Siamo bisognosi dell’aiuto di Dio. Ma succede che quando le cose vanno bene, dimentichiamo quanto siamo bisognosi e quando arrivano delle difficoltà, di nuovo ricordiamo quanto ci serve l’aiuto di Dio. Il mezzo che abbiamo per presentare i nostri bisogni a Dio per ottenere aiuto e soccorso è la preghiera, umile, fiduciosa, rivolta come ad un Padre che ama i suoi figli. L’aiuto di Dio durerà fino a quando dura la nostra fede e fiducia in Lui.
Fede e dintorni
CAPRA FELICE: LA LUCE NON SI SPEGNE
Sabato 9 gennaio 2021 si sono svolti i funerali di Agitu Ideo Gudeta la pastora etiope arrivata nel Trentino e perfettamente integrata col diventare imprenditrice agricola con la passione delle capre, al punto da creare un’azienda agricola “La capra felice” e poi uccisa da un suo collaboratore il 29 dicembre 2020. – Ai funerali erano presenti i suoi fratelli fatti arrivare per la circostanza e una commossa comunità trentina venuta a rendere onore a una pastora eccezionale, che ha incantato l’opinione pubblica. L’affetto della gente verso la donna è stato dimostrato anche dai 100 mila euro raccolti in pochi giorni, che serviranno per le spese della famiglia ed anche per sostenere l’Azienda agricola “La capra felice” che continua la sua attività, affidata alla giovane pastora di vent’anni Beatrice Zott: ““Lo faccio volentieri, perché Agitu era mia amica e perché tutti, qui in valle dei Mocheni, le hanno voluto bene”.
CONSERVARE LA MEMORIA DEI GIUSTI
La memoria di un Giusto – Pierantonio Costa era un imprenditore e console onorario nella capitale ruandese, Kigali. Durante le violenze si è trasformato in appassionato umanitario. Eroe per caso nella follia generale di quei 90 giorni di morte. – Durante il genocidio ruandese nel 1994è stato in grado di salvare oltre duemila le persone, riuscendo a creare dei corridori umanitari attraverso cui ha fatto fuggire verso il vicino Burundi centinaia di persone, straniere e locali. Oltre 300 bambini sono stati salvati grazie alla sua opera. – Tutto ciò gli ha valso la candidatura per il Premio Nobel per la pace nel 2011. E’ ricordato come «l’angelo italiano del Ruanda», facendo molto molto sia per la comunità ruandese sia per quella italiana».
GESÙ FIGLIO AMATO DI DIO
Oggi è la domenica del Battesimo di Gesù.- Battezzato Gesù, si aprirono i cieli e come una colomba lo Spirito discese su di lui, e la voce del Padre disse: «Questi è il mio Figlio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Per noi diventa sapienza, giustizia, santificazione e redenzione per condurci tutti a Dio. – Nel battesimo di Gesù oggi ricordiamo anche il nostro Battesimo, nel quale l’acqua e lo Spirito ci hanno rigenerati e fatti diventare figli di Dio, assimilandoci a Gesù, e con Gesù possiamo rivolgerci a Dio chiamandolo Padre.
QUANDO LA PREGHIERA VIENE ESAUDITA
La preghiera è “croce e delizia” di quanti la praticano, a secondo dell’esperienza quotidiana che i fedeli ne fanno. Sarebbe interessante raccogliere certe esperienze che fanno i fedeli circa la preghiera e il modo in cui vengono esauditi. A volte lo confidano con un senso di pudore, senza avere la pretesa di essere creduti. E non sono pochi a farlo. – Sono essi che ci precedono nel regno di Dio, con la loro fede semplice, umile e riconoscente. – La storia di oggi sembra una “favola” costruita ad arte per essere creduta.. Intanto rivela come il Signore può rispondere, quando la preghiera lo raggiunge.
IMPARARE LA MISERICORDIA
L’amore per gli altri deve essere per il cristiano la solida base su cui può legittimamente attuare ogni altra norma e la misericordia resta la guida, quando ci si trova davanti al male: “Misericordia io voglio…” ci ricorda Gesù. Amore e misericordia, che è una espressione dell’amore. Gesù vuole che il cristiano viva così, perché Dio è così: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36). E non giochiamo in perdita! Perché “quel vento che a volte prende qualcosa che amiamo è lo stesso vento che ci porterà qualcosa che apprezziamo… Non dobbiamo piangere per ciò che perdiamo, ma amare ciò che ci viene dato ogni giorno” (cit.).
