Anche quest’anno Quarantore con la minaccia del virus. In queste condizioni viene spontanea una preghiera diretta a Gesù Eucaristia: “Signore Gesù, Salvatore del mondo rinchiuso in questo pezzo di pane, abbi pietà di noi e liberaci da ogni male. – Ti preghiamo di vincere il flagello di questo virus, di guarire gli infermi, di preservare i sani e di sostenere chi opera per la salute di tutti. Mostraci il tuo volto di misericordia e salvaci nel tuo grande amore. Amen”.
Fede e dintorni
PAPA VISITA SOPRAVVISSUTA DI AUSCHWITZ
I gesti di Papa Francesco non finiscono di sorprendere e rivelano la sua profonda umanità nel sentirsi e dirsi vicino a chi soffre o gioisce: una concreta messa in pratica di “Fratelli tutti”. – Nei giorni scorsi egli ha fatto visita ad Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz. Aveva letto la sua intervista, che raccontava dell’orrore vissuto da lei e dalla sua famiglia nel tempo della persecuzione nazista, e ne era rimasto molto colpito. Così ha chiesto di poterla incontrare e si è recato a farle visita nella sua abitazione. “Sono venuto qui da lei per ringraziarla della sua testimonianza e rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista e con sincerità le ripeto le parole che ho pronunciato dal cuore allo Yad Vashem e che ripeto davanti ad ogni persona che come lei ha sofferto tanto a causa di questo: «Perdono Signore, a nome dell’umanità».
TRASFORMARE LE CROCI IN AMORE
In questa lunga pandemia corriamo il rischio di abituarci alla sofferenza degli altri e non dargli più l’attenzione dovuta. Così la malattia diventa una una prova anche per chi è sano e assiste chi è malato, perché occorre donargli una speranza di rinnovata umanità. – Di fronte alla malattia la fede cristiana ci dice di non perderci d’animo, di mantenere viva e alta la speranza, di guardare a Gesù Crocifisso, che ha voluto soffrire come noi e per noi per dimostrarci il suo amore e donarci una gioia profonda, capace di dare senso anche alle nostre sofferenze. – Ciascuno di noi deve essere pronto a portare la propria croce quotidiana e aiutare l’altro a risorgere sulla sua sofferenza.
PRIMA DISCEPOLO, POI MAESTRO
Sembra che quanto più i tempi diventano difficili, tanto più sorgono maestri ad insegnare. – “Triste è quel discepolo che non imita il suo maestro” (Leonardo), ben sapendo che “il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro” (Gesù). Ma ognuno di noi che vuole essere un buon maestro deve essere prima un buon discepolo. Avere fede non è solo dire che si crede in Cristo, ma mettere in gioco la propria vita nella sequela del suo Vangelo. E’ camminare con Lui e continuare a farlo sulle orme che ha lasciato.
COVID PREGARE L’UNICO DIO
Mentre i processi ufficiali di riavvicinamento e di riconciliazione tra religioni diverse mostrano la loro lentezza a livelli alti, nonostante i grandi sforzi degli ultimi anni, fino alla “Fratelli tutti” di Papa Francesco, ecco che i gesti della vita vissuta superano tutti gli ostacoli e la pandemia del Covid fa sentire tutti “umani”, tutti fratelli, perché tutti figli di un Dio unico. E’ quanto testimonia la bella storia di un infermiere arabo-israeliano, Maher Ibrahim, che ha confortato un ebreo ortodosso di nome Shlomo, morente di Covid, recitando per lui lo Shemà Israel, la preghiera ebraica più sentita. – E la figlia dell’ebreo morto di Covidi ha detto: «E’ da episodi come questi che comincia la pace».
LOTTARE CONTRO IL MALE
La Quaresima, iniziata con il Mercoledì delle Ceneri, invita i cristiani a stare insieme a Gesù nella lotta contro il Maligno. L’umanità è ferita dal peccato, ma il cristiano che vuole lottare contro il maligno si deve unire a Cristo per ottenere la vittoria. La vittoria sarà il frutto della grazia del nostro Battesimo che ci configura a Cristo che con la sua Croce ha redento il mondo. Un cammino di 40 giorni per sperimentare la grazia e la vittoria di Cristo.
