Ieri, 23 luglio, si è celebrata la festa di Santa Brigida, una santa amata dal popolo che ripete le sue preghiere, ma rimane sconosciuta ai molti che si fermano alla conoscenza dei suoi dati essenziali come quelli riportati dal martirologio romano: “Santa Brigida, religiosa, che, data in nozze al legislatore Ulfo in Svezia, educò nella pietà cristiana i suoi otto figli, esortando lo stesso coniuge con la parola e con l’esempio a una profonda vita di fede. Alla morte del marito, compì numerosi pellegrinaggi ai luoghi santi e, dopo aver lasciato degli scritti sul rinnovamento mistico della Chiesa dal capo fino alle sue membra e aver fondato l’Ordine del Santissimo Salvatore, a Roma passò al cielo”. – Messaggera di salvezza ancora oggi Santa Brigida di Svezia è compatrona d’Europa e può riscaldare il nostro cuore.
Fede e dintorni
Eroi o santi per l’umanità
Ritorna prepotentemente all’attenzione di tutti la figura di “Chico Mendez, difensore dell’Amazzonia”, la cui storia viene ora proposta anche ai puù giovani. “A pieni polmoni” in un libro di Davide Moronisotto (Einaudi Ragazzi, 2020). E degno di apprezzamento è il fatto che c’è una collana di “eroi” o “santi” che hanno amato e difeso l’umanità ferita. Storie di eroismo, di sacrificio, che mirano a ridestare nell’uomo quelle energie buone da impegnare per gli altri. Soprattutto i ragazzi hanno bisogno di sognare in grane e di sognare “giusto”, perché presto verranno a scontrarsi con le mille situazioni avverse della vita. E se dentro di loro non c’è una fede, o un sogno grande, presto si appiattiranno anche loro.
Con Gesù in famiglia tutto va meglio
Non bisogna aver paura dei problemi che scaturiscono dal vivere insieme in famiglia. Tutti noi che siamo nati alla vita siamo coscienti che ciò è stato possibile perché i nostri genitori hanno dimostrato amore e sacrificio per noi. Oggi non si pensa più che è proprio l’unità dei membri della famiglia a garantire il superamento delle problematicità della vita: meno egoismo e più comunione. E Gesù è dentro la nostra casa.
La storia del giovane tordo e dei lombrichi
La piccola storia di oggi ci porta a fare una considerazione sui giovani che hanno desiderio di vivere la loro vita in autonomia, senza legami dichiarati o creati al momento.
– Nella loro ingenua libertà, essi sono continuamente esposti alle tentazioni della vita e alle catene pronte a ridurli in stato di schiavitù, le nuove schiavitù.- I giovani hanno bisogno di sperimentare che nella vita si va avanti con sacrificio, seguendo la via stretta dell’impegno e della condivisione della propria vita con chi sta nel bisogno. Così ritroveranno una vita ricca di umanità e di infinito.
In Bolivia il coronavirus si porta via il vescovo Scarpellini
Mercoledì 15 luglio, a causa delle conseguenze del Covid-19, questo vescovo missionario a 66 anni, originario della diocesi di Bergamo, è tornato alla casa del Padre. Vescovo della diocesi di El Alto in Bolivia, era ricoverato nell’ospedale Sacro Cuore in El Alto per curare i postumi del virus e stava recuperando la salute. Improvvisamente l’arresto cardiaco. Con la morte di monsignor Eugenio Scarpellini la Bolivia perde un pastore appassionato. Era un uomo vicino ai poveri, agli ultimi; il suo cuore batteva per la vita, la democrazia, la giustizia e la pace».
Mio Dio e mio Redentore
OGGI Solennità del SS. Redentore – AUGURI a tutti i Redentoristi nel mondo. – C’è ancora bisogno di Redenzione: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi” – O Gesù Redentore, manda operai nella tua messe!
Offrire la vita per gli abbandonati
L’austriaco Hermann Gmeiner (1919– 1986), noto per essere stato un filantropo ideatore e fondatore dei Villaggi dei Bambini SOS, decise di dedicare la sua vita ai piccoli abbandonati, senza famiglia, dopo che fu salvato da un gruppo di ragazzi coraggiosi mentre con altri partigiani stava per essere fucilato dai tedeschi.
