La preghiera è “croce e delizia” di quanti la praticano, a secondo dell’esperienza quotidiana che i fedeli ne fanno. Sarebbe interessante raccogliere certe esperienze che fanno i fedeli circa la preghiera e il modo in cui vengono esauditi. A volte lo confidano con un senso di pudore, senza avere la pretesa di essere creduti. E non sono pochi a farlo. – Sono essi che ci precedono nel regno di Dio, con la loro fede semplice, umile e riconoscente. – La storia di oggi sembra una “favola” costruita ad arte per essere creduta.. Intanto rivela come il Signore può rispondere, quando la preghiera lo raggiunge.
Fede e dintorni
IMPARARE LA MISERICORDIA
L’amore per gli altri deve essere per il cristiano la solida base su cui può legittimamente attuare ogni altra norma e la misericordia resta la guida, quando ci si trova davanti al male: “Misericordia io voglio…” ci ricorda Gesù. Amore e misericordia, che è una espressione dell’amore. Gesù vuole che il cristiano viva così, perché Dio è così: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36). E non giochiamo in perdita! Perché “quel vento che a volte prende qualcosa che amiamo è lo stesso vento che ci porterà qualcosa che apprezziamo… Non dobbiamo piangere per ciò che perdiamo, ma amare ciò che ci viene dato ogni giorno” (cit.).
HO INCONTRATO CRISTO ED È STATO VERO NATALE
Incontrare Cristo è fare Natale – Incontri, quello di Nina con don Luigi e quello di Sara con don Antonio, che testimoniano come Cristo venga per dare gusto alla vita, di come abbia bisogno degli uomini per rendersi presente agli altri uomini e dare luce al loro cammino, anche quando la strada sembra essere oscura. Gesù nasce nell’ora più buia e niente con Lui avviene per caso.
EPIFANIA DEL SIGNORE 2021 E VACCINO
Il vaccino anti-Covid: ecco cosa aspettano tutte le persone per superare la terribile crisi sanitaria che sta affliggendo il mondo da mesi. Legittimo desiderio. Ma Papa Francesco ammonisce che l’umanità ha bisogno anche di un vaccino per il cuore delle persone per rivitalizzare la nostra umanità ferita non solo dalla pandemia del coronavirus, ma la liberi dal peccato, causa della infelicità dell’uomo che stenta a condividere i decisi segnali della solidarietà e fraternità universale già in atto. – E questa liberazione viene dal Bambino venuto a salvare l’umanità – L’Epifania o il suo contrario. E’ il rischio che corre ogni festa se non la si celebra con lo spirito giusto. Ai lontani, ai non cristiani, ai senza fede l’Epifania sarà manifestazione del vero volto di Dio se i cristiani sapranno mostrare apertura di cuore, ascolto, accoglienza a chi è o si sente diverso: imparare a vivere insieme la gioia della vita e la speranza di una umanità riconciliata. C’è tanto da imparare gli uni dagli altri: Orchestriamo la fraternità.
STORIE BELLE DI MAMME E FIGLI
Nella nostra società dei consumi sembra che il feeling tra mamme figli si sia molto allentato. Infatti le cronache dei nostri giorni non è che abbondino molto di storie belle a riguardo… Si preferisce restare sul generico, si continua a dire “Ah le mamme di una volta!… Ah i figli di una volta!”. – Possiamo e dobbiamo riscoprire figure di uomini e donne che hanno seminato gioia e misericordia nella nostra vita. Nelle nostre famiglie le troviamo, soprattutto le mamme. Rendiamo loro l’aperto riconoscimento del nostro amore.
IL BAMBINO MOSTRA LA CROCE
Non sono rare le immagini di Gesù Bambino che dorme su una croce oppure che costruisce la sua croce ancora bambino nella bottega di Giuseppe. Nella “teologia natalizia” la croce appare già nel Natale del Dio Bambino: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima». Così dice il vecchio Simeone sul Bambino Gesù. (Lc 2,25-35). Infatti tutta la vita di Gesù è stata lavorare e soffrire.
