Fede e dintorni

Madonna e Santi ostaggi delle mafie?

Religiosità popolare e criminalità. Liberare la Madonna dalle mafie: questo il senso del messaggio di papa FrancescoFrancesco mandato alla Pontificia Accademia Mariana internazionale (PAMI). La devozione mariana va salvaguardata da una religiosità fuorviata. Nel mirino, indicati «gli inchini» delle statue ai boss nelle processioni e la presenza dei clan nelle feste patronali. «Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore». Occorre convertirsi al vero Dio di Gesù Cristo. E non voltare le spalle quando si manifestano queste deviate devozioni religiose. Siamo tutti coinvolti.

Fede e dintorni

Tu sei il Cristo… Tu sei Pietro

Pietro è stato scelto da Cristo come capo della sua Chiesa e vive nella serie ininterrotta e legittima dei suoi successori nella sede apostolica di Roma, dove Pietro diede a Cristo con il martirio la testimonianza suprema. Oggi il nostro pensiero e la nostra preghiera va per Papa Francesco e la sua missione; egli invita a farci carico della cura del Creato, la casa comune che ci è stata affidata, sapendo che ciò che di buono vi è in essa verrà assunto nella festa del cielo. «Insieme a tutte le creature, camminiamo su questa terra cercando Dio».

Fede e dintorni

Doni ricevuti e donati

Dio ha dato a tutti doni e talenti: fantasia, intelligenza e volontà di bene. Il mondo sa apprezzare e monetizzare la qualità dei doni e talenti. Ma tanti doni e talenti ricevuti rischiano di non essere messi in “circolazione gratuita” per una sorta di pigrizia esistenziale oppure per timidezza o diffidenza. Impariamo che ogni dono ricevuto e donato diventa un investimento per una umanità nuova e migliore.

Fede e dintorni

Se muore un bambino

L’attenzione pubblica, finora rivolta alla scomparsa del piccolo Gioele, ora si rivolgerà al come e perché è morto: nasceranno tante ipotesi fino a che qualcuno ponga la parola “fine”. – Intanto la morte di un bambino ferma il tempo; apre una voragine che inghiotte il passato e anche il futuro. – Guardando l’enorme attenzione data al caso di Gioele, è il caso di fare attenzione (e non poca) uando si tratta di morti dovute a situazioni di fame e di malattia o di guerra. E recuperare la sensibilità quando si tratta di bambini morti per scelta di aborto, quasi che essi non avessero diritto alla vita. – Che strana la persona umana. Sa soffrire per la morte di un bambino solo e restare poi indifferente per le strage di innocenti.

Fede e dintorni

L’amico fedele è un tesoro

Spesso le grandi amicizie nascono da un piccolo gesto gratuito di accoglienza e di bontà. Se andiamo indietro nei nostri ricordi li troveremo questi gesti e sorrideremo per l’amicizia che ci ha legati a persone che non conoscevamo. – Dio ci ha amati per primo, creandoci, dandoci la vita e tanti doni per cui essergli grati. E poi ci ha amato, donandoci il suo stesso Figlio Gesù. – Nella misura in cui ci impegniamo a vivere questa amicizia, troveremo la nostra felicità già in terra e incontreremo tanti amici di Dio e di Cristo con i quali scambiare e cantare la nostra gioia.

Fede e dintorni

Ricordo di un vescovo che amava il suo popolo

Spagnolo di nascita, religioso clarettiano, Pedro Casaldáliga Plá arrivo missionario in Brasile. Paolo VI lo nomino e consacro vescovo nel 1971. Da allora, in un Mato Grosso segnato da analfabetismo ed emarginazione sociale, dove a farla da padroni erano i proprietari terrieri, dom Pedro divenne “teologo della liberazione”, “profeta dei poveri”, “vescovo del popolo”: «Qui si uccide e si muore più di quanto si viva. Qui uccidere o morire è più facile, alla portata di tutti, che vivere». – «Mi chiameranno sovversivo. E io dirò loro: lo sono. Per il mio popolo in lotta, vivo. Col mio popolo in marcia, vado».

