nostro volto” (Papa Francesco). Ma Dio ci mostra continuamente la strada che tutti dobbiamo percorrere. Egli ci ha creato e posto accanto ad altre persone: apriamo gli occhi e vediamo cosa possiamo fare per chi soffre (Madre Teresa di Calcutta).
Fede e dintorni
Grati a Papa Francesco delle messe mattutine
Ieri 18 maggio Papa Francesco alle 7 di mattina ha celebrato la messa sulla tomba di san Giovanni Paolo II nel centenario della nascita. E il giorno prima domenica 17 l’aveva celebrata per l’ultima volta in diretta TV da Santa Marta, con ascolti incredibili in tutto il mondo. E’ stato come seguire il buon Pastore che si prende cura del gregge che gli è stato affidato. Figura di Gesù Buon Pastore, ma anche più familiarmente con il buon parroco di tutto il mondo. Papa Francesco ha pregato ed invitato a pregare per tutti: ogni giorno è stato come una sorpresa. Ci mancherà un po’ questo appuntamento.
Scoprire la gioia di donare
Dice Gesù: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli» (Matteo, 11,25). – Scoprire la gioia suscitata da un gesto di bontà è una esperienza impagabile. Provare per credere; le esperienze si moltiplicheranno quanto più il cuore rimane puro e sincero. – La logica dell’amore ci sorprenderà sempre. Scopriamo anche che quando noi pensiamo di fare del bene agli altri, il primo bene siamo noi a riceverlo.
Lo Spirito rende testimoni di Cristo
Il cristiano porta frutti di vita spirituale solo se si pone sotto la guida dello Spirito Santo. E il cammino dei cristiani che desiderano camminare mossi dallo Spirito è vegliato dalla Vergine Maria, chiamata Sposa dello Spirito Santo. Le espressioni di amore di S. Alfonso alla Madonna mostrano una freschezza di sentimenti che contagiano il cuore: “Santissima Vergine Immacolata, Madre di misericordia, tu sei piena di carità verso tutti; non ti scordare delle mie miserie. Tu le vedi: raccomandami a Dio che non ti nega nulla. Ottienimi la grazia di poterti imitare nella santa carità, sia verso Dio che verso il prossimo. Amen”.
Ci vuole pazienza. E tanta.
Fra le molte virtù che in questo periodo di pandemia sono diventate più preziose del solito c’è soprattutto quella della pazienza. E ce ne sarà ancora bisogno perché, si sa, sarebbe molto imprudente pensare che tutta questa storia sia già finita. Vivere così a lungo insieme in famiglia nello spazio limitato di un alloggio, senza poter ricorrere a evasioni o distensioni o incontri alternativi abituali, sentendo oltretutto la pressione della paura del contagio e delle preoccupazioni per il futuro, ha messo certamente alla prova l’equilibrio e la solidità delle nostre relazioni. Gesù ci avverte: «Nella vostra pazienza guadagnerete le vostre vite!» (Lc 21, 19).
Tragedie nella vita e la fede come scommessa
I tanti morti causati dal coronavirus… Le tante tragedie nella vita… Lo shock terribile di un incidente stradale… Oh se i pianti disperati delle mamme, dei papà, delle mogli, dei mariti potessero dare corpo alla speranza che che c’è in tutti: una vita che non finisce banalmente e inutilmente, ma dura per l’eternità.
14 maggio 2020 – Giornata interconfessionale per l’umanità
14 maggio 2020 – Giornata interconfessionale per l’umanità – Preghiera, digiuno e opere di carità è quanto oggi sono invitati a compiere tutti gli uomini di tutte le confessioni religiose, per chiedere a Dio la fine della pandemia del coronavirus e come Fratellanza Umana, iniziare un cammino di riscatto da una storia che spesso ha visto gli uomini dividersi sui tanti tempi importanti per la vita stessa del loro pianeta.
Da schiavo africano a missionario
Storie si schiavitù, storie di riscatto. Per rendersene conto basta un giro, anche se breve, nelle vicende di un passato che ha visto gli europei (e anche gli italiani) crudeli colonialisti in azione nell’Africa per servizio del potere politico ed economico sulla pelle dei poveri del luogo. – Ma anche nelle tante oscure vicende storiche non sono mancate le storie belle, eroiche di persone che hanno amato l’umanità dolente e l’hanno servito lasciando luminosi esempi. Lo straordinario apostolato misionario di San Daniele Comboni; la storia della dolcissima Santa Giuseppina Bakita; e questa di oggi su Don Daniele Sorur, prete, il primo di origine sud sudanese, ma soprattutto la voce di un africano del XIX secolo, simbolo di riscatto per il proprio continente.
Mamme di figli speciali
Quante mamme di “figli speciali” vivono l’esperienza di essere mamma ogni momento della vita, di scordarsi della loro vita per donarla interamente a loro. – E un amore totale sgorga dal cuore e dagli occhi di questi figli. Nel loro viso i segni della diversità suscitano una tenerezza infinita in noi, invitandoci ad amarli, mettendo da parte la nostra “normalità”.
Sacerdote e medico accanto ai malati di coronavirus
A Busto Arsizio (VA) don Fabio Stevenazzi è ritornato in ospedale all’apice dell’emergenza del Covid-19 per curare gli ammalati e amministrare i Sacramenti ai moribondi. E’ tornato a fare il medico, questa volta dei contagiati insieme a colleghi che confidavano a lui le loro domande su Dio e sulla scelta etica riguardo ai malati. Chiuso nello scafandro anti-contagio don Fabio distribuiva assoluzioni e preghiere. A servizio dell’uomo intero: anima e corpo.
Auguri a tutte le mamme!
