Fede e dintorni

METTERCI NELLE MANI DI DIO

Abbiamo bisogno di cercare la mano di Dio, come fanno i bimbi che cercano la mano del loro papà. – Ma Dio lo abbiamo cacciato dalla nostra vita e ora ci chiediamo: “Dov’è Dio?” E lo cerchiamo in surrogati della sua presenza: nello sport, nello spettacolo o in altro. – Occorre aiutare tutti a ritrovare Dio: basta essere segno e testimonianza viva della sua presenza. – Oggi Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro. Cristo non ha piedi ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri.

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LA GIUSTIZIA CHE TUTTI VORREMMO

Siamo tutti alquanto diffidenti verso la giustizia che pratica l’uomo, perché egli cerca di ingannare la legge: “Fatta la legge, si trova l’inganno!” – A tutti è visibile l’agire degli avvocati che cercano ogni cavillo per evitare al proprio assistito la sentenza di colpevolezza, anche se in realtà lo è. – Riconoscersi colpevoli (se lo si è) è il punto di partenza per la rinascita umana. Solo un cuore pulito dalla colpa può riavere la gioia di una vita bella. – Lo sforzo da fare è di trovare in sé la colpa da purificare. In questo ci aiuta la Parola di Dio, l’insegnamento e l’aiuto di Gesù.

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LA LUCE DI CRISTO NELLE PERSONE CONSACRATE

Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore, una festa così vicina ancora al Natale, eppure già colma della luce della Pasqua.– Il Bambino Gesù che viene presentato al tempio è il Figlio Unigenito di Dio venuto a salvare l’umanità; è il nostro Salvatore. – In questa festa siamo invitati ad andare incontro a Lui con le nostre luci, a volte fulgide e altre volte smorte e tremolanti. – E quest’anno la pandemia del coronavirus ci limita nei segni sacri e nell’incontro con gli altri. – Oggi è la giornata della Vita consacrata, la XXV edizione: “Gesù non ci ha scelti e mandati perché diventassimo i più numerosi! Ci ha chiamati per una missione di gioia!” – Nella basilica di San Pietro, alle ore 17.30, Papa Francesco presiederà una Celebrazione eucaristica, spoglia dei segni e dei volti gioiosi che la illuminavano negli anni precedenti, ma pur sempre espressione di quella gratitudine feconda che caratterizza le vite dei consacrati.

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LA DIRETTA DELLA CERIMONIA DI SVELAMENTO DI UNA MAIOLICA ARTISTICA

Tropea, in via Largo Migliarese alle ore 17:00 Domenica 31 gennaio 2021 (Casa Natale del Venerabile don Francesco Mottola) La diretta streaming dello svelamento   La diretta streaming della Celebrazione Eucaristica   Il video in HD della cerimonia di svelamento Il video in HD della Celebrazione Eucaristica  

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SACERDOTI EROICI: 1944 L’ANGELO DI MARZABOTTO

Le storie belle che riguardano i sacerdoti dovremmo conservarle e raccontarle ai più giovani sia per edificazione e sia pensando alla dimensione vocazionale, perché la nostra società continua ad avere bisogno di sacerdoti, di santi sacerdoti che guidino i fedeli all’incontro col Signore. – Ecco la storia di Don Giovanni Fornasini (1915-1944), l’angelo di Marzabotto, ucciso a San Martino di Caprara nel 1944. Il 21 gennaio 2021 Papa Francesco ha dato via libera di al riconoscimento del martirio: il parroco sarà presto beato. «Non era assolutamente un partigiano ma un sacerdote che aiutava tutti, che si è speso per chiunque avesse bisogno, senza guardare a condizione o parte politica. Un angelo, appunto, che per questo fu ucciso».

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GESÙ LOTTA CONTRO IL MALE

Oggi è la 68^ Giornata Mondiale per i lebbrosi. Lanciata da Raoul Follereau nel 1954, è stata poi allargata a tutte le malattie tropicali dimenticate. Oggi i malati di lebbra sono molto meno, ma la lebbra esiste ancora e con essa altre malattie tropicali dimenticate. Quest’anno, a causa del C0vid-19, potrebbe diventare un po’ la Giornata di tutti noi, per la pandemia in corso, dove tutti ci sentiamo emarginati da varie forme di lebbra. Il rimedio: impegnarsi per gli altri per ritrovare se stessi; diventare apostoli della carità per il pieno recupero della dignità umana e dei diritti di chi viene emarginato.