Fede e dintorni

Un minuto in paradiso

Le manifestazioni dell’Assunzione della Madonna dei giorni scorsi hanno posto in evidenza il desiderio di cielo che c’è in tutti noi. E i morti che si succedono a livello mondiale, nazionale ed anche familiare sembrano riproporci l’antica domanda: ma davvero andremo in cielo? come sarà il cielo? – Noi crediamo che nascere a questa vita comporta il vivere per sempre nell’altra, e solo quello che non muore e dura può dare senso pieno alla vita. – Risuonano attuali le semplici parole imparate al catechismo: Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo (nel nostro prossimo) in questa vita e poi goderlo per sempre nell’altra. Coraggio: guardiamo sempre il cielo, mentre camminiamo con responsabilità sulla nostra terra

Fede e dintorni

Prima del divorzio vorrei…

Questo delicato racconto è dedicato a chi sta pensando al divorzio. Fu scritto da Dag Hammarskjöld, diplomatico svedese, segretario generale dell’ONU dal 1953 al 1961, anno in cui morì in un incidente aereo. Gli fu conferito postumo il Premio Nobel per la pace per la sua attività umanitaria. – Il racconto rivela tutta la freschezza degli autentici sentimenti di amore, che spesso affonda nel duro quotidiano della vita. Esso, però, può risorgere a nuova vita. “Non hanno più vino”, non hanno più amore… ma tutto può rinascere”.

Fede e dintorni

La fede di una mamma

«Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». – Una donna sconosciuta, straniera e pagana, viene elogiata per la sua grande fede, per quella insistenza fiduciosa e appassionata che ha aperto la strada verso il cuore di Gesù. La donna cananea ci insegna a pregare con convinzione, con fede e senza stancarci. Proprio ciò di di cui abbiamo bisogno in questo tempo di pandemia.

Fede e dintorni

Maria Assunta in cielo, che è la nostra patria

Oggi, 15 agosto solennità di Maria SS. assunta in cielo: mentre siamo immersi nello splendore e nel caldo del sole di ferragosto, avvertiamo viva la nostalgia del cielo. In quest’anno in cui stiamo vivendo la grave crisi del coronavirus, in cui tanti sono morti senza neppure un conforto, e davanti ad un futuro sempre più incerto facciamo bene ad alzare lo sguardo al cielo, dove è la nostra patria e cantiamo anche noi: “Al cielo, al cielo, al ciel! Andrò a vederla un dì!”

Fede e dintorni

I sacerdoti predicano anche dal letto della sofferenza

Siamo abituati a vedere il sacerdote all’altare, al pulpito, al confessionale: qui predica, consiglia e dà indicazioni spirituali. – Ma il sacerdote è anche un uomo, e lo diciamo tutti, con i suoi problemi e le sue sofferenze. Ed è anche qui che essi predicano, consigliano e danno indicazioni spirituali. Figure indimenticabili di sacerdoti sofferenti che sono diventate “prediche viventi”, perché apostoli della sofferenza. Padre Pio, ora santo, dalla sua cattedra di sofferenza ha annunciato il vangelo alle coscienze tormentate. Il prossimo Beato Don Francesco Mottola di Tropea: dal letto della sofferenza è diventato un apostolo della misericordia di Dio. – Il volume “Come seme che germoglia” parla di sacerdoti malati e 12 storie di «apostoli della sofferenza».

Fede e dintorni

Si vive tra fortuna e sfortuna?

Valutando la realtà buona o cattiva con il metro divino, il cristiano intuisce che tutto è grazia; tutto è governato dalla mano provvidenziale del Padre: infatti tutto concorre al bene di chi ama il Signore. E per chi si fida perdutamente di Lui, ripetendogli con gioiosa adesione: “Sia fatta la tua volontà!” tutto viene tramutato in grazia. Per il cristiano non si tratta di fortuna o sfortuna.

Fede e dintorni

L’ora degli angeli per Beirut

Mentre devastazione mostra le sue conseguenze più tragiche (300mila, senza tetto) e la politica non ha retto alla crisi seguita, migliaia di giovani sono giunti da ogni angolo del Paese, per assumersi la responsabilità di ripulire la città di Beirut e soccorrere quanta più gente possibile. I ragazzi e le ragazze affollano le strade della città: maniche di camicia e short, capelli impastati dai calcinacci, pale e scope brandite come armi contro il male (quello con la “m” maiuscola, fatto di egoismi, corruttela, fanatismi, connivenze). – E questi giovani lo dicono: «Dal giorno in cui noi nasciamo qui in Libano, sappiamo di trovarci sul crocevia di interessi internazionali contrastanti. – Sia pace e futuro di bene per il Libano e per Beirut.

Fede e dintorni

El Salvador, ancora un sacerdote ucciso

Ancora un sacerdote trucidato nel cuore del Salvador, nell’anno dedicato ai martiri, a quarant’anni dal martirio di san Oscar Romero e nell’anniversario del martirio di padre Cosme Spessotto – Padre Ricardo Antonio Cortéz è stato ucciso il 7 agosto mattina. Una tristezza grande. Ma venire a sapere che si possa trattare di martirio, quindi di resistenza al male a costo della propria vita, potrà diventare una storia di redenzione. come quella del santo vescovo Oscar Romero.