OCCORRE VEDERE COL CUORE
“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Questo dobbiamo scoprirlo nelle cose quotidiane della vita. Ci ricorda innanzitutto l’importanza delle piccole cose, quelle a cui spesso non diamo molta importanza, ma che sono proprio queste quelle che ci lasciano i più grandi insegnamenti.- Quello che per molti è poco, per altri è tanto: per questo dobbiamo apprezzare le cose semplici come il buongiorno, un bacio o un gesto affettuoso. E tutti abbiamo bisogno di questi piccoli gesti: sono quelli che ci rendono speciali e danno sapore ai ricordi. Non permettiamo al dolore di farci odiare, né all’amarezza di farci dominare e tutto abbellirà un cuore triste.
I MARTIRI COPTI SANTI DI TUTTI I CRISTIANI
15 febbraio 2015 – Difficile dimenticare la storia dei 21 egiziani uccisi in odio alla fede, soprattutto per il filmato di propaganda diffuso dall’Isis che li ritrae in ginocchio sulla riva di una spiaggia libica, mentre alle loro spalle 21 assassini vestiti di nero brandiscono il coltello: «il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo. Tre anni dopo ecco la chiesa dedicata a questi morti dichiarati martiri dal Papa copto Tawadros II. – Papa Francesco nel sesto anniversario, lo scorso 15 febbraio, ha dichiarato: “Sono i nostri Santi, Santi di tutti i cristiani, Santi di tutte le confessioni e tradizioni cristiane”.
CAMMINO QUARESIMA 2021
“In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’“acqua viva” della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo”. – E’ un appello a vivere la Quaresima come percorso di conversione, di preghiera e di condivisione dei nostri beni. – In questo cammino quaresimale ci sostiene con la sua premurosa presenza Maria, Madre del Salvatore. Buona Quaresima!
PERSONE MOLESTE E FASTIDIOSE
Le persone moleste in genere sono quelle che inducono al male o richiamano al male. E queste le possiamo (dobbiamo) evitare. – Sopportare pazientemente le persone “moleste” (oggi diremmo meglio “fastidiose”) è un opera di misericordia che tutti conosciamo molto bene, ma che forse non mettiamo in pratica come dovremmo. Poniamoci una domanda: “Facciamo mai l’esame di coscienza per vedere se anche noi, a volte, possiamo risultare molesti agli altri? Occorrerà allora metterci tanta pazienza e un po’ di amore, quello vero, perché l’amore è paziente, benigno, non si altera e porta gioia.
UNA CELEBRAZIONE IN SUFFRAGIO DEI DEFUNTI OLTRAGGIATI
Una messa che fa memoria di un evento che ha turbato Tropea, Chiesa del Purgatorio, il Video dell’omelia, Officiata da Mons. Luigi Renzo Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea
LIBERATI DAL MALE DA GESÙ
Accogliere come Gesù, senza escludere nessuno. – Gesù guarisce un lebbroso: un gesto che indica come il regno di Dio abbia inizio con lui. Gesù spesso dà prove della sua misericordia di fronte alle sofferenze umane affermando che sono segni del potere ricevuto da Colui che lo ha mandato a liberare l’umanità da una schiavitù più profonda, da una lebbra più cronica, per liberarla dal peccato. – Santi e cristiani di buona volontà hanno seguito e seguono a fare come Gesù. Per noi è il momento di pregare: Signore, che hai toccato la mano del lebbroso e l’hai risanato, tocca anche i nostri cuori, liberali dall’egoismo e dall’indifferenza che ci spinge a chiudere gli occhi di fronte al male presente nel mondo.
POLIZIOTTO, SERVO DI DIO, GIUSTO FRA LE NAZIONI
Celebrato a Roma e altrove l’anniversario di Giovanni Palatucci (1909-1945) il questore di Fiume che aiutò gli ebrei e morì a Dachau il 10 febbraio 1945. Un cristiano coerente fino al sacrificio di sé. Oggi è accolto come giusto fra le nazioni e come Servo di Dio. – Il 10 febbraio 1945, a soli 36 anni, il commissario Giovanni Palatucci morì di stenti nel campo di concentramento di Dachau (Germania) in cui fu deportato per aver salvato molti cittadini ebrei dai rastrellamenti. Un esempio per le generazioni future: in quegli anni bui, decise di non voltarsi dall’altra parte e di sacrificare la propria vita per salvarne altre.
LA PREDICA CON DUE BASTONCINI
Gesù ammonì: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono… State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli».(Lc.17,1-4). – Pentimento e perdono sono gli elementi necessari per affrontare lo scandalo, l’unico modo per affrontare al meglio una situazione grave che non coinvolge solo il peccatore, ma tutta la comunità e che fa ricadere lo scandalo anche su di essa al punto da non essere più credibile. – Per questo Gesù, gran Medico delle nostre anime e della vera pace sociale, non rileva solo lo scandalo, ma offre anche il rimedio: pentimento e perdono fidando nella Volontà di Dio, capace di mutare le tenebre in luce e le croci della vita in gioie.