Curiosità dalla storia Fede e dintorni

RIPROPOSTO VECCHIO FILM SU SAN GERARDO

Rivedere il Transito (morte) di San Gerardo, pellicola del 1955 proiettata a migliaia di pellegrini in visita al Santuario di Materdomini, era diventato fino ad oggi una cosa impossibile. Nonostante P. Michele Clabrese abbia fatto, a suo tempo, la conversione in disco video elettronico, non avvenne la desiderata diffusione: solo proiezioni locali, come a Tropea nella chiesa del Gesù, in occasione della festa del Santo. – Il “Transito” finora non c’era sul web. Ci sono piccoli filmati, brevi biografie, feste e processioni… ma non il “Transito” storico, del 1955. A questa lacuna pone rimedio la pubblicazione odierna di Tropeaedintorni.it. Viva San Gerardo!

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QUANDO MUORE UN BARBONE

Quante volte abbiamo letto di barboni o clochards che sono morti senza battere ciglio: abbiamo scrollato le spalle, forse abbiamo fatto una rapida preghiera… ma di certo senza cambiare niente in noi. – E poi avviene che qualcuno di questi ultimi della società muore nelle nostre vicinanze, persino accanto alle chiese o alle stesse strutture di beneficenza. E allora si comincia ad aprire gli occhi. – L’esempio e la dedizione dei volontari che si occupano di questi fratelli in difficoltà siano di stimolo a risvegliare la nostra coscienza. Storie di questo genere diventano per tutti come pietre di inciampo su cui si va a sbattere per scuotersi dal torpore esistenziale della vita. Il nostro prossimo ci dirà fino a che punto noi siamo umani.

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POESIA E MUSICA SALVERANNO IL MONDO?

E’ vero che i contenuti dei vari messaggi offerti all’Inauguration Day, preceduti dalla preghiera del gesuita Lee O’Donovan e conclusi con la benedizione invocata da un pastore protestante resteranno nella memoria. Ma per portare salvezza dovranno diventare “fede” ancorata in Colui che ci vuole tutti fratelli e non restare solo un richiamo estetico.

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UNA SUORA SALVA E GUARISCE DONNE IN FUGA

Il sorriso e la determinazione di suor Aziza di 62 anni, suora comboniana nata in Eritrea, rivelano un apostolato coraggioso e altamente umano: “guarire” (nel corpo e nell’anima) donne in fuga dall’Africa verso la libertà in Israele, dopo essere passate per le mani di gente violenta e senza scrupoli. Donne traumatizzate, piene di ferite e cicatrici riportate nel tragitto che le avrebbe portato alla libertà: una realtà difficile da immaginare. Le donne guarite e salvate dopo si fanno aiuto per le prossime che incapperanno in questo triste commercio. Suor Aziza nel 2012 fu premiata come “Eroe del nostro tempo contro le moderne schiavitù” negli Stati Uniti, dalla signora Hillary Clinton.

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PESCATORI DI UOMINI PER RIUNIRE L’UMANITÀ

“Convertitevi e credete al Vangelo”: un termine greco che significa lieta notizia nuova. A tutti è data la Buona Notizia: Cristo è venuto in mezzo a noi per salvarci. È responsabilità di ognuno rispondere con gratitudine, accogliendo con fede la sua Parola, e lasciando che trasformi il nostro modo di pensare e di agire, fino a identificarci con lui. – Il Vangelo è una bella notizia che porta gioia e il regno di Dio è l’espressione riassuntiva di tutta la gioia. – Gesù è questo regno arrivato: la gioia è qui a portata di mano. Chi decide di seguire Gesù è sicuro di arrivarci anche lui. Gesù ancora cerca pescatori di uomini per riunire l’umanità.

Fede e dintorni

LA PREGHIERA DI UNA COMUNITÀ ECUMENICA DI SUORE

Nel cuore delle montagne svizzere vive una comunità di suore riformate che ha realizzato il sussidio per l’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani. – Si potrebbe definirla “l’avventura ecumenica della comunità di Grandchamp” in Svizzera.- Un luogo di preghiera, di vita comunitaria e di accoglienza, dove vivono 38 religiose di tradizione riformata provenienti da diversi Paesi di mondo. – L’esperienza di pregare in silenzio, ascoltando tutti la stessa Parola, ha rivelato alle suore che tutti possiamo essere molto uniti, in comunione con i nostri fratelli e sorelle.- In questo periodo di pandemia, soprattutto durante il lockdown la comunità, di solito accogliente e ospitale, è diventata un vero monastero di clausura, non c’era più nessuno che entrava, pregava o consumava il pasto insieme ad essa. Ed ora sta facendo anche l’esperienza della quarantena, dato che dieci suore sono state contagiate.