LO CHIAMERAI GESÙ
L’angelo aveva detto a Giuseppe: «Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt.1, 21-25). – Oggi, festa del nome di Gesù e seconda domenica dopo Natale: «Noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità». Il Verbo si è fatto uomo e ha posto la sua tenda in mezzo a noi. – Nella “storia del Verbo” l’uomo può vedere la gloria di Dio e la chiamata a diventare suoi figli in Gesù. – «Non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale possiamo avere la salvezza».
IL RE BAMBINO INVITA A SEGUIRLO
Un Re per sempre, per seguirlo fino alla fine. – Tutti viviamo la nostra vita, ma come? Viviamo da figli o viviamo da schiavi? Viviamo da persone libere oppure secondo la logica mondana, corrotta?, chiede continuamente Papa Francesco. – La libertà ci fa sentire veramente liberi quando rispondiamo alla nostra responsabilità di vivere bene il nostro tempo. – Il nuovo anno, 2021, che si è aperto con la 54a Giornata mondiale della Pace ci consegna uno scottante tema ereditato dalla pandemia del coronavirus: «La cultura della cura come percorso di pace». Un impegno serio e globale, capace di far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli stati. – Su questa strada c’è il Bambino Gesù, un piccolo RE che ci chiede di seguirlo.
MADRE DI DIO, REGINA DELLA PACE
Otto giorni dopo il Natale del Signore, la Chiesa celebra la Santissima Madre di Dio, Maria, la Regina della Pace.- “Ti salutiamo, Maria, Madre di Dio, venerando tesoro di tutto l’universo, santo verginale grembo
che hai contenuto l’Incontenibile! Per te è glorificata e adorata la Trinità! Per te esulta il cielo, si allietano gli angeli, sono messi in fuga i demoni” – Oggi ricorre la 54a Giornata mondiale della Pace col tema : «La cultura della cura come percorso di pace». Un impegno serio e globale, capace di far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli stati.
RINGRAZIARE DIO PER L’ANNO 2020
E’ stato anno difficile e drammatico quello che sta per concludersi, ma è doveroso cercare di ringraziare Dio per quanto ci è capitato di vivere in questo anno terribile. Papa Francesco con la sua fede e la sua umiltà ha sostenuto il cammino di tanti che erano pronti a cedere allo scoraggiamento e l’opinione pubblica mondiale gliene rende pieno merito. – E noi dobbiamo impegnarci a trovare i tanti motivi di dire grazie a Dio, che non è rimasto assente in questo anno crudele e il Bambino Gesù in questo Natale, mostrando la sua croce, ci assicura ancora: “Io sto con voi… cammino con voi… soffro con voi”.
S. ALFONSO CANTORE DEL NATALE
La culla e la croce – “O Gesù mio, per chi tanto patir? per amor mio!.. O mio Signore, tu piangi non per duol, ma per amore. Tu piangi per vederti da me ingrato, dopo sì grande Amor, sì poco amato”. – Figlio di Dio fatto uomo, permettici di avvicinarci al tuo cuore. Donaci di non crederci grandi nelle nostre esperienze. Donaci, invece, di diventare piccoli come te affinché possiamo esserti vicini e ricevere da te umiltà e mitezza in abbondanza. Noi e il mondo tutto non troveremo né salvezza né pace, se non torniamo a incontrarti di nuovo nella mangiatoia di Betlemme (particolari della tela di Giuseppe Grimaldi nella chiesa del Gesù in Tropea (VV).
CENTOVENTESIMO ANNIVERSARIO NASCITA MOTTOLA
Un amore senza ritorni, senza riposi, senza confini, è questa la Santità Diretta streaming della Celebrazione Eucaristica, nella Concattedrale di Tropea, domenica 3 gennaio 2021 alle ore 18:00 sulla pagina Facebook di tropeaedintorni Il Video in HD Omelia per la celebrazione eucaristica del 3 gennaio 2021 120° anniversario della nascita del Venerabile don Francesco Mottola […]
Stille Nacht, dolcissimo canto di Natale
“Stille Nacht, Heilige Nacht!” – Questo canto, tradotto e adattato in quasi tutte le lingue del mondo, fa subito respirare la magica atmosfera dell’intimità del Natale. La sua origine fu una improvvisazione nella notte di Natale con il piccolo coro della parrocchia e gli autori furono il parroco padre Mohr e l’amico Franz Gruber maestro elementare che suonava la chitarra. Una umile origine, ma quanta gioia ha portato e continua continua a portare questo dolcissimo canto!
