Per circa 9 minuti George Floyd, un uomo robusto di colore, a terra, schiacciato da un ginocchio che gli premeva con violenza il collo, ha supplicato il suo carnefice. Poi ha chiuso gli occhi e ha smesso di supplicare. La sua morte è stata dichiarata poco dopo. Tutto il mondo ha potuto vedere le terribili immagini e ascoltare la voce supplichevole del morente: un evento che ha scosso la comunità mondiale e ha messo in profondità il dito nella piaga del razzismo che ancora è presente nella vita di tutti i giorni negli USA e in tanti altri paesi del mondo. – Tanto dovrà cambiare ancora!
Fede e dintorni
La Santissima Trinità in noi
Unità e Trinità di Dio è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Nell’unico Dio noi adoriamo tre persone, ma non come una addizione (1+1+1 =3), ma come una comunione d’amore (1 x 1 x 1 = 1). – Perciò, una famiglia, che vive unita nell’amore, diventa l’icona più visibile del grande Mistero della Santissima Trinità. – «Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo». – Un Dio innamorato follemente degli uomini: il Padre coinvolto profondamente nella storia dei suoi figli, il Figlio che nel sacrificio della sulla croce ci rende la dignità di figli e lo Spirito Santo che ci guida!
Fratelli e sorelle dell’umanità sofferente
57 eroi della pandemia del Covid-19 insigniti dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella il due giugno, giorno della Festa della Repubblica Italiana. – Papa Francesco, nelle messe da Santa Marta, ogni mattina invitava a pregare per una specifica rappresentanza di questi eroi. Noi lo abbiamo accompagnato nella preghiera e ora riconosciamo i loro singoli meriti dalla motivazione ufficiale. – E’ bello e fa bene sapere che che ci sono fratelli e sorelle della umanità sofferente. Ma il bene lo possiamo fare tutti. Basta scrollarci di dosso la indifferenza che ci portiamo dietro.
Quanto vale un albero?
Per ripartire dalla situazione in cui ci ha messo il coronavirus, un modo concreto è certamente quello del rispetto della natura. In questi mesi di chiusura totale il nostro pianeta ha ripreso a respirare, l’aria si è purificata, le foto satellitari hanno evidenziato il miglioramento sensibile dell’eco sistema nelle zone altamente inquinate. Gli animali selvatici hanno trovato il coraggio di circolare liberamente. E tanti, ma tanti, erano contenti di poter ascoltare il cinguettio degli uccelli e non il sottofondo assordante del traffico. – Papa Francesco nella “Laudato sì” (2015) a suo tempo aveva richiamato fortemente all’impegno per il rispetto del creato, che non è nostro, ma che ci è stato affidato e noi dobbiamo consegnare ai posteri in buona salute.
Avevo fame, ero ammalato
Un modo concreto per ripartire dalla situazione in cui ci ha messo il coronavirus è certamente quella della solidarietà con i più bisognosi. E’ prendendosi cura concretamente di essi che noi possiamo mantenere solidi contatti con la realtà umana. L’empatia con i più bisognosi, cioè il rendersi concretamente vicini ad essi, dovrà essere il nostro vaccino contro il virus della indifferenza, che, purtroppo, non se ne andrà via col Codiv-19, perché è ben radicato in noi.
Il Santo pellegrino del Kyrie eleison
San Nicola pellegrino. Un santo dalla sorprendente personalità che consente di annoverarlo tra i “folli per Cristo”, uno che visse da “pellegrino e forestiero”, uno di “quelli della strada”, un ramingo. Quando era ancora ragazzino e viveva con sua madre e suo fratello, all’improvviso, cominciò ad esclamare continuamente a gran voce: “Kyrie, eleison”. E la gente cominciò a chiamarlo “Nicola-Kyrieleison”. Morì a Trani il 2 giugno 1094 e fu sepolto, per volere del vescovo, nella cattedrale. I miracoli che si verificarono sulla sua tomba così strepitosi che lo stesso vescovo, che lo aveva accolto e gli aveva permesso di svolgere la sua missione tra i coetanei, ne chiese la canonizzazione ad Urbano II, concessa nel 1098.
