La festa della Patrona della città la Madonna di Romania https://www.facebook.com/tropeaedintorni.it/videos/1549007265282181/
Fede e dintorni
Il sorriso di Willy illumina le tenebre dell’odio
Willy Monteiro Duarte, 21 anni, è stato aggredito e preso a calci e pugni fino a morirne, perché aveva cercato di proteggere un amico coinvolto in una rissa. Sconforto e disperazione. Questo è quello che prova in questo momento la nostra Città per la perdita del nostro Willy: uno splendido ragazzo” che aveva imparato il precetto della «generosità». L’odio ha cercato di spegnere un sorriso di luce, di pace e di fraternità. Ma il sorriso resta per illuminare il cammino di quanti sapranno dire no alla violenza e tendere la mano per camminare insieme. – I quattro giovani dediti alla violenza sono stati arrestati: il carcere sia luogo e tempo di ripensare e ricostruire la loro vita nel bene che tutti siamo chiamati a costruire.
Da Romania venisti… – Maria Santissima di Romania
La Patrona di Tropea: Maria SS. di Romania – Il 9 settembre di ogni anno, anniversario della incoronazione della sacra Icona, si svolge la processione che accompagna la venerata Immagine per le vie cittadine insieme a tutte le confraternite religiose e alle associazioni. La partecipazione popolare è altissima e il clima di preghiera molto sentito.
Sacerdoti per Dio e per il popolo
Gesù si presenta come il Buon Pastore, come colui che dà la propria vita per le pecore. Perciò i sacerdoti devono considerare il ministero sacerdotale come «una questione di vita», nel senso che essi sono assimilati al Buon Pastore “immerso nel suo gregge”. e pertanto non sono chiamati in primo luogo a “fare qualcosa”, ma a “dare e a condividere la vita con il proprio gregge”.
Tutti fratelli, il mio nome è fratello
“Fratelli tutti” è il titolo nella nuova Enciclica che Papa Francesco firmerà il 3 ottobre ad Assisi. Il documento ha per sottotitolo “Sulla fraternità e l’amicizia sociale”. Il Papa lo siglerà dopo la celebrazione della Messa nella Basilica francescana senza fedeli nel rispetto dell’attuale situazione sanitaria. – Chiamare qualcuno col dolce nome di “fratello” riempie il cuore di gioia sia di chi chiama sia del chiamato. Nasce una tenerezza sempre nuova. – Papa Francesco ha aperto frontiere di nuova, ma purtroppo fragile fraternità: tra Israeliani e palestinesi, tra immigrati e paesi accoglienti, tra cattolici e protestanti, tra persecutori e perseguitati che si riconciliano. Tutto ciò nasce dalla fede in Dio che è Padre di tutti e Padre della pace.
Correzione atto impegnativo di amore
La natura con i suoi tremendi fenomeni (la pandemia coronavirus in corso, i terremoti, gli uragani, le siccità prolungate o le alluvioni disastrose) non cessa di ammonire l’umanità, invitandola, purtroppo dolorosamente, al rispetto delle condizioni del vivere bene insieme: si direbbe che sia un atto d’amore per correggerci. – Anche l ‘ammonizione del fratello che pecca è una forma sublime di carità e ci fa simili a Cristo che, per salvarci, ha donato tutto sé stesso. – Bisogna perdonare sempre al proprio fratello. Ma questo perdono va dato nella carità, attraverso la correzione fraterna che ha come primo obiettivo non l’umiliazione del peccatore ma la sua riabilitazione. Perciò ognuno deve lasciarsi guidare dalla sensibilità a salvaguardare, con ogni cura, la dignità della persona del fratello che si intende ammonire o correggere.