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IL DONO CHE CIASCUNO PORTA IN SÉ

Scoprire il dono che ciascuno porta in sé e può arricchire gli altri. E’ questo il vero cammino di fraternità che dovrebbe impegnare tutti noi, ed è quanto auspicato dalla preghiera per l’unità dei cristiani in corso in questi giorni. – Ed è quanto ha sperimentato una giovane poliziotta a Roma nella singolare storia di amicizia con un clochard e il suo cagnolino. Una storia senza i nomi dei protagonisti, ma vera, dove si respira la vera umanità che abita anche la vita degli ultimi.

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GALATEO, STILE DI VITA

Il Galateo è vitale per una società veramente umana: perché è questione di rispetto dell’altro. Dall’abbigliamento al pettegolezzo, dall’egocentrismo alla comunicazione, che passa per righe preziose l’arroganza, malattia del nostro tempo e il rapporto con chi è differente. – L’evangelico galateo aiuterà a vivere meglio voi e chi vi sta vicino.

Fede e dintorni

MANCANO ZAPPA E CONCIME

I Padri spirituali per indurre i fedeli a coltivare bene l’orto del proprio animo ed ottenere buoni risultati nel cammino spirituale dicono che è necessario usare continuamente la zappa della mortificazione per togliere dal proprio cuore le erbacce dei propri vizi e le fragilità proprie della natura umana. E bisogna aggiungere spesso il concime delle buone opere per mantenere il cuore aperto ai fratelli e alle sorelle che sono nel bisogno. E il cammino non finisce mai.

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SEGUIRE GESÙ PER SALVARE IL MONDO

“Abbiamo trovato il Messia, cioè il Cristo”. Cercare Gesù e trovarlo è il senso di tutta la nostra vita. – Cercare Gesù insieme ai nostri fratelli e sorelle di altre confessioni cristiane soprattutto in questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: senza di Lui non possiamo far nulla. – Cercare Gesù insieme ai sofferenti in questa dura pandemia del coronavirus. – Cercare Gesù insieme a migranti e rifugiati, che sono uomini e donne in cerca di pace. – “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12b).

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QUANDO IL MALE CONCORRE AL BENE

«Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8, 28) nel senso che “Dio fa concorrere tutto al bene di coloro che lo amano”. – Dio non ha per ciascuno di noi un amore generico, ma un amore personale e speciale e fa concorrere tutte le cose al bene, in coloro che lo amano. – Ecco perché questa novità c’è chi la vede e chi no; c’è chi la sperimenta e chi no. – Il male può concorrere al bene e Sant’ Agostino aggiunge “anche il peccato!”. purché si ami Dio. – La storia biblica di Giuseppe e quella odierna di Nick Vujicic ne sono la prova.

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IL PROFETA DELL’ADOZIONE A DISTANZA

P. Mario Meda, missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), inventò l’adozione a distanza, dopo che egli, insieme a tutti i religiosi stranieri, fu espulso dalla Birmania. – “Adozioni d’amore a distanza”, le chiamavano allora: un impegno per il quale nel 2004 padre Mario Meda fu anche ufficialmente premiato con l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza cittadina milanese ed ebbe la gioia di vedere uno dei suoi ragazzi adottati, Peter Louis Ca Ku, diventare il vescovo di Kengtung nel 2001.

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BEATO DONDERS REDENTORISTA TRA SCHIAVI E LEBBROSI

Il 14 gennaio 1887 a Batavia, Suriname, moriva nel lebbrosario dove aveva vissuto 27 anni il P. Pietro Donders. “È morto il santo, è morto il nostro Padre” fu il grido unanime dei malati. Aveva già trascorso un periodo della sua vita tra gli schiavi del colonialismo europea – A 76 anni moriva tra i suoi lebbrosi, povero tra i poveri, rimpianto come un benefattore e invocato come un santo, zelante e col sorriso. – San Giovanni Paolo II lo ha beatificato in San Pietro il 23 maggio 1982. –
L’odierna situazione internazionale circa i profughi, rifugiati e schiavi di ogni genere invita tutti a guardare alle risposte che hanno dato concretamente i Santi.