Come aiutare oggi Gesù a portare la Croce? Lo dice egli stesso: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. (Matteo 25,35-36). – Nelle nostre vite anche se siamo tutti portatori di croci, tutti possiamo essere come Simone di Cirene, che aiutando Gesù a portare la croce, ha trovato la sua salvezza.
Fede e dintorni
ANCHE I DELITTI NASCOSTI SARANNO PERDONATI
L’aumento di delitti nascosti, anche quelli in famiglia pone l’inquietante interrogativo: “Ma Dio li perdonerà questi delitti?” – Nella vita di Don Orione c’è la bella storia dell’uomo che aveva ucciso la propria madre avvelenandola. – Su un ciglio di strada, appena rischiarato nella notte invernale, l’apostolo della carità, Don Orione, raccolse la confessione del penitente più bisognoso della misericordia di Dio e della sua pace. – Dio vuole sempre perdonare… ma l’uomo vuole essere perdonato?
DIO NON È UN MERCANTE
Via Crucis, soprattutto in quaresima. La Chiesa ha conservato memoria viva delle parole e degli avvenimenti degli ultimi giorni del suo Signore. Memoria affettuosa, se pure dolorosa del tratto che Gesù percorse dal Monte degli ulivi al Monte Calvario. La tradizione ha distribuito questi momenti in varie forme “stazioni”, cioè soste di contemplazione della Passione di Cristo. Oggi la forma più comune comprende 14 stazioni. – Il viaggio apostolico di Papa Francesco in Iraq (5-8 marzo 2021) ripercorre le varie stazioni dolorose nella sofferenza infinita di un popolo – Tutti coloro che fanno il percorso della Via Crucis di Cristo sanno e sentono che la sua Via Crucis è anche la Via Crucis dell’uomo che soffre l’ingiustizia e muore da innocente.
UNA INTERVISTA SPECIALE
Non di rado si sente dire “Dio mi ha abbandonato”, “Dio non mi ascolta” o “Non so dove sia Dio”. Viviamo di fretta, immersi nella routine e nelle migliaia di attività che il mondo di oggi ci richiede. Tante cose possono farci perdere il senso della nostra vita, e in qualche momento possiamo arrivare a sentirci disorientati, soli. – Ma “Dio agisce nell’umiltà e nel silenzio, il suo stile non è lo spettacolo” (papa Francesco).- Dio è al nostro fianco a ogni nostro passo, aspettando che gli apriamo la porta e ascoltiamo la sua voce, le sue cure, i suoi insegnamenti e perfino il suo senso dell’umorismo.
IL GRIDO DI UNA MADRE
È impossibile non sentire una profonda emozione nel contemplare una qualsiasi espressiva immagine della Mater Dolorosa e meditare sul suo incontro col Figlio. E nel dolore della Madre Addolorata, il dolore e il grido delle mamme che perdono i loro figli.
CIÒ CHE VERAMENTE CONTA
Diceva l’imperatore Marco Aurelio: “Ognuno vale quanto le cose a cui da importanza”. – Occorre orientare la propria attenzione su quello che rende pienamente umani. – Gesù nel vangelo dice: «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?». – Gesù non ci promette le cose, ma ci promette noi stessi. Amarlo, seguirlo, prenderlo sul serio non farà di noi delle persone necessariamente vincenti secondo la logica del mondo, ma delle persone felici. E penso che felice sia meglio di vincente. “Non abbiamo paura della «vita nuova e piena» che Gesù ci offre.
PERDONARE È IL MESTIERE DI DIO
Quante volte perdona Dio? Dio perdona sempre, perdona tutto. Non importa quante volte manchiamo, quanto piuttosto quante volte vogliamo essere davvero perdonati. Il perdono che si riceve rinnova, se esso trova on noi la disposizione ad essere rinnovati.
QUARANTORE 2021 A TROPEA
Anche quest’anno Quarantore con la minaccia del virus. In queste condizioni viene spontanea una preghiera diretta a Gesù Eucaristia: “Signore Gesù, Salvatore del mondo rinchiuso in questo pezzo di pane, abbi pietà di noi e liberaci da ogni male. – Ti preghiamo di vincere il flagello di questo virus, di guarire gli infermi, di preservare i sani e di sostenere chi opera per la salute di tutti. Mostraci il tuo volto di misericordia e salvaci nel tuo grande amore. Amen”.