Le relazioni in famiglia alla fine del coronavirus
Coronavirus e relazioni familiari: sono migliorate o peggiorate? Beato chi avrà valorizzato il tempo della prova! – Mariti e mogli in una relazione d’amore paritaria, nel rispetto dei loro ruoli, ruoli che la nostra società tende sempre di più a confondere e a miscelare senza adeguato amore. Papa Francesco, da attento pastore, sa che l’abitudine può logorare la relazione più bella e suggerisce di usare le parole del cuore, semplici e magiche: “permesso”, “scusa”, “grazie”. Così il cuore rimane sempre attento alla persona amata. – E i figli hanno tutto da imparare.
Maria, Madre della Chiesa e dell’umanità sofferente
Il lunedì di Pentecoste, che quest’anno ricorre oggi 1 giugno 2020, in tutta la Chiesa, per volere esplicito di Papa Francesco, si celebra la memoria liturgica obbligatoria della Beata Vergine Maria. Era stato papa Paolo VI, durante il Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, durante il Concilio Vaticano II, a dichiarare la Vergine Maria «Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei pastori, che la chiamano “Madre amantissima” e a stabilire che l’intero popolo cristiano rendesse sempre più onore alla Madre di Dio con questo soavissimo nome. – Il popolo cristiano onora e ama Maria quale Madre della Chiesa e l’umanità sofferente ritrova oggi rinnovata fiducia di essere liberata dalla pandemia del coronavirus.
Pentecoste 2020
Pentecoste ieri, oggi, sempre. La prima Pentecoste cristiana è avvenuta nel Cenacolo, a Gerusalemme: lo Spirito Santo è sceso in maniera sensibile sulla Madonna e sugli Apostoli. Ancora oggi lo Spirito Santo continua a scendere su coloro che lo invocano, soprattutto se riuniti in assemblea. Lo Spirito Santo illumina, dà forza e crea unità. Siamo chiamati a fare Pentecoste per uscire dalla Babele della vita. Non c’è via di uscita. Qualsiasi iniziativa, anche la più spirituale, rischia di diventare Babele se è improntata al proprio egoismo e non persegue la gloria di Dio e il bene della umanità. Dio ci ha creati per la piena felicità.
La memoria liturgica di San Paolo VI nel segno del sacerdozio
Ieri 29 maggio si è celebrata memoria liturgica di San Paolo VI, morto a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione di Gesù, In genere il santo lo si festeggia nel giorno della sua morte, ma la coincidenza della Trasfigurazione (festa) ha consigliato di scegliere un’altra data; appunto il 29 maggio, anniversario della ordinazione sacerdotale (1920 ) di Giovanni Battista Montini, che diventerà Paolo VI. Era giunto all’ordinazione con notevoli difficoltà, a causa della salute malferma. Il suo vescovo scriveva: «È un giovane che ha tutte le più belle qualità, ma gli manca la salute». E, non di meno, era convinto di ordinarlo ugualmente: «Vuol dire che lo ordineremo per il paradiso!». Sì, ma dopo una lunga e fruttuosa vita per la Chiesa e per l’umanità.
Un Santo “tutto di Dio” e tutto da conoscere
Un Santo “tutto di Dio” e tutto da conoscere. E’ Il gesuita Jean de Brébeuf (1593-1649) morto martire nel Canada del XVII secolo sconvolto da un’epidemia. Leggendo la sua vita e il suo martirio si riesce a intravedere l’immenso amore per Dio, per cristo e la sua Croce e per il popolo degli Uroni ai quali dedicò la sua vita, che oggi appare come una scuola d’amore per tutti.
Festa in onore di S. Antonio
Chiesa Madonna della Sanità Tropea Dal 31 maggio al 13 giugno S.Messe. 35 è il numero dei fedeli ammessi in Chiesa
Quanto lo Spirito soffia, i cuori si aprono
Quanto lo Spirito soffia, i cuori si aprono alla testimonianza che si offre, perché la testimonianza nasce dalla fede nella presenza e nell’azione dello Spirito che Gesù ci ha inviato. «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». (At 1,8). Tutti possiamo e dobbiamo essere testimoni di quello che lo Spirito suscita in noi.