Oggi, 10 maggio 2020, la festa della mamma La Madonna di Romania è mamma e Patrona della Città di Tropea ed è mamma di tutti i fedeli tropeani
Gesù: Io sono la via, la verità e la vita – La festa della mamma 2020
In questa domenica Gesù ci ammonisce: «Io sono la via, la verità e la vita… Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Per un cristia seguire Gesù è tutto, e non deve temere di niente: “Non sia turbato il vostro cuore”. Oggi è la festa della mamma: un invito a festeggiarla per chi ancora ce l’ha; e un invito a ricordarla per chi ce l’ha ormai in cielo. E, in questo mese di maggio, veneriamo con amore la Madonna, “la madre per eccellenza”, Colei che ai piedi di una croce sulla quale moriva Cristo, accettò la maternità universale.
Amati da Dio con cuore di madre
Quanti contagiati, in questa pandemia del Covid-19, sono morti soli, invocando i loro cari, soprattutto la mamma, nonostante morta da tempo. E Dio era in quella invocazione, perché ci ama con cuore di madre, ed è presente nel momento supremo quando si chiama la propria mamma. – E noi possiamo incontrare il cuore “materno” di Dio attraverso la Madonna, volto materno di Dio. Dio è mamma: per lui ognuno di noi è importante non per quello che ha, né per quel che sa fare, ma per quello che è, cioè suo figlio. E’ questo il titolo più glorioso di cui vantarsi sulla terra.
Gli atei di oggi e Dio
Nonostante le conclamate professioni di ateismo da diverse parti del mondo e le numerose associazioni di atei distribuite dappertutto, sembra che le religioni di tutto il mondo in futuro non avranno da temere il loro nemico storico, l’ateismo. L’uomo resta aperto all’Infinito, e nel suo profondo colui che dice di non credere in Dio ha poi timore di Lui. Ma Dio non vuole esse temuto, ma amato. E l’uomo sarà sempre felice quando amerà Qualcuno.
Concelebrazione e Supplica alla Madonna del Rosario
Dalla parrocchia S. Rosario di Tropea l’8 maggio 2020 dalle ore 11:15 Dalla pagina Facebook di Tropeaedintorni la diretta streaming La diretta streaming https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/2416202975344641/
Incontrarci con sguardo nuovo
Incontrarci con sguardo nuovo – Dopo la crisi del coronavirus, con quali occhi, con quale cuore, con quale sorriso torneremo a camminare per le strade e a incrociare il cammino di tante persone, che anche se apparentemente sconosciute in fondo in questi mesi ci sono mancate, e che come noi hanno sentito il desiderio di incontrarci di nuovo sulle strade quotidiane della loro vita, del nostro mondo comune? – Ciascuno di noi è “immagine e somiglianza di Dio”, nonostante le nostre diversità. Allora perché non cercare di vederla questa immagine e cantare la gioia, in ogni lingua?
Morire nel Signore
Ammettiamolo: siamo tutti scioccati dal numero dei morti per il coronavirus e dalle circostanze in cui avvengono le morti dei contagiati. In solitudine, come Gesù sulla croce. – Davanti a tanti morti noi intuiamo che viviamo non per merito nostro, ma per dono di Dio. Ecco perché bisogna sforzarsi di vivere bene la nostra vita donata da Dio, per essere pronti a morire con Lui: “morire nel Signore”. – Papa Francesco, ricordando le tante vittime del coronavirus, ha chiesto ripetutamente di pregare per loro e a noi di metterci con fiducia nelle mani di Dio, che è Padre di misericordia. – Che bello sarà sentirsi dire quando sarà: “Oggi stesso sarai con me in Paradiso!” – La morte vissuta con Gesù perderà il suo volto spaventoso e ci lascerà intravedere il mistero di amore e di misericordia Dio.
Radice di tutti i mali è il peccato
Il nostro mondo largamente post-cristiano, che ha smarrito del tutto il vero senso del peccato, sta scoprendo in questa lunga crisi del coronavirus le conseguenze del peccato, che inquina la sua e la vita degli altri. Quando l’uomo non ha paura del suo peccato, sta costruendo il suo inferno. La sola vera paura dell’uomo per il futuro resta il peccato. Cristo ha portato i nostri peccati sulla croce. L’amore ripara i guasti del peccato: ma quanta sofferenza ci vuole!
Tutti affidati alla protezione di Maria
In questo mese di maggio si susseguono le pratiche tradizionali in onore della Madonna e nel contesto della pandemia del coronavirus si moltiplicano gli atti di affidamento alla sua protezione: a livello internazionale, nazionale e regionali. E’ bello constatare che l’uomo sente ancora di avere bisogno della Madre e quel rapporto di amore che si vi vive o si è vissuto in famiglia con la propria mamma trasferirlo ora ad un livello più alto: a viverlo con la Madonna. «Madre amorosissima: questo è quello che tu desideri, che noi fatti bambini, chiamiamo sempre Te nei nostri pericoli e ricorriamo sempre a Te» (S. Alfonso).
Il Buon Pastore, il meglio della vita.
Mai come in questo tempo di pandemia abbiamo bisogno della figura del Buon Pastore e Papa Francesco ne sta dando una viva immagine. Ma è di Gesù che il mondo ha bisogno. – In questa domenica del Buon Pastore la Chiesa celebra la Giornata mondiale delle vocazioni. Siamo invitati a pregare perché il Signore mandi operai nella sua messe, ma anche a riconoscere come la vita di ciascuno è intessuta di dinamica vocazionale: chiamata e risposta. Tutti siamo chiamati. Tutti dobbiamo rispondere in qualche modo. Il Buon Pastore invita a cercare il meglio della vita. Scopriremo che è proprio LUI il meglio della vita.