PAPA VISITA SOPRAVVISSUTA DI AUSCHWITZ
I gesti di Papa Francesco non finiscono di sorprendere e rivelano la sua profonda umanità nel sentirsi e dirsi vicino a chi soffre o gioisce: una concreta messa in pratica di “Fratelli tutti”. – Nei giorni scorsi egli ha fatto visita ad Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz. Aveva letto la sua intervista, che raccontava dell’orrore vissuto da lei e dalla sua famiglia nel tempo della persecuzione nazista, e ne era rimasto molto colpito. Così ha chiesto di poterla incontrare e si è recato a farle visita nella sua abitazione. “Sono venuto qui da lei per ringraziarla della sua testimonianza e rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista e con sincerità le ripeto le parole che ho pronunciato dal cuore allo Yad Vashem e che ripeto davanti ad ogni persona che come lei ha sofferto tanto a causa di questo: «Perdono Signore, a nome dell’umanità».
TRASFORMARE LE CROCI IN AMORE
In questa lunga pandemia corriamo il rischio di abituarci alla sofferenza degli altri e non dargli più l’attenzione dovuta. Così la malattia diventa una una prova anche per chi è sano e assiste chi è malato, perché occorre donargli una speranza di rinnovata umanità. – Di fronte alla malattia la fede cristiana ci dice di non perderci d’animo, di mantenere viva e alta la speranza, di guardare a Gesù Crocifisso, che ha voluto soffrire come noi e per noi per dimostrarci il suo amore e donarci una gioia profonda, capace di dare senso anche alle nostre sofferenze. – Ciascuno di noi deve essere pronto a portare la propria croce quotidiana e aiutare l’altro a risorgere sulla sua sofferenza.
PRIMA DISCEPOLO, POI MAESTRO
Sembra che quanto più i tempi diventano difficili, tanto più sorgono maestri ad insegnare. – “Triste è quel discepolo che non imita il suo maestro” (Leonardo), ben sapendo che “il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro” (Gesù). Ma ognuno di noi che vuole essere un buon maestro deve essere prima un buon discepolo. Avere fede non è solo dire che si crede in Cristo, ma mettere in gioco la propria vita nella sequela del suo Vangelo. E’ camminare con Lui e continuare a farlo sulle orme che ha lasciato.
COVID PREGARE L’UNICO DIO
Mentre i processi ufficiali di riavvicinamento e di riconciliazione tra religioni diverse mostrano la loro lentezza a livelli alti, nonostante i grandi sforzi degli ultimi anni, fino alla “Fratelli tutti” di Papa Francesco, ecco che i gesti della vita vissuta superano tutti gli ostacoli e la pandemia del Covid fa sentire tutti “umani”, tutti fratelli, perché tutti figli di un Dio unico. E’ quanto testimonia la bella storia di un infermiere arabo-israeliano, Maher Ibrahim, che ha confortato un ebreo ortodosso di nome Shlomo, morente di Covid, recitando per lui lo Shemà Israel, la preghiera ebraica più sentita. – E la figlia dell’ebreo morto di Covidi ha detto: «E’ da episodi come questi che comincia la pace».
LOTTARE CONTRO IL MALE
La Quaresima, iniziata con il Mercoledì delle Ceneri, invita i cristiani a stare insieme a Gesù nella lotta contro il Maligno. L’umanità è ferita dal peccato, ma il cristiano che vuole lottare contro il maligno si deve unire a Cristo per ottenere la vittoria. La vittoria sarà il frutto della grazia del nostro Battesimo che ci configura a Cristo che con la sua Croce ha redento il mondo. Un cammino di 40 giorni per sperimentare la grazia e la vittoria di Cristo.