HO INCONTRATO CRISTO ED È STATO VERO NATALE
Incontrare Cristo è fare Natale – Incontri, quello di Nina con don Luigi e quello di Sara con don Antonio, che testimoniano come Cristo venga per dare gusto alla vita, di come abbia bisogno degli uomini per rendersi presente agli altri uomini e dare luce al loro cammino, anche quando la strada sembra essere oscura. Gesù nasce nell’ora più buia e niente con Lui avviene per caso.
EPIFANIA DEL SIGNORE 2021 E VACCINO
Il vaccino anti-Covid: ecco cosa aspettano tutte le persone per superare la terribile crisi sanitaria che sta affliggendo il mondo da mesi. Legittimo desiderio. Ma Papa Francesco ammonisce che l’umanità ha bisogno anche di un vaccino per il cuore delle persone per rivitalizzare la nostra umanità ferita non solo dalla pandemia del coronavirus, ma la liberi dal peccato, causa della infelicità dell’uomo che stenta a condividere i decisi segnali della solidarietà e fraternità universale già in atto. – E questa liberazione viene dal Bambino venuto a salvare l’umanità – L’Epifania o il suo contrario. E’ il rischio che corre ogni festa se non la si celebra con lo spirito giusto. Ai lontani, ai non cristiani, ai senza fede l’Epifania sarà manifestazione del vero volto di Dio se i cristiani sapranno mostrare apertura di cuore, ascolto, accoglienza a chi è o si sente diverso: imparare a vivere insieme la gioia della vita e la speranza di una umanità riconciliata. C’è tanto da imparare gli uni dagli altri: Orchestriamo la fraternità.
STORIE BELLE DI MAMME E FIGLI
Nella nostra società dei consumi sembra che il feeling tra mamme figli si sia molto allentato. Infatti le cronache dei nostri giorni non è che abbondino molto di storie belle a riguardo… Si preferisce restare sul generico, si continua a dire “Ah le mamme di una volta!… Ah i figli di una volta!”. – Possiamo e dobbiamo riscoprire figure di uomini e donne che hanno seminato gioia e misericordia nella nostra vita. Nelle nostre famiglie le troviamo, soprattutto le mamme. Rendiamo loro l’aperto riconoscimento del nostro amore.
IL BAMBINO MOSTRA LA CROCE
Non sono rare le immagini di Gesù Bambino che dorme su una croce oppure che costruisce la sua croce ancora bambino nella bottega di Giuseppe. Nella “teologia natalizia” la croce appare già nel Natale del Dio Bambino: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima». Così dice il vecchio Simeone sul Bambino Gesù. (Lc 2,25-35). Infatti tutta la vita di Gesù è stata lavorare e soffrire.
LO CHIAMERAI GESÙ
L’angelo aveva detto a Giuseppe: «Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt.1, 21-25). – Oggi, festa del nome di Gesù e seconda domenica dopo Natale: «Noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità». Il Verbo si è fatto uomo e ha posto la sua tenda in mezzo a noi. – Nella “storia del Verbo” l’uomo può vedere la gloria di Dio e la chiamata a diventare suoi figli in Gesù. – «Non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale possiamo avere la salvezza».
IL RE BAMBINO INVITA A SEGUIRLO
Un Re per sempre, per seguirlo fino alla fine. – Tutti viviamo la nostra vita, ma come? Viviamo da figli o viviamo da schiavi? Viviamo da persone libere oppure secondo la logica mondana, corrotta?, chiede continuamente Papa Francesco. – La libertà ci fa sentire veramente liberi quando rispondiamo alla nostra responsabilità di vivere bene il nostro tempo. – Il nuovo anno, 2021, che si è aperto con la 54a Giornata mondiale della Pace ci consegna uno scottante tema ereditato dalla pandemia del coronavirus: «La cultura della cura come percorso di pace». Un impegno serio e globale, capace di far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli stati. – Su questa strada c’è il Bambino Gesù, un piccolo RE che ci chiede di seguirlo.
MADRE DI DIO, REGINA DELLA PACE
Otto giorni dopo il Natale del Signore, la Chiesa celebra la Santissima Madre di Dio, Maria, la Regina della Pace.- “Ti salutiamo, Maria, Madre di Dio, venerando tesoro di tutto l’universo, santo verginale grembo
che hai contenuto l’Incontenibile! Per te è glorificata e adorata la Trinità! Per te esulta il cielo, si allietano gli angeli, sono messi in fuga i demoni” – Oggi ricorre la 54a Giornata mondiale della Pace col tema : «La cultura della cura come percorso di pace». Un impegno serio e globale, capace di far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli stati.