LA STORIA DI DUE GIOIELLI
Quando arriva il momento della morte di persone a noi care, pensiamo a Dio che ha dato il suo Figlio Gesù alla Vergine Maria, destinandolo a morire per l’umanità. E Maria accettò con fede questa spada di dolore: “Eccomi sono la serva del Signore!” – Ciò che Dio ha fatto con Maria, in varia misura lo fa con tutti noi: richiamare a sé le persone a noi care. Sarà doloroso, ma questa è la vita della vita; e la nostra risposta sarà l’impegno a metterci con fiducia nelle sue mani di Dio, che sono quelle di un Padre amoroso.
DEFUNTI OLTRAGGIATI: RITROVARE LE PAROLE DELLA FEDE
A quanto venuto alla luce al cimitero di Tropea nei giorni scorsi circa le tombe di alcuni defunti, oltre a invocare verità e giustizia, occorre riproporre, in semplicità, le parole della fede e la forza convinta della preghiera per un rinnovato suffragio ai defunti e di perdono a “coloro che non sanno quello che fanno” – Dice Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”. (Gv 11,25-26) – I cristiani fanno preghiere e gesti sacri per intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che li hanno preceduto nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della risurrezione. «La morte di Cristo ha conferito alla nostra morte un carattere nuovo. – Dio ha convertito la fine in un nuovo inizio, in passaggio alla vita nuova. Ecco perché dobbiamo gettare il nostro cuore oltre il muro della morte, certi della Risurrezione di Gesù.
ACCOLTO IN PARROCCHIA DOPO AVER RUBATO LE OFFERTE
Compassione e misericordia per chi ruba in stato di necessità: mangiare resta un diritto fondamentale e l’uomo oggi non può ignorarlo. L’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” spinge a gesti concreti di fraternità: «Fratellanza vuol dire mano tesa; vuol dire rispetto; vuol dire ascoltare con il cuore aperto… E perciò un mondo senza fratelli è un mondo di nemici». – Il giovane afgano Fereidoun di religione musulmana, protagonista di questa storia, confidandosi con alcuni collaboratori vicini al sacerdote alla fine ha detto: «Benedico le telecamere, perché Dio, nonostante il mio gesto, le ha usate per aiutarmi».
GIORNATE DA CONOSCERE E VIVERE
Giovedì 4 febbraio 2021 è stata la prima Giornata internazionale della fratellanza umana nata dallo storico incontro vissuto un anno fa ad Abu Dhabida Papa Francesco e da altri Capi religiosi. Ad Abu Dhabi ci fu un nuovo inizio per la Fratellanza umana: e sono stati realizzati dei passi in avanti. – La pandemia in corso e le restrizioni che comporta non ha permesso l’incontro “in persona” dei vari inviati. Si è potuto realizzare, però, un evento virtuale con papa Francesco, lo sceicco Mohammed Bin Zayed, il grande imam Ahmad Al-Tayyeb, il segretario generale ONU António Guterres. Nell’occasione è stato assegnato il Premio Zayed ad António Guterres e Latifa Ibn Ziaten: un premio per la Fratellanza umana”.
GESÙ SI CHINA SUL NOSTRO DOLORE
Il Vangelo è per la vita e per la gioia nel mondo. Gesù si china sul nostro dolore per cambiarlo in speranza. Dio non vuole la sofferenza, ma ne fa occasione per liberarci dal peccato e per poter vivere in lui. Persone liberate e perdonate sono il segno dell’avvento del regno di Dio sulla terra. – Oggi, 7 febbraio 2021, la 43a Giornata Nazionale per la vita, con tema “Libertà e Vita” – Con la libertà che Dio ci ha donato, quale società vogliamo costruire? – Libertà e Vita sono doni di Dio e compiti affidato all’uomo, perché l’umanità continui a vivere e svilupparsi nel disegno del suo Creatore.
DIO CI PARLA NEL SILENZIO
Per poter ascoltare Dio che ci parla impariamo a ritagliarci ogni giorno uno spazio di solitudine per ritrovarci a tu per tu con Lui nella preghiera. Allora anche i nostri discorsi acquisteranno in profondità. – Signore, insegnaci a fare silenzio interiore: silenzio dei pensieri e delle parole, per lasciare che tu solo occupi il nostro cuore.