El santo de las Pampas
El santo de las Pampas, un eroe per le Pampas. è la straordinaria storia di Francesco Bibolini, un sacerdote italiano, apostolo della pace fra i popoli indigeni dell’Argentina. Accanto alle tante iniziative benefiche intraprese per gli indigeni, don Francesco resta famoso nella memoria della gente e sui testi di storia per un atto eroico che salvò l’intero villaggio chiamato “25 de Mayo” dalle incursioni e dalla distruzione ad opera dei guerrieri indios. Oggi il missionario è ricordato nei testi di storia e da alcuni monumenti eretti in suo onore.
La Madonna del Carmine, la Madonna del mercoledì e del sabato
La Madonna del Carmine, la Madonna del mercoledì e del sabato: può sembrare una provocazione: e negli altri giorni? Ma certamente è anche Madonna degli altri giorni. Ma la tradizione “carmelitana” si sviluppata intorno a questi due giorni. -S i è sviluppata la pratica di una spiritualità spicciola e concreta, fatta di preghiere, digiuni e canti. E i fedeli sono gelosi dell’osservanza di queste tradizioni. E i fedeli quasi ritrovano la loro identità nel pregarle e nel cantarle.
Un Beato per vivere al meglio una estate difficile
La pandemia del Covid-19 ha segnato tutta la società con la sua carica di morte e di sofferenze. Ma in questo buio sono brillate tante stelle di prossimità a chi stava soffrendo. Insieme a uomini e donne di ogni età, molti giovani si sono distinti per la loro pronta generosità, per la loro carità creativa, per la loro fede forte. E nel beato Pier Giorgio Frassati hanno trovato un modello straordinario, da cui attingere ispirazione e forza. Vivere l’ordinario di ogni giorno quale via che il Signore offre per trasformarlo in straordinario grazie, alla fede e al suo amore.
Bimbo abbandonato in Libia, ritrova la mamma in Italia
La storia di Juniò, bambino di 7 anni, ivoriano: era stato lasciato a terra dalla madre che con la gemellina aveva tentato la traversata del Mediterraneo. Settimane dopo, il piccolo è stato rintracciato sulla Sea Watch, la nave che va in cerca di migranti da salvare. Così, abbandonato in Libia, recuperato dalla nave umanitaria, ritrova la mamma in Italia: qui l’abbraccio che ha commosso il mondo. Juniò è salvo, la sua famiglia è tornata insieme. Ma per centinaia di Juniò, in Libia le storie non hanno alcun finale.
Maria Antonia Samà, nuova beata calabrese.
Sarà proclamata Beata una laica calabrese Maria Antonia Samà (1875-1953). Una vita offerta a Dio e agli altri: ha vissuto per oltre 60 anni immobilizzata a letto da una paralisi, invitando tutti ad avere fiducia in Dio in ogni situazione. Nel 1915 emette i voti privati di speciale consacrazione a Dio, coprendosi il capo con il velo nero. La gente del paese (S. Andrea Jonio) la chiama “la monachella di San Bruno”. Una vita di sofferenze offerte a Dio per la salvezza delle anime. I Missionari Redentoristi di S. Andrea Jonio l’hanno accompagnata spiritualmente nel cammino della sofferenza.
Il seme, il terreno, la missione
L’efficacia della Parola è garantita da Dio. Ma a noi è richiesto di essere terreno buono che accoglie con docilità il seme. – La parola di Dio dove tocca feconda; ce lo assicura il Signore per bocca del profeta Isaia. Il cristiano lo sa, e crede. La Parola è sempre efficace, ma è misteriosa nel suo agire; segue vie che non sono le nostre. – La Parola, l’annunzio del Regno, non deve mancare a nessuno. Perciò il seminatore – Dio e la sua Chiesa – semina dovunque e a piene mani, con fiducia. – E a nostra volta, noi stessi siamo chiamati a diventare missione verso gli altri: seminiamo il seme della Parola e la irroriamo con l’acqua dei sacramenti e della preghiera. E’ il Signore che farà crescere: perciò bisogna pregarlo perché faccia crescere tutto secondo la sua volontà.