Riconoscere i valori che contano
In questi tempo di crisi del coronavirus occore saper iconoscere i valori che contano: il dono della propria salute, il rispetto per quella degli altri, il farsi coraggio reciprocamente a restare forti dinanzi alle varie tentazioni di disobbedire… Sono valori che questo momento richiede a tutti noi, lasciando da parte i nostri egoismi. “Cercate innanzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose vi saranno date in aggiunta”. (Vangelo di Matteo 6, 33).
Ave Maria, una storia di conversione
Ave Maria! – Comunicare le belle e buone notizie che portano pace, fraternità, unità, superando le varie diversità che tendono continuamente a dividerci, comprese quelle di religione. – Ricordiamo Santa Teresa di Calcutta che, pur ammirata per l’immenso bene che faceva all’umanità ferita, si sentì chiedere un giorno, con una punta di critica, da un giornalista protestante: “Perché nominate così spesso Maria, la Madonna?”. E Madre Teresa con un sorriso dolcissimo rispose semplicemente: “Ma Lei ci donato Gesù!”. La risposta lasciò il giornalista piuttosto freddo; ma qualche mese dopo, dall’altra parte del mondo, scrisse a Madre Teresa: “Avete ragione: Maria ci ha dato Gesù e merita tutto il nostro onore e amore”. – La storia presentata oggi con ricchezza di particolari, è una piccola autobiografia di un protestante diventato cattolico e poi sacerdote grazie alla dolcissima preghiera dell’Ave Maria.
Non rimandare la risposta alla chiamata di Dio
Rispondere alla chiamata di Dio diventa per l’uomo la sua vocazione: una vocazione che si attua in ogni campo della vita e dove ogni uomo possa manifestare ai tutti i fratelli dell’umanità l’amore ricevuto dallo stesso Dio. Allora la sua vita avrà il suo pieno senso. Dio continua a chiamare fino alla fine… perché l’amore non ha fine. Impariamo tutti ad essere sempre generosi di fronte alla chiamata di Dio.
Ascensione, Gesù ci apre il cielo
Oggi si celebra la 54.ma Giornata delle Comunicazioni sociali: “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia. – Siamo assediati dalle cattive notizie. Per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri. E come noi siamo collegati alla grande storia della nostra salvezza. Il grande Racconto del Vangelo, portatore di una gioia che riempie i cuori, non può andar disperso nella massa anonima di altri racconti che portano solo il vuoto.
Quando i ragazzi non ascoltano
I ragazzi “non ascoltano”… ma quale verbo di complemento possiamo premettere: “non vogliono”, “non sanno”, “non riescono”… ad ascoltare? – In queste prime ore “di libertà”dalle stretture dettate dal coronavirus, sembra che molti ragazzi abbiano impensierito seriamente l’opinione pubblica e le autorità. Niente mascherina, niente distanza sociale, preoccupanti assembramenti, anzi ammucchiate da movida che rischiano di mandare all’aria i sacrifici finora fatti. Aiutare i ragazzi a saper affrontare con sacrificio le scelte della vita è compito che coinvolge gli adulti, a partire dalla famiglia. – La Madona, regina della famiglia, custodisca la salute e la santità di figli e genitori.
La Santa delle rose e degli impossibili
La storia di Santa Rita dimostra che niente è impossibile per chi ama veramente il Signore: il perdono dato agli uccisori del marito fu l’impossibile che divenne possibile in un ambiente carico di odio e di vendette. E segno ne furono le rose fiorite nell’orto della casa di famiglia, in pieno inverno e sotto la neve. – “Santa Rita è santa per la sua stupefacente normalità dell’esistenza quotidiana, da lei vissuta come sposa e madre, poi come vedova e infine come monaca agostiniana” (San Giovanni Paolo II).
La Messa nelle automobili
A Chalons-en-Champagne a est di Parigi., 500 fedeli a bordo di 200 automobili hanno partecipato alla celebrazione celebrata in stile “drive in” dal vescovo della diocesi, Mons. Touvet, autore dell’iniziativa. E’ stato prestato il massimo rispetto per l’Eucaristia e la stessa celebrazione, che (probabilmente) ha avuto l’effetto di provocare l’intervento del Consiglio di Stato che ha ordinato riaprire i luoghi di culto entro 8 giorni. Una bella vittoria delle fede e della buona ragione.