IN GESÙ VIVIAMO LA VERA AMICIZIA
Con la sua nascita in mezzo a noi Gesù è diventato un amico, un caro amico, il nostro vero amico. Lo si canta e lo si prega, lo si sente vicino come una persona di famiglia e forse più. – In tante persone Gesù è entrato nella loro coscienza e nelle scelte della vita ed esse hanno sperimentato che Gesù non era affatto un amico della fantasia, ma un vero amico e guida di vita. – L’amicizia è un tesoro prezioso: bisogna viverla concretamente.- Questi giorni del Natale di Gesù offrono l’occasione di incontrare da amico i più sfortunati e di offrire loro concretamente la nostra solidarietà.
UNA FAMIGLIA TUTTA SANTA
La santa Famiglia di Nazareth è modello di vita e promessa di gioia. Essa è da sempre proposta dalla Chiesa come il più eccellente modello e la più sicura protezione di tutte le famiglie. In essa non v’erano né servi, né serve. Un solo servo vi era in questa casa, ed era il Figlio di Dio, che volle farsi figlio dell’uomo, per farsi umile servo, e qual servo ubbidire ad un uomo e ad una donna: “ed era sottomesso a loro” (Lc. 2, 51).
UN PASTORE IRASCIBILE E SCONTROSO
Stare davanti al presepe, come stare nella grotta di Betlemme. – Dio ci vuole incontrare tutti e la grotta di Betlemme è il luogo privilegiato del nostro incontro con Lui, dell’incontro di Dio con l’uomo. – Qui l’uomo è invitato silenziosamente a lasciare cadere la cattiveria e l’indifferenza che gli riempie il cuore. – Il bambino adagiato sulla paglia è il Figlio dell’Altissimo, che non ha esitato di abbassarsi al punto da incontrare l’uomo; anzi a diventare egli stesso uomo. Ma ora è l’uomo che deve desiderare e impegnarsi ad essere e vivere come figlio di Dio.
NATALE È SEMPRE NATALE
Anche quest’anno celebriamo il Natale. A molti può sembrare, ma è così. Natale è sempre Natale, il Natale del Figlio di Dio. «Egli viene e con Lui viene la gioia», scriveva don Primo Mazzolari. – Mai come oggi, seppur tra mille difficoltà e sofferenze, questo è il «tempo di credere». Anche quest’anno, infatti, celebriamo la Speranza che si è fatta carne in un’umile grotta di Betlemme e ha attraversato «i mondi». – La pandemia sembra aver sospeso ogni ambito della vita, ma il Salvatore continua a nascere per noi e in noi: Dio non ci lascia da soli». (cardinale Gualtiero Bassetti) – Anche noi anche noi vogliano restare accesi dal questo felice fuoco del natale, che rende l’anime contente in questa terra e beate nel cielo» (S. Alfonso de Liguori).
DON SICARI, SCRIVE ALLA FAMIGLIA OBLATI DEL SACRO CUORE
Il fratello maggiore, scrive alla famiglia Oblati del Sacro Cuore Il 3 gennaio 1901, esattamente 120 anni fa, nasceva a Tropea il nostro Padre e venerabile Servo di Dio don Francesco Mottola Carissimi, ho pensato di scrivere questa lettera, in occasione del Santo Natale, per rivolgere un pensiero di riflessione a tutta la Famiglia Oblata, […]
E TU BETLEMME DI EFRATA
E tu Betlemme di Efrata… – “Felice chi ha Betlemme nel suo cuore, nel cui cuore, cioè, Cristo nasce ogni giorno! Che significa del resto “Betlemme”? Casa del Pane. – Siamo anche noi una casa del pane, di quel pane che è disceso dal cielo.” (S. Girolamo, commento al Salmo 95).
GLI ORARI DELLE MESSE DELLA VIGILIA E DI NATALE
Fotonotizia di Natale Gli orari delle celebrazioni delle messe nelle Chiese di Tropea