Il diavolo e la sua famiglia
Sembra che il diavolo trovi sempre più compagnia tra gli uomini. Nel nostro vivere quotidiano facciamo tutti esperienza dell’azione del Maligno: diversi sono i suoi nomi, ma unico è il personaggio: è il tentatore, che vuole allontanare l’uomo dal suo vero bene; è Satana che si intromette per fare inciampare l’uomo; è il diavolo, che divide l’uomo dal suo Dio; è l’omicida fin dal principio e padre della menzogna, perché uccide il bello nel cuore dell’uomo.
La lettera di papa Benedetto ai funerali del fratello Georg
Ratisbona, Germania. Martedì 8 luglio 2020, nel duomo si sono celebrati i funerali di Georg Ratzinger, fratello del papa emerito Benedetto XVI, che ha seguito la funzione in streaming (in Vaticano); ha mandato una lettera che è stata letta al termine della celebrazione: «Dio ti ricompensi per tutto quello che hai fatto, hai sofferto e mi hai donato… Il buon Dio che ci aveva donato la possibilità di stare stare insieme in questo mondo, regna anche nell’altro e ci regalerà un nuovo modo di stare insieme».
Il vuoto che lascia la mancanza del prete
Ormai tante parrocchie vivono la loro fede e la pratica che essa comporta senza la presenza fissa del sacerdote. Nuove configurazioni ecclesiali cercano di venire incontro alle situazioni in cui è difficile assicurare la presenza del sacerdote in loco. – La presenza del sacerdote nelle nostre comunità riveste ancora una importanza nelle relazioni umane. Già parecchi anni fa una celebre canzone di Celentano lamentava: “…neanche un prete per chiacchierar!”.
Un missionario italiano fra gli Uroni
Gli italiani hanno lasciato spesso tracce del loro passaggio attraverso le pieghe della grande storia del mondo. – Una l’ha sicuramente lasciata Francesco Giuseppe Bressani (Roma 1612 – Firenze 1672). – Entrato nella Compagnia di Gesù, desiderò fortemente partire per le missioni lontane. Quasi tutti i gesuiti avevano il sacro fuoco della missione e anche Bressani non sfuggì a tale richiamo. Volle partire subito per le missioni in Canada e nemmeno le torture fermarono la sua zelante missione. Rientrato in Italia ha lasciato interessanti scritti di natura geografica ed etnografica sulla regione evangelizzata.
Il console portoghese che salvò migliaia di persone dall’olocausto
Il console portoghese che salvò migliaia di persone dall’olocausto. E’ la straordinaria storia di Aristides de Sousa Mendes che, obbedendo alla sua coscienza più che ai suoi superiori, durante la seconda guerra mondiale salvò migliaia di persone dalla deportazione nazista. Ma non obbedire ai suoi superiori lo fece cadere in disgrazia agli occhi del suo governo che gli tolse il posto e anche lo stipendio. Alla fine morì sconosciuto nel 1954. – Nel 1966 Yad Vashem lo riconosce come Giusto tra le nazioni; nel 1986 viene premiato postumo con l’Ordine della Libertà e finalmente nel 1988 il parlamento portoghese ritira, postumo, le accuse disciplinari nei suoi confronti. Una riabilitazione totale, anche se postuma.
A scuola da Gesù
Gesù promette ai discepoli: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita». Chi è “ingolfato” in sé stesso, sazio della propria sapienza e dei propri pregiudizi, di ciò che possiede e di ciò che controlla, non ha modo di poter conoscere il mistero di Gesù. L’amore e la pienezza di vita che lui offre si rivela solo ai piccoli e agli umili. – Dio sta al fianco di chi non ce la fa, porta quel pane d’amore di cui ha bisogno ogni cuore umano stanco, perché ogni cuore è stanco. “Venite, vi darò ristoro”. Gesù non ci presenterà un nuovo catechismo, o regole superiori, ma il conforto del vivere. Gesù è venuto a portare la rivoluzione della tenerezza.
Il sacerdote tropeano don Francesco Sicari eletto fratello maggiore
Ordinato sacerdote 24 anni fa, don Francesco Sicari ha ricoperto in diocesi importanti incarichi Don Francesco è stato Rettore del Seminario di Mileto dal 2011 al 2017, parroco di Paravati negli anni 2015 -2017, direttore dell’Ufficio per la pastorale delle vocazioni sia a livello regionale che diocesano e attualmente è parroco a San Costantino Calabro […]