OCCORRE VEDERE COL CUORE
“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Questo dobbiamo scoprirlo nelle cose quotidiane della vita. Ci ricorda innanzitutto l’importanza delle piccole cose, quelle a cui spesso non diamo molta importanza, ma che sono proprio queste quelle che ci lasciano i più grandi insegnamenti.- Quello che per molti è poco, per altri è tanto: per questo dobbiamo apprezzare le cose semplici come il buongiorno, un bacio o un gesto affettuoso. E tutti abbiamo bisogno di questi piccoli gesti: sono quelli che ci rendono speciali e danno sapore ai ricordi. Non permettiamo al dolore di farci odiare, né all’amarezza di farci dominare e tutto abbellirà un cuore triste.
I MARTIRI COPTI SANTI DI TUTTI I CRISTIANI
15 febbraio 2015 – Difficile dimenticare la storia dei 21 egiziani uccisi in odio alla fede, soprattutto per il filmato di propaganda diffuso dall’Isis che li ritrae in ginocchio sulla riva di una spiaggia libica, mentre alle loro spalle 21 assassini vestiti di nero brandiscono il coltello: «il più grande caso di martirio cristiano del nostro tempo. Tre anni dopo ecco la chiesa dedicata a questi morti dichiarati martiri dal Papa copto Tawadros II. – Papa Francesco nel sesto anniversario, lo scorso 15 febbraio, ha dichiarato: “Sono i nostri Santi, Santi di tutti i cristiani, Santi di tutte le confessioni e tradizioni cristiane”.
CAMMINO QUARESIMA 2021
“In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’“acqua viva” della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo”. – E’ un appello a vivere la Quaresima come percorso di conversione, di preghiera e di condivisione dei nostri beni. – In questo cammino quaresimale ci sostiene con la sua premurosa presenza Maria, Madre del Salvatore. Buona Quaresima!
PERSONE MOLESTE E FASTIDIOSE
Le persone moleste in genere sono quelle che inducono al male o richiamano al male. E queste le possiamo (dobbiamo) evitare. – Sopportare pazientemente le persone “moleste” (oggi diremmo meglio “fastidiose”) è un opera di misericordia che tutti conosciamo molto bene, ma che forse non mettiamo in pratica come dovremmo. Poniamoci una domanda: “Facciamo mai l’esame di coscienza per vedere se anche noi, a volte, possiamo risultare molesti agli altri? Occorrerà allora metterci tanta pazienza e un po’ di amore, quello vero, perché l’amore è paziente, benigno, non si altera e porta gioia.
UNA CELEBRAZIONE IN SUFFRAGIO DEI DEFUNTI OLTRAGGIATI
Una messa che fa memoria di un evento che ha turbato Tropea, Chiesa del Purgatorio, il Video dell’omelia, Officiata da Mons. Luigi Renzo Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea
LIBERATI DAL MALE DA GESÙ
Accogliere come Gesù, senza escludere nessuno. – Gesù guarisce un lebbroso: un gesto che indica come il regno di Dio abbia inizio con lui. Gesù spesso dà prove della sua misericordia di fronte alle sofferenze umane affermando che sono segni del potere ricevuto da Colui che lo ha mandato a liberare l’umanità da una schiavitù più profonda, da una lebbra più cronica, per liberarla dal peccato. – Santi e cristiani di buona volontà hanno seguito e seguono a fare come Gesù. Per noi è il momento di pregare: Signore, che hai toccato la mano del lebbroso e l’hai risanato, tocca anche i nostri cuori, liberali dall’egoismo e dall’indifferenza che ci spinge a chiudere gli occhi di fronte al male presente nel mondo.
POLIZIOTTO, SERVO DI DIO, GIUSTO FRA LE NAZIONI
Celebrato a Roma e altrove l’anniversario di Giovanni Palatucci (1909-1945) il questore di Fiume che aiutò gli ebrei e morì a Dachau il 10 febbraio 1945. Un cristiano coerente fino al sacrificio di sé. Oggi è accolto come giusto fra le nazioni e come Servo di Dio. – Il 10 febbraio 1945, a soli 36 anni, il commissario Giovanni Palatucci morì di stenti nel campo di concentramento di Dachau (Germania) in cui fu deportato per aver salvato molti cittadini ebrei dai rastrellamenti. Un esempio per le generazioni future: in quegli anni bui, decise di non voltarsi dall’altra parte e di sacrificare la propria vita per salvarne altre.