Il Beato Gerardo Sasso, signore degli infermi
La commemorazione riguardava i 900 anni della morte del fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta, il Beato Gerardo Sasso. Fondò un ospedale per curare feriti e malati di ogni religione, divenendo segno del dialogo interreligioso e della solidarietà e fratellanza tra i popoli. – Oggi l’impegno dell’Ordine degli Ospitalieri non riguarda solo i poveri o i malati ma anche gli emarginati, i perseguitati, i rifugiati, senza distinzione di razza o di religione. – I cristiani sono chiamati ad agire sempre nel nome di Gesù: questa è la condizione di autenticità della vera azione apostolica e la vera forza della Chiesa.
Fare il bene fa sempre bene
Fare il bene fa sempre bene. Vale sempre la pena di fare il bene, anche non non ci saranno grossi risultati: se si fa il bene, si rimane in Dio. – Per cambiare il mondo basta che qualcuno, anche piccolo, abbia il coraggio di incominciare. Ognuno di noi individualmente non può salvare il mondo. Ma insieme si può fare tanto e l’importante è fare la nostra parte, perché così almeno non dovremo rendere conto a Dio delle nostre omissioni. I buoni esempi non mancano: quanti santi pionieri del bene. Oggi i volontari in azione sul fronte del bene salvano la nostra umanità. E Gesù ci dice: «Ogni volta che avete fatto il bene a uno solo dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».
A che serve accumulare soldi?
A che serve ancora oggi accumulare soldi, anche a danno degli altri, e chiudere gli occhi alla solidarietà e alla condivisione? “Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. (Mt 6,19-20).
La Perdonanza de L’Aquila, farmaco contro l’odio
La sera del 29 agosto il cardinale arcivescovo de L’Aquila Giuseppe Petrocchi insieme al il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha chiuso la Porta Santa nella basilica di Collemaggio, al termine della tradizionale Perdonanza celestiniana che si era aperta il giorno prima. E’ terminato dunque in quel momento il Giubileo aquilano voluto da Papa Celestino V con la Bolla del 1294, il primo della storia. L’appuntamento del Perdono era iniziato il giorno 28, con l’apertura della stessa Porta Santa da parte dell’arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi. – Così, come ogni anno, il 28 e il 29 agosto L’Aquila ha rinnovato il rito solenne della Perdonanza.
Trasformare le pietre in pane
“Trasformare le pietre in pane” è la tentazione subita da Gesù da Satana nel deserto al termine del suo lungo digiuno. Gesù allontanò la tentazione (“Non di solo pane vive l’uomo…”). – Ancora oggi il cristiano non si può rivolgere a Cristo: “Perché col tuo potere non sfami tutti i bisognosi? Perché non porti la giustia e la pace ad una umanità sempre in conflitto? – Gesù non è venuto per una missione di salvezza umanitaria “terrena”, Gesù è venuto per una missione di salvezza umanitaria “eterna”. -“Venga il tuo Regno!” e a questo regno il cristiano collabora, cambiando se stesso, aiutando a cambiare gli altri perché tutti abbiano occhi, cuore per chi soffre. Allora sarà possibile cambiare le “tante pietre superflue e inutili” in pane di vera fraternità.
Quando i coniugi litigano
Quanti litigi in un rapporto di coppia nel matrimonio. Nessuna meraviglia se accadono. Ciò che resta veramente importante è il dialogo da avviare dopo il loro litigio, perché il dialogo è la porta della riconciliazione. Uno sguardo di fede alla Santa Famiglia farà tanto bene alle coppie in difficoltà.
Seguire davvero Gesù
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. (Mt. 16, 24). – Seguire il Redentore che porta la croce del mondo è segno di amore per Lui e di solidarietà con il mondo intero. Non c’è salvezza senza Croce e senza amore. S. Alfonso così pregava: “Mio Redentore, tu ci inviti a seguirti: sì, vogliamo seguirti e morire con te, ma dacci la forza di poterlo fare!” – E saremo nel numero dei Beati.