Fede e dintorni

Nessun amore senza verità, nessuna verità senza amore

Ieri, 9 agosto è stato il giorno di S. Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein; ma essendo domenica, non si è celebrata la liturgia dedicata a lei, perché la domenica ha precedenza sulle feste dei Santi. E comunque il vangelo della domenica ha presentato Gesù che cammina sulle acque e i discepoli che stanno sulla barca sballotta dalla tempesta lo credono un fantasma. “Coraggio, sono io. Non abbiate paura!” – E davvero l’ebrea convertita Edith Stein, diventata suor Teresa Benedetta della Croce ha affrontato con coraggio la tempesta che l’ha portata -insieme a tani altri – nelle camere a gas e nei forni crematori di Auschwitz. La sua fede ha vinto il male; oggi è Santa e Compatrona dell’Europa, diventando un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono mettersi insieme a Cristo per portare una rinnovata speranza alla nostra umanità ferita.

Fede e dintorni

Non abbiate paura. Sono io.

E dopo il coronavirus, causato volontariamente o involontariamente dall’uomo, ecco ora un deposito gigantesco di materiale esplosivo scoppiato il 5 agosto a Beirut per imperizia o malvagità dell’uomo a seminare morte e distruzione. E in mezzo le polemiche, le accuse, la rivolta a minacciare una fragile pace. Il clima di escalation e di minacce reciproche preoccupa tutto il mondo. Papa Francesco lancia appelli per la “pace” per aiuti concreti al Libano devastato da questo disastro. E oggi noi assolutamente non possiamo ignorare l’invocazione disperata di Pietro che affondava: «Signore, salvami!». Signore, salvaci dalla distruzione che viene provocata dal Maligno e dai suoi servi!

Fede e dintorni

Solidarietà come stile, non solo in necessità

L’uomo è un essere socievole, me spesso trova ostacoli a vivere e operare insieme: chi fa da sé, fa per tre… – In un certo senso gli animali sembrano socializzare meglio, seguendo la loro natura. L’uomo, per ritrovarsi e ritrovare l’altro, ha bisogno di incappare in un ostacolo della vita… E allora scatta la solidarietà, che diventa anche gara e riesce ad impressionare la pubblica opinione. Conclusione? Si potrebbe dare il benvenuto ai tanti piccoli inconvenienti della vita che ci permettono di ritrovarci in umana solidarietà. Ma non lasciamo che siano solo le disgrazie a farci ritrovare. La solidarietà cristiana deve diventare uno stile di vita.

Fede e dintorni

Come si va in paradiso?

Tutti vogliamo andare in paradiso, ma molti trovano che è difficile. – Ma chi va in paradiso? … E quelli che ci sono, sono stati tutti dei santi? La storia dice che ci sono stati tanti che l’hanno “rubato” all’ultimo momento! – Sì, Il Paradiso è questione di misericordia. Fidiamo nella misericordia di Dio: egli ci farà entrare… Ma intanto facciamo tutto il possibile per meritarcelo! Dio guarda alla nostra fede e al nostro amore più che ai risultati delle nostre opere, perché le opere devono essere il segno della fede e dell’amore. Il risultato lo giudica Dio.

Fede e dintorni

Uccisi, ma trasfigurati nel Signore

La gloria di Dio si manifesta nel suo Figlio crocifisso, quella stessa che brillerà nella sua Risurrezione. Anche nei martiri di tutti i tempi si manifesta la gloria di Dio, che trasfigurerà i loro corpi mortali. – Il 6 agosto 1944 a Varsavia ben 30 Redentoristi furono uccisi dai nazisti per aver dato rifugio nel loro convento ai polacchi della resistenza. La loro gloria è incisa sul marmo, ma soprattutto nella memoria grata di chi è sopravvissuto e la tramanda ai posteri. – Sul volto dei martiri di ogni tempo il Padre continua presentare la gloria del suo stesso Figlio: «Questi è il mio Figlio, l’Amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».

Fede e dintorni

Da architetta a monaca

La storia e la scelta di Maria Chiara sono di quelle che sorprendono: da architetta a monaca nel Monastero di Valserena. – Prima del lockdown la religiosa ha fatto la professione solenne nelle trappiste del monastero cistercense di Valserena nella diocesi di Volterra. – Laureata al Politecnico di Milano era giunta nel convento per un progetto di lavoro. E da allora ha iniziato un cammino che, nel tempo, l’ha portata a verificare meglio, vivendo un tempo di esperienza dentro la clausura. Confida Maria Chiara: “La vera decisione non è stata quella di diventare suora, ma di dare fiducia a Dio, che offriva al mio cuore una modalità più profonda di amare. Dio mi stava indicando la verginità come possibilità di abbracciare tutto e tutti».