RINGRAZIARE DIO PER L’ANNO 2020
E’ stato anno difficile e drammatico quello che sta per concludersi, ma è doveroso cercare di ringraziare Dio per quanto ci è capitato di vivere in questo anno terribile. Papa Francesco con la sua fede e la sua umiltà ha sostenuto il cammino di tanti che erano pronti a cedere allo scoraggiamento e l’opinione pubblica mondiale gliene rende pieno merito. – E noi dobbiamo impegnarci a trovare i tanti motivi di dire grazie a Dio, che non è rimasto assente in questo anno crudele e il Bambino Gesù in questo Natale, mostrando la sua croce, ci assicura ancora: “Io sto con voi… cammino con voi… soffro con voi”.
S. ALFONSO CANTORE DEL NATALE
La culla e la croce – “O Gesù mio, per chi tanto patir? per amor mio!.. O mio Signore, tu piangi non per duol, ma per amore. Tu piangi per vederti da me ingrato, dopo sì grande Amor, sì poco amato”. – Figlio di Dio fatto uomo, permettici di avvicinarci al tuo cuore. Donaci di non crederci grandi nelle nostre esperienze. Donaci, invece, di diventare piccoli come te affinché possiamo esserti vicini e ricevere da te umiltà e mitezza in abbondanza. Noi e il mondo tutto non troveremo né salvezza né pace, se non torniamo a incontrarti di nuovo nella mangiatoia di Betlemme (particolari della tela di Giuseppe Grimaldi nella chiesa del Gesù in Tropea (VV).
CENTOVENTESIMO ANNIVERSARIO NASCITA MOTTOLA
Un amore senza ritorni, senza riposi, senza confini, è questa la Santità Diretta streaming della Celebrazione Eucaristica, nella Concattedrale di Tropea, domenica 3 gennaio 2021 alle ore 18:00 sulla pagina Facebook di tropeaedintorni Il Video in HD Omelia per la celebrazione eucaristica del 3 gennaio 2021 120° anniversario della nascita del Venerabile don Francesco Mottola […]
Stille Nacht, dolcissimo canto di Natale
“Stille Nacht, Heilige Nacht!” – Questo canto, tradotto e adattato in quasi tutte le lingue del mondo, fa subito respirare la magica atmosfera dell’intimità del Natale. La sua origine fu una improvvisazione nella notte di Natale con il piccolo coro della parrocchia e gli autori furono il parroco padre Mohr e l’amico Franz Gruber maestro elementare che suonava la chitarra. Una umile origine, ma quanta gioia ha portato e continua continua a portare questo dolcissimo canto!
IN GESÙ VIVIAMO LA VERA AMICIZIA
Con la sua nascita in mezzo a noi Gesù è diventato un amico, un caro amico, il nostro vero amico. Lo si canta e lo si prega, lo si sente vicino come una persona di famiglia e forse più. – In tante persone Gesù è entrato nella loro coscienza e nelle scelte della vita ed esse hanno sperimentato che Gesù non era affatto un amico della fantasia, ma un vero amico e guida di vita. – L’amicizia è un tesoro prezioso: bisogna viverla concretamente.- Questi giorni del Natale di Gesù offrono l’occasione di incontrare da amico i più sfortunati e di offrire loro concretamente la nostra solidarietà.
UNA FAMIGLIA TUTTA SANTA
La santa Famiglia di Nazareth è modello di vita e promessa di gioia. Essa è da sempre proposta dalla Chiesa come il più eccellente modello e la più sicura protezione di tutte le famiglie. In essa non v’erano né servi, né serve. Un solo servo vi era in questa casa, ed era il Figlio di Dio, che volle farsi figlio dell’uomo, per farsi umile servo, e qual servo ubbidire ad un uomo e ad una donna: “ed era sottomesso a loro” (Lc. 2, 51).
UN PASTORE IRASCIBILE E SCONTROSO
Stare davanti al presepe, come stare nella grotta di Betlemme. – Dio ci vuole incontrare tutti e la grotta di Betlemme è il luogo privilegiato del nostro incontro con Lui, dell’incontro di Dio con l’uomo. – Qui l’uomo è invitato silenziosamente a lasciare cadere la cattiveria e l’indifferenza che gli riempie il cuore. – Il bambino adagiato sulla paglia è il Figlio dell’Altissimo, che non ha esitato di abbassarsi al punto da incontrare l’uomo; anzi a diventare egli stesso uomo. Ma ora è l’uomo che deve desiderare e impegnarsi ad essere e vivere come figlio di Dio.