Quando il denaro corrode il bene comune
In questo nostro mondo dominato da una economia malata, messa ancora in più evidenza dalla crisi del coronavirus, è arrivato il tempo della solidarietà interpersonale e anche internazionale. “Quanti bambini, oggi, muoiono di fame per una non buona distribuzione delle ricchezze, per un sistema economico come ho detto prima; e quanti bambini, oggi, non hanno diritto alla scuola, per lo stesso motivo. (Papa Francesco)
Traumi infantili e peccati di famiglia
Il peccato ha una potenza distruttiva delle nostre relazioni. Per chi ci crede, è sempre il momento di mettere in atto gli atti spirituali a difesa dello spirito proprio e della pace della famiglia o della comunità. Il peccato non è una parola… E’ un virus che entra dentro di noi e stravolge le nostre buone intenzioni. Anzi, il virus del peccato originale lo abbiamo ereditato, pur non volendo, siamo contagiati e rischiamo di contagiare anche gli altri. Il Battesimo ricevuto ci ha tolto il peccato originale, ma restano le sue conseguenze che noi dobbiamo combattere con le armi della fede. – Il coronavirus, ancora in corso, ci sta insegnando che non si può abbassare la guardia!
“Il digiuno inaspettato” di don Francesco Sicari
Domenica 30 agosto alle ore 18:00 a San Costantino Sarà presentato al pubblico il libro del parroco del paese, don Francesco Sicari, intitolato “Il digiuno inaspettato. La luce della parola nel deserto della quarantena”. L’opera è stata pubblicata da pochissimi giorni dall’editore Mario Vallone Domenica 30 agosto, alle ore 18.00, in piazza Duomo a San […]
Umiltà della radice
Le radici non si vedono, eppure sostengono la pianta. Le radici sotto terra sono in ordine sparso, eppure governano la linearità e geometria della pianta. Le radici sono rugose e nodose, eppure i frutti e fiori che riempio la pianta attirano lo sguardo. – La radice ci richiama la virtù dell’umiltà. – Gesù ci ha detto: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore» [Mt 11,29].
Appello degli scout per Don Minzoni beato
Giovanni Minzoni (Ravenna, 29 giugno 1885 – Argenta, 23 agosto 1923) fu un sacerdote italiano, noto anche colloquialmente come Don Minzoni. Medaglia d’argento al valore militare durante il periodo da cappellano nel corso della prima guerra mondiale, e vicino alle posizioni cristiano-sociali del partito popolare, fu da sempre oppositore del fascismo, e non mancò di mostrare la sua contrarietà e opposizione al nuovo regime che si venne instaurando in Italia nel 1922. Nell’agosto del 1923 fu aggredito da due squadristi del partito nazionale fascista e, a seguito delle lesioni riportate, morì poche ore più tardi. oggi si chiede di iniziare il processo di Beatificazione.
Nella Concattedrale di Tropea Solennità di Maria SS. di Romania
Il 9 settembre 2020 solenne cerimonia con la diretta streaming Le celebrazioni si svolgeranno a misura delle disposizioni previste per contrastare il Covid-19. Stando alla notificazione del Vescovo Prot. N.35/20/V. Non si svolgerà la processione per le vie cittadine
Essere peccatore e riconoscerlo
Essere peccatore e riconoscerlo è una grazia. Riconoscersi peccatori è necessario, anche se cambia il modo di esprimerlo. C’è chi si batte il petto, c’è chi si mette in ginocchio, c’è chi non osa alzare lo sguardo per incrociare quello di Cristo o andando in chiesa rimane discretamente dietro una colonna. L’apostolo Pietro arrivò perfino a dire a Gesù: “Signore, allontanati da me perché sono un peccatore” (Lc 5,11). – Ognuno può esprimersi con i gesti che gli facilitano la “personale confessione”. Un celebre pittore, Rembrandt, trovò il suo personalissimo modo: si dipinse mettendosi tra quelli che insultavano Cristo appeso in croce.