Fede e dintorni

UNA SUORA PORTAVA IL PANE

Ci sono persone che nel silenzio si spendono molto per il prossimo. Questa è la “suorina Assunta”, così tutti la chiamavano dove viveva, nelle case popolari di Via Cittadini – Zoagli. Una lunga missione umanitaria in Burundi negli anni Ottanta, dove era rimasta per 17 anni e mezzo. Poi al ritorno a Quarto Oggiaro, in un modesto appartamento in via Zoagli, viveva da sola e svolgeva il suo servizio a fianco ai poveri. Per mantenersi all’inizio svolgeva mestieri umili, come la stiratrice e la collaboratrice familiare. – Era solita frequentare i mercati rionali per raccogliere gli avanzi e gli scarti alimentari da donare ai poveri. Recuperava qualsiasi cosa, dai pannolini alle uova al latte, da distribuire ai bisognosi del quartiere. “Ciao Suorina!”.

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NEL PRESEPE LE NOSTRE RADICI E IL NOSTRO FUTURO

L’albero e il presepe ci aiutano a contemplare il mistero della nascita di Gesù. Sono “simboli affascinanti del Natale. Possano portare nelle famiglie e nei luoghi di ritrovo un riflesso della luce e della tenerezza di Dio, per aiutare tutti a vivere la festa della nascita di Gesù. Contemplando il Dio Bambino che sprigiona luce nell’umiltà del presepe, possiamo diventare anche noi testimoni di umiltà, tenerezza e bontà” papa Francesco).

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SANTA LUCIA, IL BISOGNO DI LUCE

Anche se la leggenda degli occhi strappati è priva di fondamento, Santa Lucia è universalmente invocata come Protettrice degli occhi e della vista: ne sono testimoni le tante cliniche oftalmiche dedicate a lei, a partire da quella famosa di Barcellona, e la festa di “Santa Lucia” della Svezia che è un vero inno alla luce.

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LA DOMENICA DELLA GIOIA

Questa terza domenica di Avvento è all’insegna della gioia: «Rallegratevi, il Signore è vicino». La nascita del Salvatore Gesù apre alla speranza i poveri, gli esclusi, gli emarginati; non possiamo far la parte di coloro che rimangono indifferenti verso questi fratelli disagiati. Diffondiamo questa gioia: “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino” (Fil 4,4.5).

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LA CONFESSIONE IN TEMPO DI CORONAVIRUS

L’attuale tempo di pandemia, che stiamo vivendo, attraverso le restrizioni date dalle autorità ha ridotto sensibilmente la pratica della confessione. Ma diversi fedeli, memori del precetto della Chiesa “confessarsi e comunicarsi almeno una volta all’anno”, chiedono delucidazioni ai sacerdoti, ai vescovi… E puntuale è arrivata la lettera ai sacerdoti (ma che interessa anche a tutti noi) mandata dal cardinale Penitenziere Maggiore Mauro Piacenza in questo avvento che ci prepara ad accogliere Gesù che viene a salvarci. L’abbraccio con Lui, nel Natale, deve essere preparato con cuore puro attraverso il sacramento della Confessione. – In questo incontro i ministri della riconciliazione hanno un ruolo importante: essere disponibili, aperti e tramite perché anche ai cuori più induriti giunga la tenerezza e l’abbraccio consolatorio di Dio. Laddove è impossibile la confessione sacramentale, bisogna ricordare l’insegnamento della Chiesa: la persona che confessa a Dio il suo pentimento, accompagnato dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali. Alla Misericordia non ci sono ostacoli.

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L’ANNO DI SAN GIUSEPPE

Papa Francesco nel giorno dell’Immacolata, 8 dicembre, con una lettera apostolica ha indetto uno speciale anno (2020-8 dicembre-2021) dedicato a San Giuseppe come per dire che “il mondo ha bisogno di padri”. – Nella ricorrenza dei 150 anni della proclamazione a patrono della Chiesa. E così, fino all’8 dicembre 2021 sarà concessa l’indulgenza plenaria ai fedeli che pregano il Santo, sposo di Maria. – La paternità rinuncia alla tentazione di vivere la vita dei figli (a posto dei figli), ma assicura e completa la loro educazione e formazione perché imparino a camminare da soli sui sentieri della vita.

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NEL DOLORE DIO CI È VICINO

Padre Daniele Hechich, frate minore: la sua vita fu segnata dall’arteriosclerosi a placche, morì il 26 settembre 2009 nella Casa Sacro Cuore di Saccolongo, in provincia di Padova. Ma proprio nella sofferenza e nel dolore egli ha trovato la strada per la santità. Numerosi furono i fedeli e i devoti che accorrevano per una parola di conforto, una preghiera, una confessione. Ora ha preso il via la causa della sua beatificazione. Il Signore ha saputo valorizzare il suo dolore, rendendolo strumento della sua Misericordia. La sua esperienza di sofferenza è segno tangibile di Dio che è vicino a chi è nella sofferenza fisica o morale.

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DARE ANCHE LA VITA

Un crudele delitto quello commesso in una Casa di recupero di persone con problemi gravi. L’incendio appiccato non ha impedito ai carabinieri di ricostruire il fatto doloroso. Fratel Leonardo Grasso, 78 anni, fondatore della Casa-Comunità di recupero “Tenda di San Camillo” è morto tra le fiamme appiccate dolosamente per coprire il suo omicidio. Alla Casa-comunità fondata da lui, Fratel Leonardo ha dedicato la sua vita e il suo impegno di “camilliano” diventato tale in tarda età dopo la morte dei suoi genitori e aver lasciato la sua professione di agente di commercio. Una scelta di vita simile a quella dello stesso san Camillo, che dopo una vita scapestrata dedicò tutto se stesso ad aiutare gli altri.

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L’IMMACOLATA IN TEMPO DI CORONAVIRUS

La solennità dell’Immacolata oggi, 8 dicembre 2020, avviene nei limiti imposti dalle autorità civili e religiose per la ripresa del coronavirus. Lo stesso Papa Francesco ha notificato per tempo che non sarà presente all’annuale celebrazione in piazza di Spagna in onore dell’Immacolata per evitare possibili assembramenti: ma farà un atto di devozione personale. – Il contagio del virus Covid-19, oltre a farci soffrire, è in grado di illuminarci sul mistero della Immacolata: ella è stata completamente libera dal “virus del peccato originale”, perciò è la tutta bella”, la “tutta santa”. – Noi cristiani, guardando all’Immacolata, sentiamo che il compimento della nostra vita sta nel riconoscerci benedetti da Dio, da lui scelti per essere santi e immacolati alla sua presenza. – Il serpente tentatore ci lascia soli davanti a noi stessi e al nostro fallimento. Maria ci fa stare davanti a Dio. Lì c’è tutta la nostra gioia.

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IL MIGLIOR INSEGNANTE DEL MONDO

Una bella storia di condivisione che dimostra come tante volte gli ultimi offrono più dei primi! – Al “Global Teacher Prize” come miglior professore è risultato vincitore del 2020  Ranjitsinh Disale, un indiano di 32 anni: un milione di dollari. Egli ha donato la metà del premio vinto agli altri 9 finalisti, tra cui un italiano. Sembra una favola, invece è la realtà, e questo gesto rafforza la sua vocazione di insegnare, perché se è vero che si insegna con la parola, con l’esempio si insegna di più. La fede religiosa qui non c’entra, ma la fede nell’umanità sì.

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PREPARATE LA VIA AL SIGNORE

La voce accorata di Giovanni Battista ieri: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri» – La voce accorata di Giovanni Battista oggi, Papa Francesco: «I virus che corrompono la nostra società: l’indifferenza, che dice: ‘Non mi riguarda’; la maleducazione civica che disprezza il bene comune; la paura del diverso e dello straniero; il conformismo travestito da trasgressione; l’ipocrisia di accusare gli altri, mentre si fanno le stesse cose; la rassegnazione al degrado ambientale ed etico; lo sfruttamento di tanti uomini e donne”. – Questo mondo ha bisogno di benedizione: “Dio ci ha insegnato a benedire, e noi dobbiamo benedire”. Ce n’è di lavoro da fare in questo Avvento.

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QUATTRO DONNE FRAGILI MA FORTI

Giorno 2 dicembre scorso sono passati 40 anni dal martirio di quattro missionarie in El Salvador; erano tre suore: Maura Clarke, Ita Ford, Dorothy Kasel e una laica: Jean Donovan uccise il 2 dicembre 1980. Un martirio di cui ha parlato anche Papa Francesco alla fine dell’udienza generale. Furono testimoni di un Dio, il cui amore preferenziale è per i poveri e gli emarginati. – Non tanto con le parole, ma reincarnando il Vangelo, le quattro missionarie dettero testimonianza a chi ha orecchi ma non ascolta il grido dei poveri, e i cui occhi arroganti e cinici non vedono che il regno di Dio è vicino, sull’esempio di Oscar Romero, ucciso pochi mesi prima, il 24 marzo 1980 e già proclamato santo. – La luce risplenderà sempre sulle tenebre.

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UN PIONIERE DELLA FEDE

C’è sempre un pioniere in tutte le iniziative umane ed anche nelle iniziative relative alla propria fede. Angelo Confalonieri del Trentino (1813-1848) fu pioniere dell’evangelizzazione fra gli aborigeni in Australia; fu Il primo missionario di Cobourg dove per pochi anni visse la straordinaria avventura della fede cristiana con gli aborigeni, tra i quali convertì quattrocento al cattolicesimo. Morì a 35 anni a causa di una febbre malarica.

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A TROPEA GIORNO DEL VENERABILE DI NETTA

P. Vito M. Di Netta redentorista, un testimone della Misericordia: «Odi estinti, discordie composte, lotte e scandali d’ogni genere dissipati, il maltolto restituito, in una parola restaurata la virtù e la vita cristiana: ecco i frutti che sempre e dovunque producevano i lavori apostolici del P. Di Netta». (Quadretti biografici del Venerabile, opera dell’artista Rosetta Bova di Tropea).

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IL BENE GRATUITO GENERA FELICITÀ

Il bene non bisogna solo capirlo, ma farlo, con gratuità, altrimenti la nostra vita non migliorerà. La mente ha la funzione di rivelare la natura delle cose, ma il cuore è quello che determinerà se si è una persona di amore o una persona indifferente. I due cavalli (mente e cuore) devono tirare insieme il carro della nostra vita: solo così questa potrà andare avanti in maniera umana, anzi divina, perché Dio è Amore. – Allora ricorda: Il bene che farai ritornerà su di te in misura inaspettata, e romperà la tua solitudine – La più grande tristezza è non volere amare. Sei triste? Cerca intorno a te qualcuno a cui fare del bene; ritornerai gioioso!

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IMPARARE A FIDARSI DI DIO

Imparare a fidarsi di Dio. Gesù lo ha chiesto a chiare lettere e i Santi lo hanno capito, vivendo e operando col cuore aperto alla divina Provvidenza, di cui San Giuseppe è visto e invocato come celeste Patrono. Perché? Egli ha vissuto la sua vita e la sua difficile missione fidando solo in Dio. – Perdere la fiducia in qualcuno è un bel dolore; perdere la fiducia in Dio può complicare la propria vita. Facciamo attenzione.

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CARDINALI, VITE DONATE ALLA CHIESA

Giorno 28 novembre nella Basilica di San Pietro alle 16,00 papa Francesco ha presieduto il Concistoro dove ha creato 13 nuovi cardinali per la Chiesa e per il mondo. Il Concistoro si è tenuto nell’Altare della Cattedra della Basilica vaticana. Ed è stato segnato da severe misure anti Covid. – Il Cardinale è chiamato ad offrire la sua vita per la fedeltà a Cristo e per il bene della Chiesa: il colore porpora richiama il sacrificio di sangue del cardinale quando è richiesto. – I nuovi cardinali presenti al Concistoro al termine della cerimonia si sono recati insieme a Papa Francesco a visitare Benedetto XVI: i cardinali sono stati presentati individualmente al Papa emerito che ha espresso la propria gioia per la visita e, dopo il canto del Salve Regina, ha impartito loro la benedizione».

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INIZIA L’AVVENTO 2020

Oggi inizia il nuovo anno liturgico, ciclo B, anno col vangelo di Marco e inizia con la prima domenica di Avvento, la quale presenta non la prima, ma l’ultima venuta di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”. – «Fate attenzione, vegliate» è l’invito di oggi. E significa tener viva in cuor nostro l’attesa della venuta nella gloria di Gesù; non perdere mai di vista quest’orizzonte di luce, questo traguardo di gloria, sapendo che in Gesù, e solo in lui, è la speranza dell’umanità. Questo ci evita di cadere nelle trappole dei falsi cristi e dei falsi profeti che sorgono e fanno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. Più che mai, ci affidiamo a Gesù che ci renderà saldi sino alla fine. – Oggi entra in uso il nuovo Messale in lingua italiana con la III edizione.

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RIPRENDERSI DALLE PROVE DELLA VITA

Riusciremo a riprenderci dopo che sarà passata questa pandemia? Forse sì e forse no. Dipenderà se cambieremo atteggiamento verso la vita, verso Dio e verso gli altri. Insomma occorre una conversione. E questa pandemia ce ne dà l’occasione. – Dio ama gli uomini, anche se questi sembrano ignorarlo. A volte essi dovranno impararlo dal dolore e dalla crudeltà dei vari avvenimenti che incontreranno nella vita: è doloroso, ma saranno salvi. – Diceva San Pio da Pietrelcina: “Dio sa mescolare il dolce con l’amaro e converte in premio eterno le pene transitorie della vita.”

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UNA DONNA SALVA LA SUA FAMIGLIA

Nella Giornata contro la violenza sulle donne viene pubblicata la storia di una madre di 6 figli che ha riguadagnato un futuro grazie a un gruppo di risparmio e prestito. – La storia viene dall’Uganda, dove il coraggio di Alice ha salvato la sua famiglia e ridato fiducia al marito che la picchiava sistematicamente. – E’ vero che anche dai poveri c’è da imparare.